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Lo straordinario “Amarcord” di Giuseppe Ippolito, cittadino Benemerito di Sant’Arsenio e Socio Onorario dell’Associazione “Luigi Pica”

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Tutta Sant’Arsenio ha stretto in un ideale (e non solo ideale) abbraccio il prof. Giuseppe Ippolito, attualmente Direttore Generale della Ricerca ed Innovazione in Sanità al Ministero della Salute dopo lunghi anni trascorsi all’Istituto “Lazzaro Spallanzani” di Roma quale Direttore Scientifico. All’illustre professionista sabato scorso l’Amministrazione Comunale ha conferito il titolo di “Cittadino Benemerito” mentre l’Associazione Culturale “Luigi Pica” lo ha nominato Socio Onorario.  Nel corso del suo intervento Ippolito ha proposto un appassionato “amarcord”, spesso interrotto da scrocianti applausi, ricordando gli anni dell’infanzia, vissuti nella piazza principale del paese, con particolare riferimento ad episodi della vita cittadina a cominciare dalla continua polemica politica che contrapponeva Democristiani e Comunisti con i primi in stragrande maggioranza. Quindi ha ripercorso i cinque anni vissuti come alunno presso il glorioso Liceo “Marco Tullio Cicerone” di Sala Consilina confessando di avere ricevuto per la sua esuberanza anche una sospensione dalle lezioni di venti giorni, poi ridotti a dodici, per avere preso in giro un docente di filosofia “colpevole” di portare il parrucchino.

Poi il trasferimento a Roma per frequentare l’Università. Architetto o Medico? Per un anno è stato iscritto ed ha frequentato entrambe le facoltà di Architettura e Medicina che poi ha avuto il sopravvento. Quindi, la professione di medico che oggi lo vede impegnato ai massimi livelli presso il Ministero della Salute dopo gli anni trascorsi a combattere prima l’Ebola e poi il Covid.

A proposito di quest’ultima pandemia ha invitato a mantenere la massima prudenza perché “non è stata sconfitta ed è ancora ben presente” ed ha rimarcato l’importanza della vaccinazione annunciando di avere già praticato anche la quinta dose: “Se mi chiedete se abbiamo imparato qualcosa dalla pandemia io dico di no, soprattutto perché nel mondo è scoppiata una crisi sanitaria senza pari e non abbiamo una difesa della sanità pubblica”. Non è mancato un accenno all’attuale situazione della gestione della Sanità in Italia: “L’80% del budget di una Regione è destinato alla sanità che significa posti, appalti e sistemi”. Per quanto riguarda la situazione nella nostra Regione ha dichiarato: “Nascere in Campania significa avere una possibilità per un bambino di morire del 20% in più rispetto a chi nasce da Firenze in su”. In proposito, ha ricordato che “il Ministero della Salute ha stanziato 694 milioni per la Regione Campania; spero che riescano a spenderli in maniera adeguata…Rofrano, Caggiano e Auletta hanno presentato progetti interessanti. Spero che altri comuni facciano altrettanto. Bisognerebbe capire come la Regione vuole utilizzare i fondi destinati alla fragilità finanziaria. Occorre creare un modello di politica sanitaria che tenga conto delle esigenze della popolazione”.

Il racconto del noto professionista veniva dal cuore ed è per questo che proponiamo di seguito la parte iniziale del suo intervento durante il quale, prima di rispondere alle domande della giornalista Simona D’Alessio, ha proposto il suo “amarcord”.

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In precedenza erano intervenuti il presidente dell’Associazione Culturale “Luigi Pica”, Aldo Rescinito, ed il sindaco Donato Pica, che è stato suo compagno di banco. Prima di conferirgli la nomina di Socio Onorario, Aldo Rescinito ha tracciato un profilo del professore evidenziando che “è uno dei maggiori esperti nel campo delle malattie contagiose. A tal fine ha voluto “esprimere i più profondi sentimenti di compiacimento e gratitudine che nascono dal profondo dei nostri cuori e che rappresentano un ringraziamento per tutto quello che hai saputo realizzare a favore della gente. Questo vuole anche essere uno stimolo e un augurio per le attività future”.

Da parte sua, il sindaco Donato Pica, dopo avere ricordato i tanti momenti vissuti insieme ha affermato convinto che “oggi riviviamo un pezzo importante della storia del nostro paese, una storia di cui Giuseppe Ippolito è stato ed è protagonista perché qui, nella casa paterna che affaccia sulla piazza principale del paese c’è anche la sua storia. Qui il professore ha vissuto sino al conseguimento della maturità classica. Erano tempi diversi e non esistevano i progressi che la vita moderna ci ha messo a disposizione. Eppure si riusciva ad avere una classe dirigente di tutto rilievo come dimostra il percorso del professore Ippolito. La carriera lo ha portato ai vertici della sanità nazionale ed internazionale. Nutriamo la speranza che la presenza del professor Ippolito possa essere un nuovo punto di partenza anche per la sanità del nostro territorio e, in particolare, per l’ospedale di Sant’Arsenio che si appresta a vivere una seconda giovinezza in quanto sarà trasformato in un presidio territoriale in grado di garantire tutte le attività ambulatoriali di prevenzione, di lungo degenza e malattie croniche. Con questi presupposti potremmo anche pensare a qualche collaborazione che possa drenare un insediamento di carattere scientifico”.

Ad allietare la serata i canti proposti dal Coro Amici della Musica di Sant’Arsenio diretto dal M° Viviana Palladino.

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1 comment

  1. I riconoscimenti e le manifestazioni di stima, professionalità ed affetto tributati dal luogo di origini sono i più sentiti, profondi e dotati di robustissime radici. Sono davvero onorata dell’ormai pluriennale amicizia che mi lega al mitico Professore ed alla sua impareggiabile Elena. Grazie per aver condiviso un’attestazione così importante e destinata a rimanere imperitura nella vita

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