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Lamberti Sorrentino e i suoi memorabili reportage (parte seconda)

Italian journalist Lamberti Sorrentino talking to Italian actress Anna Maria Ferrero (Anna Maria Guerra) in the film Domani ? un altro giorno. 1951. (Photo by Mondadori Portfolio via Getty Images)

di Giuseppe D’Amico

Fra i suoi servizi, memorabili quelli che mandò dall’Unione Sovietica, dalla Cina e dall’America Latina ma non meno interessanti sono quelli realizzati nel 1956 in Medio Oriente dove fu appositamente inviato per descrivere le ambizioni dello Stato di Israele.

Un vero e proprio cult le sue interviste realizzate con Fidel Castro (maggio 1963), con Robert Kennedy (marzo 1968) il quale ammise che “nel Vietnam abbiamo sbagliato tutto” e con Marlene Dietrich.

Pur non venendo spesso nel Vallo, manteneva continui contatti epistolari con lo zio Domenico e non disdegnava i prodotti tipici di Sala Consilina.

Non a caso, il 3 gennaio del 1959 invia allo zio “un assegno di 20.000 lire per la provvista di soppressate per quest’anno” e poi aggiunge: “Oggi, in onore di Augusto Guerriero, Indro Montanelli e Max, dovrò tagliare l’ultima di quelle inviatemi l’anno scorso”. Inutile dire che lo zio gli restituì l’assegno.

Sulla tomba di Lamberti, oltre alle generalità, c’è la scritta “El Pampero”

Lamberti Sorrentino morì nel 1993, all’età di 94 anni, a Grottaferrata, e volle essere sepolto a Sala Consilina. Sulla sua tomba, oltre alle generalità, c’è la scritta “El Pampero”, il nomignolo che gli era stato attribuito da Indro Montanelli per la sua attività giornalistica in Argentina.

All’indomani della scomparsa la notizia apparve sui più importanti quotidiani nazionali: Gaetano Afeltra sul Corriere della Sera, in un articolo dal titolo “Lamberti Sorrentino, un inviato nel pericolo”, ne ricordò l’appartenenza a quel gruppo di inviati di guerra (allora si chiamavano Redattori viaggianti).

Il gruppo era formato da Luigi Barzini, Indro Montanelli, Orio Vergani, Curzio Malaparte e Dino Buzzati, “i cui nomi brillavano nel firmamento del grande giornalismo, tutti pronti a rischiare pur di assicurare il servizio al proprio giornale”.

Il decano degli inviati italia, così lo definiva Indro Montanelli

Lo stesso Indro Montanelli su Il Giornale lo definì “il decano degli inviati speciali italiani, e forse non soltanto italiani; Il Mattino titolò “Addio all’ultimo inviato”.

indro montanelli
Indro Montanelli e Colette: Fonte, Wikipedia

Il Premio Lamberti Sorrentino

Nel 1995, per iniziativa dell’avvocato Angelo Paladino, l’Amministrazione Provinciale di Salerno, in collaborazione con il Comune di Sala Consilina e con il locale Club Lions, fu indetto il Premio Lamberti Sorrentino-Cronisti di Guerra, di cui fu presidente onorario Indro Montanelli.

Il merito di quel premio, riservato ai cronisti di guerra, va attribuito ad Angelo Paladino, all’epoca assessore provinciale, che lo organizzò in collaborazione con il Comune di Sala Consilina ed il locale Club Lions ed è stato il modo migliore per onorare Lamberti Sorrentino.

Durante le quattro edizioni del premio, nel Vallo ci fu un’invasione, ovviamente pacifica, di cronisti di guerra. Il Vallo di Diano ospitò Ettore Mo del Corriere della Sera, Vittorio dell’Uva del Mattino, Mimmo Candito della Stampa, Carmen Lasorella, Monica Maggioni e Franco Di Mare della Rai. F

ra gli altri, basti citare Antonio Affaitati di Radio 1, Tony Capuozzo di Canale 5, Antonio Ferrari del Corriere della Sera e, in videoconferenza, Igor Mann. Tutta gente che viveva con la valigia dietro la porta di casa.

(continua – 2)

Vai alla prima puntata:

Lamberti Sorrentino, il giornalista del Vallo caro a Indro Montanelli (parte prima)

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