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Di Pari Passo – RITA, CHE VITA ma… “nemo propheta in Patria!”

Di Rosa Mega

Il 30 dicembre 2012 ci lasciava il Premio Nobel Rita Levi-Montalcini. Una vita intensa la sua, dedicata all’amore e alla dedizione per la scienza che la condussero –nel 1986– ad essere insignita del Premio Nobel per la medicina, per aver scoperto ed illustrato il fattore di accrescimento per la fibra nervosa, noto come NGF. Ferrea sostenitrice dell’emancipazione femminile e della possibilità per le donne di dedicarsi alle discipline STEM, Rita Levi-Montalcini ha vissuto pienamente il Novecento. Sfidando prima la volontà del padre che per lei immaginava una vita tranquilla da moglie e madre, poi le leggi razziali del ’38 (a causa delle quali dovette continuare i suoi studi in modo clandestino), e infine la mentalità dell’epoca, che non gradiva una donna nella facoltà di medicina: tutto senza mai  perdere la tenacia nella ricerca, la curiosità, la necessità di interrogarsi per guardare oltre.

Sono queste le caratteristiche che la spinsero nel 2001, ad oltre novanta anni, a fondare l’EBRI (European Brain Research Institute), un centro di ricerca internazionale  sul cervello, un ente non profit che nel corso degli anni ha dimostrato di essere competitivo con pubblicazioni, brevetti, ricerche altamente qualificate.

Un mio articolo pubblicato su Vallo Più il 10 ottobre dello scorso anno era stato l’occasione per parlare della ricerca scientifica in Italia, lanciando un campanello di allarme proprio sul futuro di questo prestigioso centro, che già aveva difficoltà a sostenersi.

Il colpo di grazia è arrivato con l’ultima legge di bilancio di fine anno, nella quale non è stato rinnovato, dopo 10 anni, il contributo per i costi strutturali del suddetto Istituto.  Senza questi fondi il Governo lo affossa destinandolo alla chiusura, come sottolineato con sdegno dal Presidente della Fondazione, il Prof. Antonio Cattaneo, per il quale questa decisione “…vanifica i significativi risultati ottenuti dall’Ebri sul cervello, sui meccanismi di altre patologie neurologiche e sui disturbi dello spettro autistico basati su ingegneria proteica, terapia genica, intelligenza artificiale”.

“Di Pari Passo” lancia la petizione on line per sostenere l’EBRI

Una decisione vergognosa, tutta italiana, che vanifica l’orgoglio, anche questo tutto italiano, della senatrice a vita e Premio Nobel Rita Levi-Montalcini! Vien da dire “Nemo propheta in Patria” ed evidentemente il patriottismo, in questi tempi così poveri e oscuri dal punto di vista culturale, si realizza in ben altri progetti. Il governo ha promesso di correre al riparo dopo lo scivolone così poco aulico, annunciando successivi provvedimenti atti a colmare il gap creato. Così la rubrica “Di Pari Passo” ha deciso di far sentire direttamente la sua voce lanciando una petizione on line con una raccolta firme per chiedere non solo di ripristinare i fondi per l’EBRI ma anche di incrementarli. Attraverso successivi aggiornamenti, comunicheremo come partecipare.

La ricerca scientifica va sostenuta e la nostra nazione, secondo uno studio di “EUROSTAT  R&D”, continua a dedicare a questo settore solo l’ 1,5% del PIL, una cifra totalmente inadeguata per reggere il confronto ed essere competitivi con gli altri Paesi. “Il corpo faccia quel che vuole, io non sono il corpo: io sono la mente” amava ripetere la Montalcini   e le menti devono sempre essere sostenute per raggiungere traguardi importanti e rendere onore, in questo caso, ad una donna di scienza che tutto il mondo ci ha invidiato!

ROSA MEGA

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