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Vallo di Diano, moda e solidarietà: con il progetto “Sveva” i Copricapo delle Donne Migranti per le pazienti oncologiche

Si chiama “Progetto Sveva” il laboratorio di sartoria delle donne migranti messo in piedi dalla Cooperativa Sociale “Il Sentiero” per realizzare turbanti e copricapo per pazienti oncologiche. L’iniziativa è stata presentata presso l’Auditorium comunale “G. Amabile” a Sant’Arsenio. Un evento che ha visto la partecipazione delle donne beneficiarie dei progetti Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione) protagoniste di un défilé durante il quale sono stati presentati al pubblico i vari modelli di copricapo.

“Questa iniziativa nasce per la prima volta nel 2017 -spiega Mariangela Cestaro, coordinatrice del Progetto Sai di Atena Lucana, Sant’Arsenio, Sanza, Buonabitacolo, Montesano sulla Marcellana- ma a causa della pandemia si era interrotto. Lo abbiamo ripreso grazie alla professionalità e alla creatività di una giovane stilista e modellista Ylenia Di Filippo con la quale abbiamo avviato sia nel Vallo di Diano che nell’alta Valle del Calore un laboratorio di sartoria attrezzato con macchine da cucire professionali”.

Il Progetto Sveva è dedicato alla memoria di Sveva Ferraioli, moglie di Geppino Parente, sindaco di Bellosguardo, presente all’incontro: “Abbiamo deciso di dedicarle questo laboratorio -spiega Lucia Patrone, coordinatrice del Progetto Sai di Bellosguardo, Sacco, Roccadaspide, Sant’Angelo a Fasanella- perché era una donna che con grande umanità ed era vicina alle storie delle famiglie migranti”. Commovente anche il ricordo che la giornalista Lucia Serino, amica d’infanzia di Sveva, ha voluto dedicarle.

In apertura dei lavori, coordinati dalla giornalista Stefania Marino, dopo i saluti del sindaco di Sant’Arsenio Donato Pica, e del sindaco di Atena Lucana, Luigi Vertucci, è intervenuto il presidente della Cooperativa sociale “Il Sentiero”, Fiore Marotta, che ha illustrato l’iniziativa. Quindi, l’auditorium è stato animato da 25 donne che hanno indossato i 5 modelli ideati: Caroline, Rebecca, Vivian, Samya, Jamila. La data dell’incontro non è stata scelta a caso in quanto “il 15 dicembre- spiega Laura Monaco Vicepresidente della Cooperativa sociale Il Sentiero- è la Giornata Nazionale del Servizio Civile Universale. Ci sembrava giusto conciliare questo anniversario con il Progetto Sveva. Per questo motivo a sfilare sono state anche dieci ragazze operatrici volontarie”. Con loro donne migranti dell’Ucraina, della Nigeria, della Costa D’Avorio, della Tunisia, del Camerun, dell’Afghanistan, della Guinea. E poi ancora operatrici dell’équipe SAI.

 I copricapo realizzati in jersey di cotone, bambù e viscosa sono stati donati all’Associazione “Crescere in rosa” presieduta dal chirurgo senologo Antonio Santoriello. L’iniziativa è destinata a continuare: “Tutti i turbanti e i copricapo -annunciano Lucia Patrone e Mariangela Cestaro- saranno periodicamente consegnati gratuitamente alle associazioni della nostra provincia che si occupano di supportare la vita delle donne che affrontano una patologia oncologica, cure come la chemioterapia e la perdita dei capelli. Il nostro impegno si traduce in una restituzione sociale ai territori e alle comunità”. Le conclusioni della serata sono state tratte da Tommaso Pellegrino, consigliere della Regione Campania e chirurgo senologo, e da Don Vincenzo Federico, presidente dell’Associazione Riguarda Odv.

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“L’Associazione “Ri-Guarda” ODV, ossia riconduci lo sguardo sull’Altro, sul Prossimo Vicino e lontano -ha spiegato don Vincenzo Federico– è un micromondo del privato sociale che raccoglie la testimonianza e i caratteri statutari della Associazione “L’Opera di un Altro Onlus” fondata nel 2006”. Ha sede legale a Padula presso la Parrocchia Sant’Alfonso Maria de’ Liguori; non ha scopo di lucro e persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. In linea con il Codice del Terzo Settore opera sul territorio del Vallo di Diano concorrendo con istituzioni, organizzazioni di volontariato ed imprese sociali alla costruzione del bene comune e favorendo azioni concrete di cittadinanza attiva allo scopo di generare protezione sociale, coesione e inclusione. Ha l’obiettivo di condurre un dialogo e un confronto costante con il territorio al fine di definire e programmare azioni e progettualità che rappresentino valore sociale per i singoli cittadini e per le comunità. Inoltre, raccogliendo l’eredità del passato si muove a largo raggio intercettando bisogni di sostegno alimentare, di povertà educative, promuovendo percorsi di integrazione per cittadini stranieri, stimolando opere a tutela del patrimonio culturale ed ambientale, rafforzando servizi socio assistenziali e generando opere di agricoltura sociale. “Ri-Guarda ODV -afferma convinto don Vincenzo Federico- è l’invito a partecipare alla crescita di una comunità, a determinare scenari di convivenza e di relazione sociale, a farsi carico e a proteggere il cammino di coloro che vivono fragilità e solitudini. È, e sarà, un esercizio della pratica del volontariato, uno sguardo sul mondo e sull’Uomo”.

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