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Sognare, creare, connettere: questi i canoni artistici dei “Ritagli” di Maria Luisa Toscano

Di Geppino Giuseppe D’Amico

Che cos’è un “libro d’artista”? È un’opera libraria realizzata interamente a mano dall’artista in ogni sua fase. Un’opera unica creata utilizzando tecniche espressive tra le più svariate. Per Maria Luisa Toscano, artista particolarmente versatile (pittrice, mosaicista e poetessa) “è un oggetto prezioso che va trattato con cura e rispetto perché ha subìto i cambi di umore dell’artista, ne ha sopportato l’ira, la noia, la gioia, l’ispirazione, si è lasciato plasmare. Resterà nel tempo e lo attraverserà tra le mani di chi ne sarà il destinatario”.

Maria Luisa Toscano

Dopo avere visitato lo studio ed avere letto il libro d’artista di Maria Luisa Toscano sono portato a ritenere che il suo modus operandi possa sintetizzarsi in tre parole: dream, create, connect. Sognare, creare, connettere, alle quali aggiungerei heart (cuore). Sono il simbolo di un’artista che ha raggiunto la maturità espressiva, frutto di un percorso che viene da lontano.

Maria Luisa Toscano ha iniziato a disegnare sin da ragazza, stimolata nel percorso artistico dalla frequentazione di mostre ed eventi ma anche da esperienze di vita. Purtroppo, inclemente verso se stessa, non ha conservato nulla della produzione giovanile costituita soprattutto da disegni a matita e china. Si è poi avvicinata alla pittura su tela grazie alle sue qualità di ritrattista, ma anche questa fase è ormai superata. Durante l’incontro nel suo studio ho dovuto insistere per poter ammirare alcuni ritratti che, in particolare quelli dedicati ai miti della musica, sono stati fonte di ispirazione per la stesura di “Radioritratti”, un libro di racconti di Arsenio D’Amato che ha raccolto tali opere e da cui è scaturita la mostra omonima allestita nel 2018 a Potenza nell’ambito della manifestazione “Vinylica”. Nella sua continua ricerca, si avvicina ad una pittura concettuale che la porta a scavare nelle emozioni, nei sogni, a rincorrere attraverso i colori, attimi perduti o vissuti e ad offrirli in immagini a chi guarda le sue opere.

Il suo “io” è in divenire attraverso il tempo interpretando il motto socratico “Conosci te stesso” e attraverso vari linguaggi artistici, mai in maniera tradizionale, bensì seguendo un flusso di coscienza che si esprime di volta in volta attraverso le suggestioni delle moderne e contemporanee avanguardie (Espressionismo, Impressionismo, Cubismo, Surrealismo e Futurismo), elaborate dalla propria sensibilità emotiva e artistica.

Di particolare rilievo la serie de “I sette peccati capitali” (2013) che rimandano a quelli dipinti da Giotto nella Cappella degli Scrovegni ma diversi perché nell’opera della Toscano la figura tende a scomparire, diventa appena visibile, in ombra, o con lineamenti visti attraverso una lente deformante. Per Antonella Inglese, curatrice del catalogo, “è la consacrazione di Maria Luisa   Toscano al mondo dell’arte. La tecnica pittorica si arricchisce di un sapiente uso della linea che diviene funzionale alla rappresentazione di una dimensione ultraterrena in cui sette allegorie materializzano i vizi”.

La sua innata curiosità la spinge a sperimentare l’uso di materiali vari e tante altre forme artistiche quali l’incisione su vetro, la pirografia, la modellazione dell’argilla. Non meno importanti i mosaici tra i quali spiccano un San Michele Arcangelo che abbatte il diavolo e il mosaico parietale all’Acteon Palace di Atena Lucana (SA) di 25 mq (realizzato insieme ad altri artisti). Ritrae il mito di Diana e Atteone, raccontato da Giordano Bruno e presente anche nella omonima fontana della Reggia di Caserta: durante una battuta di caccia, avendo scoperta la dea Diana nuda, “il gran cacciator” Atteone viene trasformato in cervo e sbranato dai suoi stessi cani che non lo riconoscono.

Ora è alle prese con una ulteriore evoluzione. Pittrice sensibile, riesce a scavare nelle sue emozioni, dotata com’è di notevoli capacità espressive che le consentono di realizzare composizioni originali. I materiali che predilige per la realizzazione dei suoi dipinti materici sono il rame, il nailon dal forte significato simbolico (sottile, impalpabile ma resistente) e il piombo, un materiale pesante che per la sua duttilità può essere lavorato e che l’artista riesce a far parlare proprio accoppiandolo alla pittura.

Il mondo artistico di Maria Luisa Toscano è multiforme. Realizza scenografie per musical e commedie teatrali. Ha partecipato a numerose mostre collettive e concorsi vincendo con l’opera “Ti solleverò da ogni affanno”. Nel 2018 ha esposto ad Avigliano (PZ) in una mostra personale dal titolo “Oltre l’Immediato” a cura di Lucio Pio Samela, a giudizio del quale “Maria Luisa Toscano, da sempre immersa nel mondo dell’arte, sperimentando diverse tecniche come il disegno e il mosaico, solo recentemente comincia a tessere un discorso artistico strettamente personale. Nel giro di un quinquennio, infatti, raggiunge una completa padronanza del proprio potenziale espressivo divenendo autrice di una pittura intensa e gioiosa”.

Da allora continua il suo cammino di ricerca legando l’uso della parola scritta delle sue poesie al concetto visivo, facendo convergere entrambe nel libro d’artista dal titolo “Ritagli” del 2019 che è anche il titolo della mostra personale e antologica allestita nel settembre dello stesso anno nella Certosa di San Lorenzo a Padula, la città dove Maria Luis Toscano vive e lavora a poca distanza dall’antico cenobio.

Nel dicembre 2019 ha partecipato con una personale al progetto “Incontri”, sei tele e due istallazioni, inserite nel Progetto Arti Contemporanee (PAC) di Sassano. Nell’agosto 2022 è stata una dei tre artisti italiani invitati a partecipare al seminario della Scuola del Graffito di Montemurro dal titolo “Uomini, Terra, Visioni del Divenire” ove ha realizzato un’opera nella tecnica del graffito polistrato dal titolo “Aequilibrium” acquisita dalla scuola stessa.

Non meno interessanti i versi poetici inseriti nel “libro d’artista” in cui non poteva mancare un ricordo del genitore scomparso, fonte di dolore e di forza al tempo stesso, “un ricordo che torna con fare ritmico nelle lunghe notti di anima in tempesta. A passo svelto attraverso angoli di esistenza sconosciuta… È lui che manca in giorni come questi, è il suo abbraccio di difesa, è l’armatura, il mio drago, il mio eroe. Mio padre”. Anche in tema di felicità, e come raggiungerla, Maria Luisa Toscano ha idee chiare e le spiega ai figli: “Quando arriveremo a capire che la felicità dipende da noi stessi, vorrà dire che finalmente abbiamo imboccato la strada giusta e imparato ad amarci”.

Quale sarà il futuro artistico di Maria Luisa Toscano? Probabilmente la risposta è nei “Ritagli” in cui analizza il suo passato artistico: “Non so come sono arrivata fin qui, è come se vedessi passare tutta la mia esistenza in uno specchio deformante che mi rimanda immagini trasformate, dilatate, oniriche, essenziali, di una vita trascorsa in attesa. Ritagli di un’attesa costante del divenire”. Se per gli antichi il futuro era nel grembo di Giove, per Maria Luisa Toscano il futuro sarà di sicuro nella sua arte. Un indizio? Forse è possibile notarli nell’acrilico Cambio di direzione, un’opera che attraverso lo strappo esprime una faticosa rinascita, un cambio di direzione con …Aequilibrium.

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