Lo spopolamento delle aree interne e gli effetti che ha anche sul paesaggio. Un’emorragia di persone che da decenni lascia le zone periferiche per accentrarsi verso capoluoghi di provincia o di regione. Molto spesso verso il nord.
È questo il tema, strategico per i piccoli comuni, di cui si è parlato ieri a Sala Consilina. Merito dell’iniziativa dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio che ha offerto spunti e riflessioni.
Vito Cappiello, ordinario di Architettura del Paesaggio all’università Federico II di Napoli, affronta le tematiche dello spopolamento delle aree interne e degli effetti che questo fenomeno ha sui paesaggi rurali. Offrendo chiavi di lettura e proponendo soluzioni.
Angelo Paladino, presidente dell’Osservatorio, elenca dati e numeri allarmanti. E punta il dito contro la carenza di servizi e le scarse opportunità di lavoro.
All’incontro è intervenuto Francesco Cavallone, presidente della Comunità montana Vallo di Diano. Questi ha illustrato come la Strategia nazionale delle Aree Interne stia intervenendo per offrire servizi che contrastino il fenomeno, nefasto per il Comprensorio.
Giovanni Guzzo, vice presidente della Provincia di Salerno, interviene al convegno dell’Osservatorio europeo del Paesaggio a Sala Consilina, per riportare i dati del fenomeno di proprietà dell’Ente Provincia.
È stato accennato anche ieri a Padula presso il circolo Carlo Alberto. Lo spopolamento c’è ma non perché non vi sia lavoro, perché non ci sono altre cose.
Sì fanno delle scelte. Alcune cose che sono qui nel Vallo non ci sono in città. Poi è normale che non ci siano tutti i tipi di lavoro!