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Archivio Atena: venerdì 26 Aprile ad Atena Lucana il talk con il fotografo Mario Cresci

Si terrà venerdì 26 aprile il talk con Mario Cresci dal titolo “Intorno Segni Migranti”, previsto per le 18:30 nell’aula consiliare del Comune di Atena Lucana. Cresci si trova ad Atena Lucana per seguire 11 studentesse e studenti del biennio in fotografia dell’ISIA di Urbino, nell’ambito del progetto Archivio Atena, impegnati in una produzione artistica sul tema della festa. Il titolo è ispirato alla sua opera “Segni migranti. Storie di grafica e fotografia” (PostCard Edizioni) un compendio della sua ricerca pubblicato nel 2019 e premiato come Livre Historique ai Rencontres de la photographie 2020 di Arles.

Foto: https://www.mariocresci.it/

MARIO CRESCI: Dagli anni sessanta in poi Mario Cresci (Chiavari 1942) è l’artista italiano che segna con il suo lavoro lo sviluppo di un linguaggio sperimentale innovativo nell’ambito della fotografia. La sua ricerca si è sempre rivolta a una continua investigazione sulla natura del linguaggio visivo usando il mezzo fotografico come pretesto opposto al concetto di veridicità del reale. Il suo complesso lavoro è radicato negli studi multidisciplinari iniziati nel 1963 all’Industrial Design di Venezia ed è caratterizzato, quando si trasferisce a Roma nel ’68, dall’incontro con i principali protagonisti dell’Arte Povera e in particolare Pino Pascali, Eliseo Mattiacci, Jannis Kounellis e Alighiero Boetti. Nel 1969 progetta e realizza il primo Environnement fotografico in Europa alla Galleria Il Diaframma di Milano, mostrando mille cilindri trasparenti contenenti altrettante fotografie, anch’esse trasparenti, sul consumismo dell’epoca. Nel 1970 viene invitato alla sua prima Biennale d’Arte di Venezia, e in seguito anche nel ’78, nel ’93 e nel ’95. Negli anni settanta si stabilisce a Matera, dove ibrida lo studio del linguaggio fotografico e la cultura del progetto con l’interesse per l’antropologia culturale, realizzando opere ed eventi per lo sviluppo della fotografia in Italia, tra cui la pubblicazione di Matera, immagini e documenti (Edizioni Meta, 1975), un libro che oggi può essere visto come il primo lavoro fotografico sulla cultura antropologica urbana del Mezzogiorno. Negli anni ’80 partecipa alla rivalutazione di senso del paesaggio attraverso il progetto di Luigi Ghirri, Viaggio in Italia, in mostra in seguito alla Pinacoteca Provinciale di Bari nel 1984.  

Tra le più importanti esposizioni personali si ricordano: La fotografia del no alla GAMeC di Bergamo (2017); Le case della fotografia alla GAM di Torino (2004); la mostra itinerante Forse Fotografia, rispettivamente alla Pinacoteca Nazionale di Bologna (2010), all’ING di Roma (2010‐11) e infine al Palazzo Lanfranchi di Matera (2011); In aliam figura mutare al Castello Sforzesco di Milano (2016) e Ri‐creazioni a Camera di Torino (2016). L’anno 2023 trova Mario Cresci impegnato nella rilettura del suo lavoro attraverso focus specifici raccontati in due ampie mostre: Mario Cresci. L’esorcismo del tempo, 1970‐1980 al MAXXI di Roma (30 maggio‐ 1 ottobre 2023) e Colorland, 1975‐1983 al Monastero di Astino per la Fondazione MIA di Bergamo (16 giugno‐5 novembre 2023). Dal 1974 alcune sue fotografie presentate da Carlo Arturo Quintavalle fanno parte della collezione del MoMA di New York. Le sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche dei principali musei, istituti e centri di ricerca italiani.   Il progetto sperimentale del laboratorio‐scuola di formazione artistica tra arte, multimedia e design, ideato per la Regione Basilicata, lo avvicina sempre più all’insegnamento che, dalla fine degli anni settanta in poi, diviene parte integrante del suo lavoro d’autore. Ha diretto l’Accademia di Belle Arti G. Carrara dal 1991 al 1999, inserendo nella sua programmazione interdisciplinare numerose attività culturali dedicate ai giovani artisti. Svolge attività di workshop in tutta Italia e attualmente è docente all’Università ISIA di Urbino. In precedenza è stato docente all’Università Orientale di Napoli, all’Università di Parma, al Politecnico, all’Accademia di Brera e alla NABA di Milano, e alla Fondazione FMAV di Modena. Per diversi anni è stato visiting professor all’École d’Arts Appliqués di Vevey (Svizzera).

Ampia e articolata è la sua produzione di libri e più in generale di contributi, anche teorici, sulla fotografia e la comunicazione visiva. Nel 2019 ha pubblicato Segni migranti. Storie di grafica e fotografia (PostCard Edizioni) un compendio della sua ricerca e premiato come Livre Historique ai Rencontres de la photographie 2020 di Arles. Nel 2022 per Mimesis Edizioni pubblica Matrici. L’incertezza del vero, dove sperimenta la coesistenza tra scrittura e immagine. Vive e lavora a Bergamo.  

Archivio Atena è un progetto del Comune di Atena Lucana realizzato in collaborazione con: Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione – ICCD, ISIA Urbino, MAXXI L’Aquila, Legacoop, MIDA, Studio Bellosguardo Aps, Associazione Amici San Ciro, Associazione Leel, Associazione le Case di Igea, Associazione Artem, Comunità Montana Vallo di Diano, Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, SC Hotel Cartolibreria, Etoile Cartolibreria, Cartolibreria ExLibris, Istituto Comprensivo Sala Consilina.

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