Search

La scomparsa di Ettore Mo, cordoglio anche nel Vallo di Diano. Nel 2008 fu protagonista a Sala Consilina al Premio Lamberti-Sorrentino

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Ha suscitato profondo cordoglio anche nel Vallo di Diano la scomparsa del giornalista Ettore Mo, storico inviato di guerra del Corriere della Sera, spentosi all’età di 91 anni.

Nel Vallo di Diano ancora si ricordano la sua presenza e gli interventi in occasione delle prime edizioni del Premio Nazionale di Giornalismo “Lamberti Sorrentino-Cronisti di Guerra”, organizzato dalla Provincia di Salerno con la collaborazione della Soprintendenza ai BAAAS di Salerno-Avellino e del Club Lions di Sala Consilina.

ettore-mo
Ettore Mo

Il Premio era stato istituito nel 1995, per ricordare uno degli inviati di guerra di punta della prima metà del ‘900, e premiare, inoltre, quanti, cronisti di guerra, raccontano da ogni parte del mondo i conflitti armati.

Un evento, dunque, che, interamente dedicato ad un grande inviato di guerra, Lamberti Sorrentino, originario di Sala Consilina, definito da Indro Montanelli “decano degli inviati speciali italiani, e forse non solo italiani”.

Chi ha seguito la cronaca di quegli anni ricorda la presenza nel Vallo di Diano di alcuni dei più grandi nomi del giornalismo italiano. Fra essi: Mimmo Candito (Presidente Reporters sans frontières), Toni Capuozzo (TG5), Vittorio dell’Uva (Il Mattino), Daniele Mastrogiacomo (La Repubblica), Ettore Mo (Corriere della Sera), Giovanni Porzio (Panorama) ed Ugo Tramballi (Il Sole 24 ore).

Alla cerimonia di consegna dei premi della quarta edizione, il 4 luglio del 2008 in piazza Umberto I, a Sala Consilina, erano presenti, fra gli altri, Mario Orfeo, direttore de “Il Mattino” e futuro direttore del TG1 e Direttore Generale RAI, i giornalisti RAI Tiziana Ferrario ed Attilio Romita, nonché diversi inviati di testate della carta stampata e di emittenti radio televisive.

La giuria, presieduta da Angelo Paladino (all’epoca Assessore Provinciale all’Ambiente) e composta dai giornalisti Mimmo Candito, Vittorio dell’Uva, Tiziana Ferrario ed Attilio Romita, attribuì ad Ettore Mo il “Premio alla carriera”, quale “giusto tributo al decano dei giornalisti inviati di guerra con una carriera alle spalle ricca di una serie interminabile di successi ineguagliabili”.

Le edizioni precedenti del Premio “Lamberti Sorrentino” si erano tenute nel 1995, nel 2000, nel 2004 vinte, fra gli altri, da Carmen Lasorella, Monica Maggioni, Toni Capuozzo, Ettore Mo, Mimmo Candito e Tiziana Ferrario.

ettore-mo
Ettore Mo e Angelo Paladino

“Il premio -dichiara a Vallopiù Angelo Paladino– fu indetto per ricordare uno degli inviati di guerra di punta della prima metà del ‘900, Lamberti Sorrentino, originario di Sala Consilina, definito da Indro Montanelli decano degli inviati speciali italiani, e forse non solo italiani.

La manifestazione richiamò i più grandi nomi del mondo del giornalismo. Il Premio alla carriera attribuito a Ettore Mo, editorialista del Corriere della Sera, fu un giusto tributo all’attuale decano dei giornalisti inviati di guerra con una carriera alle spalle ricca di una serie interminabile di successi ineguagliabili”.

ettore-mo

Ettore Mo era nato aBorgomanero nel 1932; dopo avere frequentato il liceo classico si era iscritto a Lingue e Letterature Straniere a Ca’Foscari, una delle facoltà più note dell’università di Venezia.

Presto, però, si era accorto che la vita universitarianon faceva per lui. Senza un soldo aveva iniziato a viaggiare: Parigi, Madrid, Amburgo, sino a Londra. 

Si manteneva con lavoretti: cameriere, lavapiatti, steward. Quindi, insegnante di francese a Madrid, oltre ad aver lavorato in una nave della marina mercantile britannica.

Anche se da diversi anni era stato collocato in quiescenza, ancora oggi Ettore Mo è considerato uno dei maestri del giornalismo del Novecento; scrisse dai luoghi più difficili del mondo i suoi reportage di guerra, dall’Afghanistan in lotta con i russi, all’Iran dopo la rivoluzione khomeinista, alla Cecenia, al Pakistan, alla Jugoslavia, all’India, e ancora Nicaragua, Liberia, Messico, Cina, Cambogia, Cuba.

Nel corso della sua lunga carriera conobbe e intervistò i più importanti personaggi del secolo. Eppure, quando cominciò a scrivere per il “Corriere” era stato assegnato alla pagina degli spettacoli.

Il passaggio alle cronache di guerra ne fece uno dei più importanti cronisti di guerra della storia del giornalismo italiano.

ettore-mo
Ettore Mo a Sala Consilina – Premio “Lamberti Sorrentino” 2008
Condividi l'articolo:
Write a response

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close
Magazine quotidiano online
Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
Close