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Di Pari Passo – Basta “rincorrere i Dinosauri”: rivoluzione burocratica, culturale e civile nel mondo della disabilità

Di Rosa Mega

“Mio fratello rincorre i dinosauri”: mutuando il titolo del romanzo profondo e denso di significato di Giacomo Mazzariol, si prospetta una vera e propria rivoluzione che riguarda vari aspetti legati al mondo della disabilità. È però necessario partire da un cambiamento culturale profondo della nostra società, finalizzato a valorizzare la disabilità: considerandola una risorsa, e non più un impedimento. Lo scorso 15 aprile è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri l’ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità che riguarda il cosiddetto “Progetto di vita”. É un passo importante e necessario per garantire la presa in carico della persona con disabilità sotto l’aspetto sociosanitario e sociale, superando tutti gli ostacoli e le lungaggini burocratiche, ma anche per accompagnarla verso il pieno inserimento nella vita lavorativa e sociale.

Le famiglie delle persone affette da una disabilità sono sempre state costrette a rincorrere i mille rivoli della burocrazia, tra richieste di duplicati di accertamenti, visite mediche e certificati. Ben presto tutto questo dovrebbe essere archiviato, per cedere il passo ad una “amministrazione amica”al servizio dei disabili, attraverso un progetto personalizzato a seconda delle esigenze e delle scelte della singola persona: un vero e proprio progetto di vita. Il decreto affronta anche un altro aspetto importante, quello definito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità come accomodamento ragionevole: in pratica, significa adeguare le normative in modo da poter garantire ai soggetti disabili “l’uguaglianza con gli altri” sui diritti e sulle libertà fondamentali.

Le nuove procedure entreranno in vigore attraverso una sperimentazione che partirà dal 1° gennaio 2025 in alcune province, e avrà una durata di 12 mesi. Se tutto andrà come previsto, il decreto dovrebbe andare a regime nel 2026. Il procedimento unitario e soprattutto unificato per l’accertamento dell’invalidità civile sarà infatti affidato dal 1° gennaio 2026 all’Inps. Con la nuova normativa l’Italia si allinea all’Agenda Europea 2021/2030 e al PNRR. I fondi a disposizione per l’attuazione saranno 350 milioni di euro a partire dal 2026, a cui si aggiungeranno ogni anno 85 milioni. Il progetto di vita accompagnerà la persona disabile fin dai primi anni nel percorso all’interno della scuola, e proseguirà poi con la formazione e l’inclusione lavorativa, fino a garantire un aiuto nella ricerca della casa. Il tutto avendo come obiettivi imprescindibili i desideri e le aspettative della persona disabile e della sua famiglia.

Per la ministra alle Disabilità Alessandra Locatelli si tratta “del cuore della riforma e di una straordinaria opportunità per le persone con disabilità. Si comincia a parlare non più solo di assistenzialismo ma di valorizzazione delle persone”. Un altro passo importante nella nuova visione sarà la rimozione in tutte le leggi ordinarie dei termini “handicappato” e “portatore di handicap”, per restituire dignità e centralità alla persona.

Il Decreto approvato dal Consiglio dei ministri promette quindi una vera e propria innovazione burocratica e culturale. Speriamo davvero che possa colmare il vuoto legislativo esistente, snellendo le pratiche burocratiche e, cosa ancora più importante, abbattere le barriere culturali che da sempre le persone con disabilità si trovano ad affrontare.

ROSA MEGA

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