Un matrimonio nel suggestivo scenario del Tempio di San Francesco d’Assisi a Gaeta tra la giornalista Stefania Capobianco e il regista cinematografico di Pertosa Francesco Gagliardi. Due figure di spicco nel mondo cinematografico nazionale che hanno unito le loro vite in un legame che va al di là del personale, abbracciando la loro comune passione per l’arte e la creatività.

La giornalista e il regista ieri hanno celebrato il loro amore in una cornice romantica e suggestiva, circondati dall’affetto dei loro cari e degli amici più stretti.

Un giorno importante in un anno importante: Stefania Capobianco, infatti, debutterà presto su Rai Uno con la nuova trasmissione “In treno d’epoca per l’Italia”, in onda il sabato alle ore 12.

Un programma ideato e scritto dalla stessa giornalista, strutturato in 6 puntate, ognuna da 30 minuti, per essere trasmesso durante il Day Time, offrendo così un’opportunità di intrattenimento e apprendimento a un vasto pubblico.

Accanto a Stefania Capobianco, nel ruolo di giornalista conduttrice, ci sarà il direttore generale della Fondazione FS, Luigi Cantamessa, contribuendo a rendere il programma una vera e propria esperienza collaborativa e coinvolgente.

Il programma condurrà gli spettatori in un viaggio emozionante attraverso l’Italia, esplorando le sue bellezze culturali, paesaggistiche e culinarie mentre si muovono su treni d’epoca della Fondazione FS.

Un viaggio nel tempo, che prende vita tra immagini in bianco e nero e altre a colori, esplorando le diverse destinazioni italiane raggiunte dai treni d’epoca.

La Napoli-Portici sarà la protagonista della prima puntata del format e condurrà i telespettatori all’interno del Museo Pietrarsa, tra i più affascinanti musei ferroviari d’Europa, ubicato proprio sul primo tratto di ferrovia costruito nella Penisola.

Una corsa in treno verso un passato che prende vita grazie ai rotabili storici collocati negli antichi padiglioni dell’opificio borbonico all’interno del Museo Pietrarsa, che rappresenta un unicum in Italia, sia per la ricchezza dei materiali conservati, sia per il fascino della sede.