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I Madrigali d’amore di Giovanni Bracco

I Madrigali di Giovanni Bracco

di Giuseppe Geppino D’Amico

Dalla poesia alla narrativa per tornare alla poesia con “vista” sul pentagramma. Si può sintetizzare così la pubblicistica di Giovanni Bracco. Il 23 aprile scorso vallopiù.it pubblicava una sua poesia accompagnata da poche parole scritte dall’Autore: “Il ritorno a Polla, dopo questo lungo inverno, mi ha ispirato il madrigale che offro ai lettori di Vallo Più Magazine, in anteprima. Farà parte del mio prossimo libro di poesie, interamente composto da “Madrigali d’amore”.

Paese mio, rivedo tra i germogli

degli alberi il profilo impoverito

delle case aggrappate alle colline.

Tu mi impegni a resistere, ma accogli

tutto quanto di lei si è qui ispessito

e mi parla, e il rimpianto è senza fine.

Dov’era la sua festa, la sua quiete,

veli di vento, ombre come sete.

Per Giovanni Bracco il 2023 è stato un anno intenso. Prima di tornare nelle librerie con i “Madrigali d’amore” ha pubblicato “Route 96 Bis” che ha segnato il suo esordio nella narrativa, a testimonianza della sua poliedricità.

Giovanni Bracco è nato nel 1961 a Polla, piccolo centro che è la porta del Vallo di Diano, estremo lembo della provincia di Salerno. Dopo gli studi liceali a Sala Consilina e la laurea in lettere all’Università di Napoli si è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Potenza per poi trasferirsi a Roma per abbracciare la carriera di giornalista che ha esercitato fino al recente collocamento in quiescenza. Accanto al giornalismo ha coltivato le lettere (in particolare la poesia) e la musica, su uno Steinway & Sons del 1938 e su un clavicembalo costruito per lui da Urbano Petroselli.

Anche se continua a vivere a Roma torna ben volentieri a Polla dove, oltre alla casa avita, possiede una vigna e un piccolo uliveto alla cui coltivazione sovrintende personalmente.

Madrigali di Giovanni Bracco

Con l’editore La Vita Felice di Milano ha pubblicato la raccolta Le grandi mani calme, con prefazione di Elio Pecora e la silloge Il nostro tempo, con prefazione di Annelisa Alleva. Ancora per La Vita Felice sono usciti i libri di poesie Il mare mi ha deposto dalla croce – Mediterraneo, dedicato alla tragedia dei migranti morti nel Mediterraneo, Sull’orizzonte dei binari in fuga. Carme famigliare e Urne, ispirato dalle urne cinerarie romane della Costa d’Amalfi. Sue poesie sono state tradotte in spagnolo e in inglese e pubblicate in importanti riviste letterarie.

Con l’editore Cyberwit.net (India) ha pubblicato Nocturnes Waiting room, poesie in italiano e in inglese. Per le edizioni de Il Bulino, con le opere in tecnica mista di Michele Marinaccio, ha pubblicato la plaquette Suite cilentana.

Dopo la prima incursione nella narrativa (ma non è da escludere un ritorno) Giovanni Bracco, primo classificato al Concorso Nazionale Letterario di Poesia “Caudium Ars” 2023, torna alla poesia con “Madrigali” (La Vita Felice Editrice). La raccolta è dedicata a Lesbia, Cinzia, Laura, Albertine e a tutte le altre figure sulle quali si è concentrato il desiderio d’amore di poeti e scrittori di ogni tempo, che hanno reso quelle figure immortali, sublimando l’esperienza dell’amore e del dolore in letteratura. È quello che accade anche coi due cicli di madrigali di questo libro, nei quali l’autore parte dal dato sensibile della persona amata, ne osserva la trasformazione in pura idea e porta a compimento la purificazione dalle sofferenze attraverso il dono della parola. Chiude la raccolta una corolla di poesie d’amore sparse, tracce ulteriori dell’avventura erotica del poeta.

*****

Ma che cos’è un madrigale? È un componimento poetico di origine italiana, basato sul modello metrico della ballata e dello strambotto, connesso in origine al canto a più voci, d’argomento prevalentemente amoroso a sfondo idillico. Nasce come componimento poetico per musica.

Tra i più antichi madrigali sono da ricordare quelli che inseriti nel Canzoniere del Petrarca. Con il trascorrere del tempo anche l’ispirazione si allarga e, oltre all’amore, abbraccia la politica, la morale, la filosofia. Nel 18° secolo il madrigale viene usato soprattutto per esprimere un complimento galante, spesso chiuso in un’arguzia. Successivamente, nella sua forma antica, torna in uso presso poeti di grande notorietà quali Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio.

In virtù del rapporto sempre più stretto tra parola e musica, considerato che Giovanni Bracco è anche un valente musicista (come già ricordato, è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Potenza) l’auspicio è che l’Autore decida di musicare i suoi versi. Sarebbe un bel dono per i suoi lettori.

Giovanni Bracco

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