Di Geppino D’Amico e Antonio Sica

“Negli ultimi anni le patologie tumorali nel Vallo di Diano hanno subito un incremento del 30%”. A dare la notizia è Angela Morra, Direttore Sanitario Facente Funzioni dell’Ospedale di Polla, a conferma dell’importanza che per tutto il territorio valdianese riveste l’apertura del Day Hospital Oncologico presso il Luigi Curto. La dottoressa ha precisato che l’incremento è anche conseguenza diretta dei minori controlli preventivi -e delle difficoltà di effettuare visite e terapie- che il periodo pandemico ci ha lasciato in dote.

Purtroppo, resta il fatto che quasi ogni famiglia del Vallo di Diano deve prima o poi confrontarsi con le sempre più diffuse patologie tumorali: in questa difficile battaglia, da oggi in poi, avrà almeno il conforto di poter effettuare la chemioterapia presso il proprio Ospedale, senza lunghi viaggi e spostamenti. Lo ha confermato la responsabile del nuovo reparto, la dottoressa Annarita Rosciano, che ha pure sottolineato come in media già -fino ad ora- erano circa 100 ogni mese i pazienti valdianesi che si recavano in visita per un consulto. Da ora in poi, ovviamente, il numero è destinato a salire, per la possibilità di effettuare le necessarie terapie. Fermo restando che anche presso il presidio di Sapri le attività in corso continueranno.

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L’inaugurazione di oggi è però anche un preciso segnale che tutti i presenti -in particolare il Direttore Sanitario dell’ASL di Salerno Primo Sergianni, i Consiglieri Regionali Corrado Matera e Tommaso Pellegrino, il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL Michele Di Candia e il sindaco di Polla Massimo Loviso– hanno voluto lanciare: l’Ospedale di Polla sta per voltare pagina, prima di tutto grazie ad una serie di nuovi Medici in arrivo nelle prossime settimane.

I concorsi sono completati, i contratti sono stati firmati. L’augurio è che -ovviamente- questi medici decidano di restare a Polla, perché il problema della Sanità del Vallo di Diano è proprio – a quanto pare- la mancanza di attrattività a lungo termine per il personale sanitario. La recente notizia che altri medici in servizio abbiano chiesto il trasferimento altrove non fa che confermare questo trend negativo, che resta il vero nemico da combattere. Se non si vince questa battaglia, magari attraverso la proposta dei giusti incentivi, allora voltare pagina resterà una utopia.

GEPPINO D’AMICO E ANTONIO SICA