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Il “baciamano” di Enrico Quaranta raccontato da Vincenzo De Luca: VIDEO

Di Antonio Sica

Tra gli episodi raccontati dal Presidente Vincenzo De Luca a Sanza e che riguardano l’inizio della sua carriera (quando faceva il sindacalista nel Vallo di Diano), c’è quello del “baciamano”, che vede protagonista Enrico Quaranta (GUARDA IL VIDEO):

Nel nostro video il racconto di Vincenzo De Luca sul “baciamano” a Enrico Quaranta

“All’epoca -commenta alla fine del suo racconto De Luca– questo episodio mi aveva sconvolto, ho pensato fosse una scena da Mediovevo. Ma poi con il tempo e con l’esperienza ho capito cosa rappresentasse un politico come Quaranta per la gente, non solo come “notabile” ma anche dal punto di vista umano”.

Il racconto di De Luca si riferisce alla metà degli anni ’70, e Quaranta era Quaranta, con il suo indiscusso spessore politico. E’ innegabile che quando c’era lui il Vallo di Diano è stato protagonista sulla scena politica nazionale, e che Quaranta (e poi Ritorto) abbiano rappresentato l’epoca d’oro (sempre rimpianta e mai più replicata) per il territorio. Un’epoca nella quale la politica non veicolava chiacchiere, ma produceva fatti concreti. E cambiava il destino di intere comunità.

Un’epoca nella quale Bettino Craxi, Presidente del Consiglio, svolgeva nella Certosa di Padula la Direzione Nazionale del Partito Socialista, alla quale parteciva la delegazione socialista al governo: 7 Ministri e 15 Sottosegretari. Era il mese di dicembre del 1981, e il Vallo di Diano era l’ombelico del mondo, per merito ovviamente di Enrico Quaranta. A ripensarci sembra quasi un sogno, qualcosa di irreale.

Le parole di Vincenzo De Luca però potrebbero stimolare una riflessione sul Vallo di Diano oggi, dopo più di 40 anni. Lui stesso ammette che con il tempo (e forse -aggiungiamo noi- con il potere da lui raggiunto nel corso degli anni) il suo punto di vista in merito a quel “baciamano” è cambiato (“la politica è complessa”).

Ma, soprattutto, è cambiato davvero qualcosa nel rapporto di “sudditanza” tra cittadini valdianesi e politica? Non molto, sembrerebbe, se è vero che spesso si ha l’impressione che semplici diritti siano considerati “piaceri” elargiti generosamente. Ovviamene non sempre e non da tutti, non bisogna fare mai di ogni erba un fascio. Anche oggi ci sono politici seri e capaci. Ma l’impressione generale -diciamolo chiaramente- è che se da un lato quel rapporto di sudditanza psicologica in molti casi persiste, per contro politici dello spessore di Quaranta e Ritorto in giro ce ne sono ben pochi.

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2 comments

  1. È vero Quaranta e Ritorto erano politici di spessore.
    Devo peró fare un po’ di autocritica sull’utilizzo di risorse pubbliche indirizzate al ns Vallo.
    Credo l’emblema dello spreco sia in centro meridionale di San Rufo.
    Poi riuscirono a metter su un “postificio “ vedi anche Tempestini ecc. che se da una parte diede stabilità ad alcuni cortigiani PSIe non solo, dall’altra parte ha aumentato la depauperizzazione anagrafica del nostro territorio. Mi spiego meglio: quasi sempre i figli di coloro che si intrufolarono in qualche amministrazione pubblica, dopo aver conseguito il diploma e spesso anche la laurea, sono andati via, dove il loro sapere ha incontrato le tante richieste delle attività lavorative.
    Se invece avessero convogliato le stesse risorse in attività lavorative magari legate a commesse statali, vi avrebbero lavorato i genitori di allora e i figli laureati dopo.
    Saluti.

  2. Raffaele Gallo, bravo| In modo pacato hai detto il vero! Il peggior clientelismo sparso a piene mani viene bellamente esaltato ed elevato al rango di politica “di spessore”. Esemplare e credo inutile, il riferimento tangibile, visivo, alla “cattedrale” del “Centro Sportivo” di S.Rufo.

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