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Con-Tatto – Quarant’anni dopo, Enrico Quaranta vive nel cuore e nel ricordo della sua gente (VIDEO): il 16 marzo la commemorazione

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Quarant’anni fa, il 16 marzo del 1984, decedeva in una clinica napoletana dove si trovava ricoverato per un intervento chirurgico, il sen. Enrico Quaranta. Il PSI lo ricorderà sabato 16 marzo con una manifestazione a San Pietro al Tanagro, il paese in cui era nato e che conserva le sue spoglie. Anche Vallopiù.it intende ricordarlo, proponendo nel corso di questa settimana alcune testimonianze di compagni di partito e avversari (avversari e non nemici, come era solito affermare).

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Enrico Quaranta nasce a San Pietro al Tanagro il 2 gennaio 1928. Si laurea in Giurisprudenza, ed inizia ad esercitare la professione di avvocato che abbina all’impegno politico.  Muove i primi passi nel PSDI e, a soli 25 anni, viene eletto sindaco del paese.  È uno dei più giovani, ma anche uno dei pochissimi sindaci socialisti della provincia di Salerno. Nel 1963 viene eletto per la prima volta Deputato al Parlamento nella Circoscrizione di Benevento-Avellino-Salerno.

Un risultato straordinario se si considera che all’epoca il Vallo di Diano era un feudo democristiano. Il giovane deputato stravolge il modo di fare politica: apre segreterie in diversi comuni del collegio; assicura una presenza costante soprattutto nel Vallo di Diano e nel Cilento ed è sempre pronto ad ascoltare la gente più umile. Punta molto sui lavori pubblici e sul miglioramento della viabilità rurale, assicurando in tal modo lavoro alle imprese locali e la possibilità ai contadini di continuare a coltivare i propri terreni che possono raggiungere con mezzi più adeguati.  Nel corso della sua prima legislatura presenta 12 proposte di legge che diventeranno 58 nel 1984, ultima legislatura prima della scomparsa. Una delle prime proposte di legge, presentata insieme al collega Lucio Mariano Brandi, ha per oggetto un “Piano straordinario per il Vallo di Diano e per il Cilento”.

L’unificazione tra Socialisti e Socialdemocratici rafforza la sua leadership. Aderisce al Psi che erode molti consensi alla Dc e al PCI e conquista diversi comuni. Rieletto alla Camera nel 1968, nel 1972 e nel 1976, fa parte di molte Commissioni parlamentari (Giustizia, Finanze, Tesoro, Lavori Pubblici, Previdenza sociale, Istruzione, Belle Arti, Igiene, Affari Costituzionali, Agricoltura e Foreste). Partecipa più volte a missioni economiche per conto del Governo italiano a sostegno della piccola e media industria italiana in Egitto, Jugoslavia, Malesia, Indonesia, Emirati del Golfo Persico, Messico, Tunisia, Sud Africa, Marocco, Stati Uniti, Hong Kong, Pakistan, Thailandia, Singapore.

Nel 1979 è eletto Senatore della Repubblica nel collegio di Sala Consilina-Vallo della Lucania con 23.559 preferenze. Viene nominato Sottosegretario di Stato al Turismo e allo Spettacolo, riscuotendo simpatie e consensi nel mondo dello spettacolo e della cultura. Nel 1980 è Vicepresidente dell’Organizzazione Mondiale del Turismo; nel 1982 Sottosegretario al Ministero dei Lavori Pubblici. Al Senato viene riconfermato alle elezioni del 1983 ed entra nel Governo Craxi come Sottosegretario al Ministero per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno.

Sempre per quanto riguarda il territorio è stato Presidente della Comunità Montana “Vallo di Diano”, dell’Unità Sanitaria Locale della Regione Campania n. 57 di Polla (SA) durante la fase di attuazione della riforma sanitaria del 1981. È anche Presidente del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo. Particolare attenzione riserva all’informazione per cui agli inizi degli anni ’80 lo ritroviamo tra gli editori di Televallo. Un’altra iniziativa che lo vede particolarmente impegnato ma che, purtroppo, dopo la sua scomparsa segnerà il passo è il “Progetto Città Vallo” al quale, oltre alle migliori intelligenze del territorio lavora anche il prof. Paolo Portoghesi, preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Roma e, all’epoca, presidente della Biennale di Venezia.

Quando si parla di Enrico Quaranta non si può non ricordare il rapporto con i vertici del PSI, in particolare con il segretario nazionale, Bettino Craxi, che è ospite del Senatore Quaranta, nel Vallo di Diano, una prima volta nel 1979 e poi nel 1981 quando, nei giorni 13 e 14 dicembre, Craxi riunisce la Direzione Nazionale del PSI a Padula, nella Certosa di San Lorenzo: un evento storico per il Partito che per la prima volta riunisce la Direzione lontano da Via del Corso. A chi chiedeva le motivazioni della riunione a Padula Craxi rispondeva: Perché il Partito auspicabile è quello che si esprime nel Vallo di Diano. Rientrato a Roma, Craxi invia un messaggio ai Socialisti del Vallo di Diano per ringraziarli dell’accoglienza e del lavoro svolto per la riuscita dell’iniziativa: “Allo splendore dello scenario della Certosa si è aggiunta la piacevole e confortante situazione che deriva dalla vostra grande influenza e dalla grande forza del partito in tutta la vallata e nel paese che ci ospita. Nel rinnovarvi il nostro ringraziamento vi auguro sempre più grandi successi. Fraternamente, Bettino Craxi”.

Enrico Quaranta muore il 16 marzo 1984 in una clinica di Napoli a causa dei postumi di un delicato intervento chirurgico, lasciando un ricordo incancellabile del suo operato e del suo concreto e fattivo impegno politico al servizio dell’uomo e degli ideali del Socialismo.  Alla cerimonia funebre nella “sua” San Pietro al Tanagro sono presenti numerosi compagni di partito e lo stesso Bettino Craxi accompagnato da Paolo Portoghesi. In un successivo intervento in memoria di Enrico Quaranta, lo stesso Portoghesi scrive: “Ricordo ancora le espressioni (di Craxi, ndr) di stima e di rimpianto nei confronti di un compagno in cui riconosceva un esempio straordinario di impegno e di capacità animatrici. Proprio in omaggio a queste capacità del resto la Direzione del Partito si era riunita nella sede, del tutto irrituale, della Certosa di Padula, in una memorabile giornata in cui si espresse, con eccezionale evidenza lo spirito di ospitalità che distingue e nobilita queste terre, povere di risorse ma ricchissime di umanità”.  La morte di Enrico Quaranta ha lasciato un grande vuoto non soltanto nel PSI ma anche nel territorio che lo ha sostenuto con fiducia durante le sue tante battaglie elettorali al punto che diversi comuni hanno intitolato a Lui edifici pubblici, vie e piazze. Perché Enrico Quaranta vive nel ricordo e nel cuore della sua gente.

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