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Con-Tatto – Il Ministro Nordio può essere l’ultimo treno per la Giustizia nel Vallo, ma per non perderlo serve unità territoriale

Di Geppino Giuseppe D’Amico

Il dibattito sulla riforma della …riforma delle Circoscrizioni Giudiziarie del 2012, voluta dal duo Severino-Birritteri, che portò alla chiusura di una trentina di tribunali, tra cui Sala Consilina, è entrato nel vivo sia nei territori interessati che in Parlamento. A sentire le dichiarazioni dei vari esponenti politici tutti sarebbero favorevoli alla riapertura del Tribunale del Vallo di Diano. Purtroppo, però, non sono mancate alcune scaramucce dialettiche sulle quali è preferibile non soffermarsi perché attualmente non si sta discutendo di cosa fare per evitare la chiusura del tribunale (è chiuso da dieci anni). Oggi è più utile, indispensabile, stabilire la via da percorrere per cercare di riaprirlo.  Chi ha seguito le vicende degli ultimi dieci anni sa bene come siano andate le cose.  Quindi le polemiche non servono. Come diceva Totò “è la somma che fa il totale”; e in questo caso la somma è data dalle decisioni che assumerà il Parlamento.

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A dare il via al nuovo dibattito sulla necessità di dover colmare i “vuoti di giustizia” lasciati su numerosi territori dall’entrata in vigore della riforma Severino-Birritteri, è stato il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio nel corso di un Question time alla Camera dei Deputati. Nordio è partito dal convincimento che la riforma non ha prodotto alcun beneficio. Al contrario, ha prodotto solo danni perché in questi dieci anni non c’è stato né il contenimento della spesa pubblica né una più funzionale organizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, che erano alla base della riforma del 2012.

Ma questo era stato ampiamente previsto. A tutti, infatti, la riforma era apparsa iniqua e foriera di conseguenze negative in quanto, sguarnendo i territori di importanti presidi di giustizia, gli stessi territori sono diventati più poveri sia in termini di sicurezza che dal punto di vista sociale. Nelle ultime settimane abbiamo avuto notizia di numerose iniziative di deputati e senatori di varie regioni appartenenti a schieramenti diversi.

Il dibattito in corso interessa anche il Tribunale di Sala Consilina che è diventato un caso nazionale per essere stato accorpato ad altro distretto di Corte d’Appello ma anche fuori regione, senza rispettare, quindi, la suddivisione amministrativa dei territori per circondari. In quest’ottica, a gettare le basi per la riapertura del Tribunale di Sala Consilina è stata la legge regionale proposta dal Consigliere Corrado Matera. Tale legge, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale della Campania nella seduta del 16.02.2022 e inviata alla Camera dei Deputati, prevede “modifiche al Decreto Legislativo n. 155 del 7.09.2012”, e chiede il ripristino del Tribunale di Sala Consilina, prevedendo che le spese di gestione e manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale di custodia e vigilanza della struttura, siano integralmente a carico del bilancio della Regione.  Purtroppo, la fine prematura della passata legislatura non ha consentito di velocizzare l’iter parlamentare.

Ora tutto dipende dal Parlamento con la speranza che si possa avere la stessa unanimità che si è registrata lo scorso anno in seno al Consiglio Regionale della Campania. In verità, non mancano iniziative legislative presentate da vari gruppi o da singoli parlamentari a cominciare dal senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, eletto in Calabria, che si sta battendo per la riapertura del tribunale di Rossano Calabro. Iniziative simili si sono avute in altre regioni da parte di esponenti di Forza Italia specialmente in Liguria. Un’altra proposta è stata presentata da un gruppo di parlamentari della Lega, tra i quali Attilio Pierro che riguarda in modo specifico Sala Consilina. C’è poi l’iniziativa dei Senatori Francesco Castiello e Felicia Gaudiano (quest’ultima però non rieletta). Sul medesimo argomento lo stesso Castiello ha rivolto recentemente una interpellanza al Governo.

Anche il territorio si sta muovendo. Un mese fa è stato costituito un Comitato (coordinato da Elisabetta Giordano, Antonio Gnazzo e Angelo Paladino) al quale hanno aderito numerose associazioni presenti nel Vallo di Diano. Inoltre, nell’ultima riunione tenuta giovedì scorso il Consiglio Comunale di Sala Consilina ha dato vita ad una Commissione Speciale (prevista dallo Statuto del Comune) presieduta dal sindaco, Francesco Cavallone e composta dai capigruppo consiliari di maggioranza e minoranza, dal Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, dal Presidente dell’Ordine dei Commercialisti e da un rappresentante del Comitato delle Associazioni. Inoltre, è già stato convocato per il 30 maggio, a Padula, il Consiglio Generale della Comunità Montana del Vallo di Diano, di cui fanno parte tutti i sindaci del territorio.

Particolare rilievo assume la delibera adottata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro che riconosce l’errore commesso nel 2012 e appoggia le iniziative in atto. A tal proposito è opportuno evidenziare la nota ufficiale, datata 21 maggio u.s., inviata dal Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, Enzo Bonafine, al Consigliere Regionale Corrado Matera. L’avv. Bonafine, intervenuto alla riunione del consiglio comunale del 12 maggio scorso a Sala Consilina, ha voluto sgombrare il campo da qualsiasi equivoco ingenerato dal suo intervento. Dopo avere escluso “qualsiasi perplessità verso l’iniziativa o peggio verso la tua persona” (cioè nei confronti di Corrado Matera, n.d.r.), Bonafine scrive: “Da parte dell’Avvocatura vi sarà entusiastico, generoso, doveroso sostegno, con il convincimento che rivendicare il risarcimento di un danno tanto grave ed ingiusto quanto illogico e gratuito, perché non giustificato da alcuna utilità in termini di riduzione della spesa pubblica né di miglioramento del servizio giurisdizionale, è un dovere verso noi stessi e le collettività nelle quali operiamo. Le quali, però, dovranno mobilitarsi con orgogliosa determinazione perché solo se sarà la lotta del territorio potrà essere coronata da successo”. Questa l’opinione dell’avv. Bonafine. È evidente che la parola decisiva spetta al Parlamento ed è lì che occorre unanimità di intenti per ripristinare il tribunale e riavere il maltolto.

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1 comment

  1. Legge 14 settembre 2011 n.148, articolo 1, secondo comma: “Il Governo….. è delegato ad adottare, entro dodici mesi.. uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza, con l’osservanza dei seguenti principi e criteri direttivi:
    a) ridurre gli uffici giudiziari di primo grado, ecc. ecc.”
    Settembre 2011: Governo BERLUSCONI; ministro della Giustizia NITTO PALMA, ministro per la Gioventù GIORGIA MELONI.
    Questi i fatti! E’ DA QUI CHE NASCE LA SOPPRESSIONE ANCHE DEL TRIBUNALE DI SALA CONSILINA.
    GLI ALTRI NON HANNO FATTO ALTRO CHE ATTUARE LA DELEGA RICEVUTA!
    Dopo più di dieci anni è ancora necessario ristabilire la verità?

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