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Con-Tatto – Progetto dighe e sanità, l’assenza e il silenzio su temi importanti di molti sindaci del Vallo di Diano (VIDEO)

Di Giuseppe Geppino D’Amico

È previsto per mercoledì 17 aprile (ore 10:00) a Padula, presso la sede decentrata del Consorzio di Bonifica Vallo di Diano e Tanagro, l’ultimo incontro in presenza, dedicato agli Enti e alle Associazioni di Categoria, nell’ambito del Dibattito Pubblico collegato al progetto per la costruzione di due dighe nei comuni di Casalbuono e Montesano sulla Marcellana. Il presidente dell’Ente Consortile, Beniamino Curcio, ha lanciato un accorato invito a partecipare ai rappresentanti degli Enti pubblici territoriali, ai rappresentanti politici a livello provinciale e regionale, nonché ai rappresentanti degli organismi associativi. La riunione segue di pochi giorni la lettera aperta inviata dallo stesso Curcio ai sindaci del Vallo di Diano che, nella stragrande maggioranza, hanno disertato gli incontri di Casalbuono e Montesano.

GUARDA IL VIDEO CON LA NUOVA PUNTATA DI CON-TATTO:

Nella lettera ai sindaci Beniamino Curcio ricorda che l’iniziativa progettuale del Consorzio, di ampio respiro, ha ottenuto il contributo massimo di due milioni di euro per la sola progettazione di un 1° lotto funzionale di opere(nel quale la cosiddetta diga di Casalbuono assume carattere di centralità). Questo significa che una volta approvati i progetti bisognerà trovare i fondi necessari per realizzarli. Partendo dalla convinzione della portata storica che il “grande progetto” del Consorzio assume per l’intero territorio, con onestà intellettuale lo stesso Curcio afferma che “per portarlo avanti ci vuole un’ampia condivisioneda parte di tutti, unendo gli sforzi, a partire dai Comuni e dagli altri Enti territoriali, ma anche dai portatori di interessi diffusi e dalle stesse comunità locali, che vanno coinvolte e rese protagoniste nelle scelte decisionali da compiere”. E qui iniziano i verbi difettivi perché lo stesso Beniamino Curcio, in merito agli incontri pubblici   finora organizzati (in presenza o da remoto) contesta ai sindaci “la mancanza di una chiara posizione, fatta eccezione, ovviamente, per i primi cittadini di Casalbuono e Montesano, nonché per il Sindaco di Sala Consilina, presente all’incontro di Montesano anche come Presidente della Comunità Montana. Questo silenzio -si legge ancora nella lettera- un po’ mi preoccupa! Non dire niente in ordine alla necessità ed utilità della nostra iniziativa ma, eventualmente, anche in ordine alla inopportunità della stessa certamente non aiuta e non dà quella spinta necessaria per andare avanti oppure per fermarsi”. IN PRATICA, IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI BONIFICA CHIEDE AI SINDACI DI ESPRIMERSI CON UN BEL SI O CON UN BEL NO!

Su questo aspetto è difficile dargli torto anche perché non è la prima volta che i sindaci risultano assenti a incontri indetti per discutere di problemi che interessano l’intero territorio. L’ultimo esempio risale al 5 aprile scorso quando all’invito del sindaco di Polla, Massimo Loviso, rivolto a tutti i primi cittadini del Distretto Sanitario di Sala Consilina per discutere dell’Atto Aziendale della ASL Salerno che come formulato penalizza il territorio, hanno risposto all’appello i colleghi di Teggiano, San Rufo, Sassano, Petina i consiglieri regionali Corrado Matera e Tommaso Pellegrino.

Ma torniamo al progetto dighe. Nella lettera Beniamino Curcio ammette che si tratta di “una sfida difficile, complessa e per certi versi destinata a scuotere territori, comunità e opinione pubblica. Una cosa è certa: sono opere che non servono solo al Consorzio di Bonifica o ai comuni di Casalbuono e Montesano.  Servono a tutto il territorio. Non c’è un solo Comune, da Polla a Casalbuono, che non viva il dramma delle piene alluvionali. Un problema, questo, che si potrà attenuare solo con opere in grado di trattenere in alto i flussi di piena e non certamente con le sole opere di difesa idraulica nella piana, né tantomeno con le sole opere di somma urgenza come quelle richieste dai Sindaci stessi dopo le sempre più frequenti e rovinose rotture arginali. Un problema gigantesco, che viene da lontano, certamente non azzerabile data la complessità idraulica della nostra vallata per via della sua conformazione orografica e soprattutto per via della strozzatura del Fossato Maltempo a Polla, che rappresenta un impedimento al rapido allontanamento delle piene alluvionali”. Per dovere di cronaca ricordiamo che specialmente a Casalbuono l’Amministrazione Comunale e i cittadini non hanno fatto salti gioia quando hanno potuto prendere visione del progetto redatto dai tecnici di fiducia del Consorzio. In particolare, l’Amministrazione comunale si è impegnata a far redigere da tecnici di propria fiducia un progetto alternativo che sarà presentato in tempi brevi al Consorzio di Bonifica. Indubbiamente le preoccupazioni dei cittadini di Casalbuono meritano attenzione e rispetto anche perché una volta realizzata la diga i primi a subire problemi (certamente non auspicabili) sarebbero proprio gli abitanti di Casalbuono, i quali si chiedono: “Siamo sicuri che le dighe risolverebbero il problema?”.

Ma c’è un ultimo aspetto sul quale riteniamo opportuno proporre una riflessione e riguarda la situazione del Fossato Maltempo, a Polla. Pur in assenza di competenze idrauliche specifiche, c’è una domanda che in molti si pongono: “se il problema è il Fossato Maltempo, non sarebbe stato meglio dedicare ogni sforzo possibile per rimuovere la strozzatura che, attualmente, impedisce il normale deflusso delle acque?”. E se, come conferma Beniamino Curcio, il problema è antico è lecito chiedersi: perché in cento anni di attività il Consorzio di Bonifica, non il presidente in carica da pochissimi anni, nulla ha fatto per risolverlo? E ancora: non è che la cementificazione effettuata dal Consorzio negli anni ’70, più che bonificare il fiume ha velocizzato il flusso delle acque verso il Fossato Maltempo, aggravando la situazione invece di risolverla?  Come spesso leggiamo sui social: “chiedo per un amico!”.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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