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“Aiaccio“ di Biagio Russo nell’atelier culturale di Marisa Toscano

di Francesco Ferrinho

In un periodo storico dove la lenta e cieca evoluzione dei tempi nei “territori dell’osso” lascia spazio al rapido svilimento dei tessuti sociali, ecco una forte luce calda di speranza: è quella dell’atelier-laboratorio di Marisa Toscano, artista padulese che apre le porte della propria intimità creativa con una serie di appuntamenti multi-arte a cadenza mensile.

Un ambiente fatto di cura e passione, uno spazio che trasuda maestria e condivisione, un piccolo presidio culturale.

Dopo l’appuntamento inaugurale con il concerto in acustica di Luigi Coiro, l’officina artistica di Marisa ha ospitato il professore Biagio Russo, editorialista, saggista già direttore della Fondazione Leonardo Sinisgalli, con il suo Aiaccio, edito da Lavieri 2018, racconto poetico di una “leggenda che si tramanda tra circensi”.

“Rappresento la storia del circo Aladin – dice Russo – fatta di solitudine, di equilibrio e speranza. Di Angel, prima acrobata, poi clown, quindi Aiaccio il pagliaccio. Di Gipsy, una bruna trapezista dagli occhi celesti malinconici di Saintes-Maries-de-la-Mer che irrompe nella storia a riempire il catino del cuore del protagonista”.

Un libro per tutte le età, un viaggio tra i sogni per i più piccoli, un momento di riflessione per i più grandi: la forte spinta metaforica ci culla tra i velati riferimenti cinematografici e letterari mentre le tavole d’autore di Daniela Pareschi, scenografa di fama internazionale (vanta la partecipazione in The Passion di Mel Gibson) e da un decennio anche illustratrice di successo, in collegamento per l’occasione da Genova, ci proiettano in una storia nella storia.

Insomma, come può un libro illustrato creare un dibattito sull’esistenza e sui valori fondanti della società contemporanea?

“Continua sempre a stupirmi come Aiaccio possa destare curiosità e interesse a più livelli e su persone eterogenee per età e formazione – dice l’autore. Una serata memorabile anche per me, tra le più belle”.

Ma è stato un giorno da ricordare soprattutto per la padrona di casa. “Segnerò questo 13 Aprile come uno dei miei giorni più belli. Avere qui Biagio Russo che ha conquistato tutti con la poesia e con il suo modo di incantare chi lo ascolta, è stato un onore – ci confida Marisa.
Ringrazio poi Luca e Francesco per come ci hanno fatto entrare nel mondo di Aiaccio e gestito questa momento. E poi Daniela per l’infinita pazienza e la vera semplicità dei grandi
“.

Non solo: proprio il 13 Aprile Sottili nostalgie, opera di Marisa che omaggia l’essenzialità e la semplicità dei bisogni di un tempo, viene scelta nell’ambito del concorso artistico La forma della Memoria del MuMont demo.

“È stata decisamente una giornata intensa, di quelle che non si dimenticano”. Lo confermano i suoi occhi stanchi ma lucidi di gratificazione.

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