Il Comune di Polla limiterà l’uso di sale nelle mense scolastiche. L’iniziativa dell’amministrazione Loviso è presa nell’interesse esclusivo della salute dei piccoli cittadini. Polla aderisce al progetto pilota del Consiglio Regionale Campano, essendo il sale ritenuto il principale responsabile di gravi patologie croniche in età adulta, soprattutto se assunto in dosi eccessive in fascia pediatrica.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità infatti, il sale dovrebbe essere assolutamente bandito nei primi nove mesi di vita. Le indicazioni dell’OMS suggeriscono poi, fino a 12 mesi, meno di 1 g di sale al giorno. Da 1 a 3 anni: 2 g di sale al giorno. Da 4 a 6 anni: 3 g di sale al giorno. Dopo i 7 anni: 5 g di sale al giorno (2 g di sodio). La raccomandazione vale anche per gli adulti.

“La mozione, presentata dal consigliere Tommaso Pellegrino” riferisce Federica Mignoli, assessore alla Scuole del Comune di Polla “si fonda su studi e ricerche scientifiche che hanno evidenziato quanto il consumo eccessivo di sale è associato ad un aumento del rischio di insorgenza di gravi patologie cronico-degenerative. Ci attiveremo subito con la ASL competente e con la ditta incaricata della refezione scolastica nei nostri plessi scolastici per aderire concretamente a questo progetto pilota promosso dalla Regione  Campania”.

L’attenzione all’utilizzo del sale non si esaurisce però alla mera aggiunta piatti, condimenti e salse. Subdolo, e dunque da tenere sempre in considerazione, è il sale nascosto negli alimenti di uso quotidiano. In parti: formaggi, salatini e crakers, affettati, pane, latticini… Infine una nota lieta poiché il sale, se iodato ed assunto nelle modiche dosi indicate dall’OMS, contrasta le patologie della tiroide, sfortunatamente molto diffuse nelle aree interne come il Vallo di Diano.