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La Peste Suina Africana arriva in Campania e nel Vallo di Diano. Ecco cosa fare (VIDEO), mercoledì riunione a Sant’Arsenio

La segnalazione è arrivata nella giornata di sabato 20 maggio. Cinque carcasse di cinghiale, ognuna a poca distanza dalle altre, sono state ritrovate già in stato di decomposizione nel territorio del Comune di Sanza, a confine con Montesano sulla Marcellana, all’interno della Foresta Cerreta Cognole. Situazione altamente sospetta: animali allo stato selvatico ritrovati morti, proprio nel momento in cui la Peste Suina Africana (PSA) da alcune settimane si diffonde in altre regioni italiane (Calabria), dopo i grossi focolai registrati in Piemonte e Liguria e in Lazio, dove sono già oltre 700 i casi accertati. Dopo la segnalazione dei Carabinieri forestali, sono intervenuti i veterinari dell’Asl Salerno che hanno attivato le procedure per le analisi dei campioni delle carcasse attraverso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Mezzogiorno, che ha confermato la positività alla PSA. I campioni sono stati inviati al Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie da Pestivirus (CEREP) di Perugia, che nella giornata di lunedì ne ha confermato l’esito.

La PSA arriva dunque in Campania, proprio nell’area dove si registra un’ingente presenza di cinghiali selvatici. La Regione ha attivato l’Unità di Crisi Regionale (UCREVSA) e l’Unità di Crisi Locale, al fine di programmare, pianificare e monitorare le azioni di contrasto alla diffusione del contagio. 

LA RIUNIONE UCREVSA SVOLTASI LUNEDI’ 22 MAGGIO

In primo luogo, è stata istituita la zona infetta “provvisoria” di circa 15 chilometri, dal punto in cui sono state rinvenute le carcasse positive. Quindi sono state allertate tutte le associazioni venatorie regionali, affinché organizzino  nelle prossime ore squadre di caccia al cinghiale e monitorino il territorio compreso nei Comuni di Buonabitacolo, Casalbuono, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Montesano sulla Marcellana, Padula, Sanza e Sassano. Per il pomeriggio del 24 Maggio è prevista una riunione presso il Plesso Ospedaliero di Sant’Arsenio, con l’unità locale dell’Asl, la Regione Campania e le associazioni venatorie.

Cos’è la Peste Suina Africana

Si tratta di una malattia virale che uccide cinghiali e suini domestici. Può arrecare grossi danni economici agli allevamenti suinicoli. NON colpisce l’UOMO, ma L’UOMO può diffondere il virus a suini domestici e cinghiali attraverso il vestiario, le attrezzature sporche e i veicoli contaminati.

La priorità, in questo momento, è quella di evitare che il virus possa entrare negli allevamenti suinicoli. Se questo accadesse, le ripercussioni in termini di abbattimento degli animali in allevamento sarebbero importanti, con ulteriori conseguenze di carattere economico. La Regione Campania nel luglio del 2022 ha realizzato un’esercitazione su tre casi di peste suina per poter valutare meglio l’organizzazione e ha sviluppato una serie di strumenti divulgativi per coinvolgere i cittadini (in particolare cacciatori, cercatori di funghi, agricoltori, boscaioli) ed evitare la trasmissione il virus fuori dalle aree selvatiche.

Peste Suina Africana, ecco cosa fare

Il video che pubblichiamo spiega cosa è la Peste Suina e cosa possono fare i cittadini per evitare che il virus raggiunga gli allevamenti di suini domestici. 

GUARDA IL VIDEO:

VIDEOCLICK SUL PLAYER PER VEDERE

PSA, 10 punti da divulgare:

  1. La PESTE SUINA AFRICANA è causata da un virus che non colpisce l’uomo, ma solo i suidi (suini domestici e cinghiali)
  2. Il virus della PESTE SUINA AFRICANA è molto resistente nell’ambiente e provoca altissima mortalità nei suini provocando notevoli danni economici al settore suinicolo
  3. L’uomo può diffondere il virus ai suidi (suini domestici e cinghiali) attraverso il vestiario, le proprie attrezzature ed i veicoli contaminati
  4. È vietato alimentare i suidi (suini domestici e cinghiali) con scarti alimentari di cucina
  5. I cacciatori devono evitare contatti con suini domestici dopo aver cacciato fauna selvatica
  6. Evitare contatti con carcasse di cinghiali presenti nell’ambiente
  7. Non abbandonare nell’ambiente carcasse o parti di esse, compresi i visceri
  8. Non abbandonare nell’ambiente cibi o scarti alimentari
  9. È indispensabile la massima collaborazione nell’individuazione delle carcasse di cinghiali o parti di esse presenti nell’ambiente
  10. Se si avvista una carcassa di cinghiale allertare immediatamente i Servizi Veterinari del territorio

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1 comment

  1. Dal sito ISPRA:
    Perché è importante sospendere qualsiasi tipo di attività venatoria nella zona infetta da Peste suina africana?

    Perché si tratta di attività che comportano un duplice rischio: la movimentazione di cinghiali potenzialmente infetti sul territorio, soprattutto conseguente al ricorso di tecniche che utilizzano i cani, e la diffusione involontaria del virus attraverso calzature, indumenti, attrezzature e veicoli.

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