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Di Pari Passo – Il Giorno della Memoria attraverso gli occhi delle donne: la storia esemplare di Maria Mascaretti

Di Rosa Mega

In un contesto storico così difficile come quello attuale, il Giorno della Memoria che ci apprestiamo a celebrare il 27 gennaio prossimo assume un significato particolarmente importante. Le immagini che quotidianamente ci demandano a una realtà popolata da guerre, morte e distruzione sembrano correre su binari paralleli a quelle degli anni più oscuri del secondo conflitto mondiale: un insieme di persone, circostanze e luoghi nei quali la follia e l’orrore umani si sono manifestati. Eppure, nel baratro più profondo di quei tempi tante sono le storie di chi scelse con coraggio di non voltarsi dall’altra parte, salvando vite umane nonostante il pericolo che questa scelta comportava. Fra i numerosi racconti che le pagine della storia ci restituiscono, un posto importante è riservato alle donne che, in quegli anni così drammatici, operarono per il bene comune con un profondo senso della pietas umana.

Maria Mascaretti

La storia che DI PARI PASSO vi propone riguarda Maria Mascaretti, un’anonima impiegata del Comune di Voghera.  Classe 1901, piacentina di nascita, Maria si laurea in lingua francese, e negli anni della II Guerra Mondiale riveste la carica di vicecapo dell’Ufficio anagrafe del Comune di Voghera. Il punto di svolta della sua vita è segnato dall’armistizio dell’8 settembre 1943, a seguito del quale Maria decide di non restare inerme dinanzi all’occupazione nazista e alla follia che si sta consumando.

E così mentre la vita diviene sempre più angosciante ed appesa ad un filo, Maria decide che è il momento di agire facendo sparire, dallo schedario anagrafico del Comune presso cui lavora, i cartellini corrispondenti ai cittadini ebrei adulti e omettendo la dicitura “di razza ebraica” negli schedari dei minori. Tanti Ebrei vogheresi riescono a sfuggire alla persecuzione divenendo “sconosciuti”, ma Maria non si limita a questo, sente che può fare di più, e vuole farlo. Così riesce, a rischio della propria vita, a trovare alloggi sicuri nei quali nascondere gli Ebrei che lei stessa ha reso invisibili all’anagrafe, molti dei quali ospitati anche in casa propria. Gli anni passano, la guerra finalmente cessa. Maria continua la sua vita “anonima” da impiegata, custodendo gelosamente il suo segreto con la riservatezza tipica delle donne piacentineabituate a sbrigar faccende senza mai vantarsene”.

Il suo atto eroico viene alla luce dopo la sua morte, avvenuta nel 1979, grazie agli archivi del CDEC, la Fondazione che raccoglie documenti inerenti alla storia degli Ebrei in Italia. Nel 2007 l’allora Sindaco della città di Voghera decide di onorarne la memoria con l’affissione di una targa all’ingresso degli uffici dell’anagrafe del Comune definendola “l’eroina della Shoah vogherese” e facendola riconoscere come Giusta nel Giardino Virtuale del Monte Stella.

Una storia da ricordare in questi giorni, perchè rappresenta nel modo migliore come nella vita esista sempre la possibilità di stare dalla parte del bene e, parafrasando Goetheè proprio quando le ombre sono più nere che riusciamo a scoprire il potere della luce!”

ROSA MEGA

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1 comment

  1. Dei bambini e delle donne palestinesi che in queste settimane stano morendo a migliaia sotto il fuoco di Israeele, a nessuno frega niente. I perseguitati di ieri sono i persecutori di oggi, ma siccome stanno dalla parte dei padroni del mondo, i fascisti in primis, sono divenatati i loro maggiordomi e la sinistra moderata come al solito si accoda

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