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Il Tribunale nei TG RAI, la Fondazione Nashak chiede la riapertura. Don Andrea La Regina: “Non è questione di campanile”

Nelle due edizioni di ieri (ore 14,00 e ore 19,35) il TG3 Campania ha dedicato due servizi al dibattito in corso sulla riapertura del Tribunale di Sala Consilina con interviste al sindaco, Francesco Cavallone, agli avvocati Antonio Gnazzo e Angelo Paladino, che hanno parlato della chiusura del Tribunale e della Casa Circondariale, e al sacerdote don Andrea La Regina, che ha parlato del problema usura nel Vallo di Diano.

Un problema che è stato più volte evidenziato anche in varie relazioni della magistratura e delle forze dell’ordine.  Va ricordato che nel 1996 il Parlamento ha approvato la Legge n. 108/1996 recante “Disposizioni in materia di usura” che istituiva presso il Ministero del Tesoro il “Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura” per favorire la concessione di finanziamenti alle piccole e medie imprese con una situazione finanziaria a rischio.

GUARDA IL SERVIZIO DEL TG3 CAMPANIA – 01-06-2023 ORE 14:00:

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Nel Vallo di Diano, già nel 1991, il direttore della Caritas Diocesana, don Andrea La Regina, dava vita ad un fondo antiusura e, a seguito di un accordo con la BCC Monte Pruno di Roscigno, partiva il progetto “Fenus Leve” (interesse leggero).  Successivamente, nel 1996 veniva fondata la Fondazione Nashak Reintegrazione Sociale.

GUARDA IL SERVIZIO DEL TG3 CAMPANIA – 01-06-2023 ORE 19:00:

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Sull’argomento proponiamo di seguito l’intervento che don Andrea ha scritto per Vallopiù.it

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Don Andrea La Regina: “Il tribunale non è una questione di campanile”

All’osservatore distratto può apparire una questione di rivendicazione campanilistica, ma per i cittadini del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro il presidio di giustizia di Sala Consilina è finalizzato all’esigibilità dei diritti costituzionali, come anche il diritto alla salute e all’istruzione ed è un dovere del legislatore e del decisore politico impegnarsi per salvaguardare tali diritti sanciti nella Costituzione Italiana. Non può essere lasciato il problema solo in mano alle istituzioni, ma i cittadini attivi devono sentire il diritto/dovere di intervenire e non solo lamentarsi a cose già decise.

I cittadini vivono sulla loro pelle in questo territorio la negazione di fatto e la mancanza di un  presidio di giustizia ha aggravato fenomeni come l’usura, l’illegalità nel campo dell’economia, nonostante il meritevole lavoro delle forze dell’ordine e dei magistrati e delle istituzioni che in ogni report parlano dell’infiltrazione della criminalità organizzata a nord dalla camorra e a sud dalla ndrangheta e soprattutto ha comportato  l’affermarsi di una mentalità illegale con fenomeni legati ai rifiuti tossici, droga, gioco d’azzardo e usura.

Allo Stato Nazionale, devono chiedere i cittadini di questa area interna di non abdicare dalla SUA funzione di esercizio della giustizia e difendere i cittadini dalla protervia della criminalità che tende a trasformare la cultura e l’identità delle nostre comunità. Già oggi e ancor di più nel futuro non possiamo assistere all’accaparrarsi delle attività imprenditoriali in difficoltà per le varie emergenze come le crisi economiche, la pandemia, la guerra ecc..

I cittadini chiedono di essere tutelati e per questo in prevenzione usura si rivolgono alla Fondazione NASHAK, quando per la perdita/diminuzione del lavoro hanno bisogno di un accesso al credito per portare avanti la propria famiglia, quando sono in sovra indebitamento o nel subire un’asta giudiziaria e non possono avere come interlocutori personaggi provenienti da altri territori e con intento predatorio. Lo stato democratico non può essere neutro e non può affidarsi solo alla logica di mercato, ma deve sia il legislatore con le leggi che il decisore politico con i decreti attuativi salvaguardare la dignità delle persone e i diritti sociali che scaturiscono dalla Costituzione.

Noi, cittadini, oltre l’impegno solidale per il presidio di Sala Consilina, ci impegneremo nella prevenzione che si concretizza nell’educazione alla legalità (vedi la proposta degli Stati generali 18della legalità) educare alla cultura antidebito e uso responsabile del denaro, consapevolezza di richiedere non favori, ma diritti e nel vigilare che la tutela sociale sia reale soprattutto per fasce più deboli della popolazione residente nel nostro territorio.

DON ANDREA LA REGINA

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