“Dal 10 gennaio cambiano le modalità di registrazione in anagrafe canina e chi detiene cani senza microchip sarà sanzionato quando farà la registrazione o in caso di controllo”. Così le associazioni animaliste stanno informando i proprietari di cani circa il cambiamento voluto dalla Regione Campania. Il rischio concreto è quello di incorrere in sanzione di 300 euro sia per chi dona un cane non microchipato, sia per chi lo trova e lo adotta senza provvedere all’immediata applicazione del chip.

Dunque, possedere un cane, oggi più che mai, richiede responsabilità. Chiunque abbia una cagna che partorisce cagnolini deve microchiparli e, solo dopo, può cederli. Dove? Nel Vallo di Diano presso strutture Asl, gratuitamente, o veterinari privati con poche decine di euro. Le strutture pubbliche sono a Padula (clinica Fischietti) e Sala Consilina (Asl presso ex tribunale).

“Molte cliniche veterinarie stanno già comunicando ai clienti che non effettueranno più iscrizioni in anagrafe da gennaio” fa sapere Amanda Cozza, attivista animalista de Qua La Zampa Effe, associazione no-profit operante nel Vallo di Diano. Operandosi per il benessere animale, gli attivisti riescono ad assicurare anche adozioni in tutta Italia, la qual cosa ha anche effetti benefici sulle casse dei comuni che pagano le rette dei cani rinchiusi nei canili.

“Abbiamo anche organizzato giornate gratuite insieme a Comuni ed ASL” prosegue Amanda “che però con l’anno nuovo non saranno più effettuate a causa delle modifiche in corso nelle procedure asl. Pertanto se l’animale non ha il microchip, quando il proprietario va a registrarlo o dichiara chi glielo ha dato, vine irrogata sanzione rispettivamente al primo o al secondo”.

“Come associazione da anni sensibilizziamo sulla importanza della iscrizione in anagrafe canina” conclude “per tutelare gli animali in caso di smarrimento, per prevenire gli abbandoni, per incentivare il possesso responsabile“.