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Una Energy Community per il territorio, l’annuncio di Michele Albanese: “La faremo con la Fondazione Banca Monte Pruno”

Di Geppino Giuseppe D’Amico

La Fondazione Banca Monte Pruno, braccio operativo della BCC Monte Pruno di Fisciano, Roscigno e Laurino, è impegnata a realizzare una Energy Community che nel nostro territorio manca e che è una realtà sempre più necessaria per accedere al consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili. Lo ha annunciato il Direttore Generale della BCC Monte Pruno, Michele Albanese, a chiusura della giornata di studio sul tema “Comunità Energetiche Rinnovabili: un’opportunità per il territorio” svoltasi a Sant’Arsenio, presso la Sala Cultura della Sede Amministrativa. “La faremo con la Fondazione che ci consente di intervenire dove altri non possono farlo. La faremo -ha affermato con convinzione- con o senza la politica, perché le Banche devono andare oltre la raccolta ed il reimpiego. Bisogna capire che è il momento di stare insieme per creare progresso attraverso il circuito che comprende i 92 comuni di competenza della nostra BCC”. È questa la convinzione del Direttore Generale dell’Istituto di Credito, Michele Albanese, evidenziata nell’intervento conclusivo dei lavori della giornata di studio organizzata dalla Banca Monte Pruno, in collaborazione con Helios Energia e Gruppo Azimut con il patrocinio di Anci Campania e Legambiente.

Nella prima parte dei lavori, coordinati dal Responsabile della Segreteria di Direzione della BCC Monte Pruno Antonio Mastrandrea, dopo i saluti introduttivi del Direttore Generale Michele Albanese, sono intervenuti Ovidio Marzaioli, Vice Segretario Generale del Movimento Consumatori sul tema “Normativa vigente e regolazione ARERA: lo stato dell’arte delle Comunità Energetiche in Italia”, Giuseppe Giordano, Resp. Divisione Efficientamento Helios S.p.A. sul tema “La gestione e il funzionamento delle Comunità energetiche Rinnovabili”, Andrea Chianese, Head of Business Development at Azimut Libera Impresa SGR – ESG Infrastructure Funds Italia su “Il ruolo delle risorse finanziarie nella realizzazione delle CER” e  Giovanni Ferro, C.E.O. Helios su “Le comunità energetiche ed il mercato elettrico”.

La seconda parte dell’incontro, invece, ha visto la partecipazione di Michele Buonomo, Membro della Segreteria Nazionale Legambiente, e di Antonio Lombardi, Presidente Nazionale Federcepicostruzioni.

L’evento testimonia il forte impegno della Banca Monte Pruno nelle azioni a supporto dell’energia green e delle politiche finalizzate alle rinnovabili e alla transizione ecologica. Si è discusso di Comunità Energetiche Rinnovabili fornendo informazione e sensibilizzazione sul territorio, analizzandone il quadro istituzionale e giuridico, nonché il livello di attuazione legislativo di uno strumento che sta muovendo i primi passi ma che è in grado di creare benefici ambientali ed economici La grande partecipazione che c’è stata testimonia l’importanza dell’iniziativa, promossa per sensibilizzare sull’argomento delle comunità energetiche, attraverso un’analisi del quadro istituzionale, giuridico e tecnologico di questo strumento capace di determinare benefici economici, ambientali e sociali.

Più tecnica la prima parte della giornata. Nel suo intervento Ovidio Marzaioli ha sostenuto che “attraverso i CER, si offre la possibilità al territorio di auto-consumare in loco l’energia rinnovabile che si produce. È una rivoluzione che si basa su due fattori: i CER non nascono per produrre profitti ma per aiutare la parte più debole delle Comunità; consentire nei piccoli comuni nuove forme di aggregazione sociale per evitare lo spopolamento”. Di energia democratica ha parlato il Ceo di Helios, Giovanni Ferro (originario di Sassano): “Oggi dobbiamo aiutare i consumatori ad acquisire maggiore consapevolezza e per farlo dobbiamo partire dal basso evitando soluzioni calate dall’alto che troppo spesso si sono dimostrate negative. Per questo occorre costruire un percorso condiviso. In quest’ottica un ruolo importante sarà proprio quello della BCC, espressione più evoluta del territorio, come lo è Helios che non è una multinazionale ma è ben presente sul territorio”.

Particolarmente vivace è stata la seconda parte grazie alla riconosciuta vis dialettica di Michele Buonomo e Antonio Lombardi. Dopo avere ricordato l’impegno ambientalista dell’Associazione e l’impegno di Maria Teresa Imparato che ha preso il suo posto alla guida di Legambiente Campania, Michele Buonomo ha stigmatizzato “l’assenza dei sindaci del territorio ed ha auspicato un impegno sempre maggiore per aumentare ulteriormente la raccolta differenziata. Per quanto riguarda le Aree Interne qualsiasi aiuto non darà i frutti sperati se non si pensa ai problemi dei giovani. La Comunità è fondamentale e può essere consolidata lavorando bene e dialogando con tutti per costruire impianti seri. Con i suoi 65 circoli presenti in Campania Legambiente è pronta a fare la propria parte in questo delicato momento”. Non è mancata qualche frecciatina ai costruttori, “non esenti da responsabilità, perché le città non le trasformano gli ambientalisti” per poi affermare con amarezza: “Le città del sud sono invivibili e mai come in questo momento bisogna distinguere tra poveri e impoveriti. Riteniamo che le Commissioni Energetiche Rinnovabili sono sinonimo di solidarietà” e concludere: “Attenzione! Siamo stati contro il nucleare ma siamo sempre stati a favore della ricerca sull’energia”.

All’insegna della concretezza l’analisi di Antonio Lombardi, Presidente Nazionale di Federcepicostruzioni (10.200 imprese in Italia; 1.828 in Campania e 550 in provincia di Salerno). Il suo non è stato un cahier de dolèances ma con il solito realismo ha ricordato le difficoltà che incontrano le aziende quando si …scontrano con la burocrazia: “Nella diciottesima legislatura sono state approvate 315 leggi; 164 decreti legislativi e 116 decreti-legge. Tutti insieme necessitano di 4.406 decreti attuativi. Entro fine anno bisogna approvarne almeno altri 54. In 9 anni, dal 2014 al 2022, sono stati spesi 2,7 miliardi ed altri 2,2 miliardi devono essere spesi entro il 2023. Se non si rispettano i target stabiliti si corre il rischio di perdere i finanziamenti, soprattutto al Sud”. Per quanto riguarda le Comunità Energetiche Rinnovabili, Lombardi ha sostenuto che “concettualmente rappresentano un fatto positivo ma presentano qualche difficoltà di applicazione anche a causa della forte burocratizzazione presente nel nostro Paese in cui il modus operandi del Legislatore complica la vita delle popolazioni. La parola d’ordine, quindi, è sburocratizzare perché l’Italia produce poca energia e se perdiamo le occasioni che abbiamo non ci rialzeremo”.

Nel concludere i lavori Michele Albanese ha ricordato che già 15 anni fa la BCC Monte Pruno, unitamente all’allora assessore provinciale all’Ambiente, Angelo Paladino, diede vita ad un’altra iniziativa che poteva sembrare un’utopia: realizzare mille tetti fotovoltaici con fondi europei ma anticipati dalla BCC. Un’iniziativa innovativa al punto che Albanese e Paladino parteciparono ad un incontro sull’argomento a Bruxelles dove nel corso di un convegno sull’argomento incontrarono il presidente della Commissione Europea, il portoghese José Barroso. “Ma l’azione non si è esaurita allora perché anche recentemente, in tempo di pandemia, sono state avviate altre due importanti iniziative: il consiglio di amministrazione ha deliberato un plafond di tre milioni di euro per la dilazione del pagamento delle bollette fino a 24 mesi senza interessi e, successivamente, altri dieci milioni di euro per favorire l’istallazione di pannelli fotovoltaici”. Infine, Albanese si è detto particolarmente soddisfatto per l’andamento dei lavori: “Abbiamo messo importanti basi per avviare un discorso serio sulle CER che oggi, rispetto a ciò che si osserva in Europa e sulla scorta del costo dell’energia, dovrebbero essere non un’opportunità ma una necessità. Grazie agli ottimi relatori siamo riusciti a realizzare una giornata di lavoro e studio che conferma il nostro grande interesse sull’argomento del green. Abbiamo seriamente bisogno di fare più comunità perché solo seguendo questi principi e queste iniziative di unità, riusciremo a rispondere alle pressioni del mercato e della società. Le risorse del PNRR per la transizione energetica sono consistenti, ma c’è tanto lavoro da mettere in atto da parte di tutti e noi, ovviamente, stiamo già facendo il nostro per offrire stimoli e mezzi e far diventare realtà quei progetti che possono solo far bene al nostro territorio ed alla comunità”.

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