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Enzo Todaro e quei “Pensieri sparsi” che fanno riflettere

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Enzo Todaro

Piovono libri. Quello di cui ci occupiamo oggi è, però, un libro speciale. Si intitola “Pensieri sparsi” e porta la firma di un Autore speciale: Enzo Todaro, il decano dei giornalisti salernitani che alcuni mesi fa ha festeggiato i 90 anni, almeno 70 dei quali vissuti a Salerno, dove era approdato dalla “sua” Calabria, e spesi al servizio dei lettori, ricercando notizie e verità anche scomode pur sapendo che i suoi articoli non sarebbero piaciuti ai potenti di turno, politici e non solo. Lo ha fatto con la necessaria acribia perché, questo è il suo credo, una notizia prima di essere pubblicata va verificata con grande scrupolo. Per festeggiare il suo genetliaco ha scelto di pubblicare un volume denso di “Pensieri sparsi”, estratti dai cassetti del suo studio al Corso Vittorio Emanuele, il salotto buono all’aperto della città, ma anche dai ricordi che per un giornalista qual è, sono davvero tanti.

Ha diretto giornali ed emittenti radiotelevisive quali Radio Salerno 1, Telecolore, Regione Campania ed è stato capocronista delle redazioni salernitane di Napoli Notte e il Settimanale. Ha lavorato per il Tempo, Paese Sera, Edizioni Wilson e L’Ora; suoi articoli sono stati pubblicati su Il Corriere del Mezzogiorno, Il Mattino, Roma-Cronaca, Il Salernitano, La Città ed ha collaborato con numerosi programmi RAI.

Inoltre, ha al suo attivo la pubblicazione di diversi libri sui temi più svariati dedicati a problematiche, politiche, sociali e della giustizia. Particolarmente lungo è anche l’elenco dei riconoscimenti ricevuti sia a livello nazionale che internazionale sia per il giornalismo che per la saggistica. Per la sua attività è stato nominato dal Presidente della Repubblica Italiana Grande Ufficiale.  Difficile tenere il conto dei chilometri percorsi o delle altrettanto chilometriche telefonate, da classico Un po’ cronista, un po’ investigatore ma anche saggista. Le numerose minacce e gli attentati della malavita non lo hanno fermato ieri, non lo fermerebbero nemmeno oggi.

Un fatto è certo: Enzo Todaro non ha bisogno di clic, né di like perché autorevolezza e consenso sono frutto di un lavoro svolto sul campo. Un discorso a parte va fatto per la giornalista Ketty Volpe che nell’epigrafe Enzo Todaro definisce così: “moglie, sorella, amica, giudice severa dei miei scritti”.

Quando si ha il piacere di avere tra le mai un libro di “Pensieri sparsi” è difficile resistere alla tentazione di partire dall’indice per scoprire gli argomenti e i personaggi di ieri e di oggi che hanno attirato l’attenzione dell’Autore nei campi più svariati. Ne citiamo alcuni pur sapendo di fare torto ad altri: Enzo Tortora, Indro Montanelli, Giuseppe Blasi, Gigi Di Fiore, Gianni Festa e Toni Ardito (giornalisti); Aldo Moro, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone, Marcello Torre, Giancarlo Siani, Walter Tobagi, Rocco Chinnici, Rosario Livatino, Ilaria Alpi e Angelo Vassallo (vittime del dovere); Franco Zeffirelli, Daniel Oren, Raf Vallone, Eduardo De Filippo, Domenico Rea,  Rudolf Nurejev, Giuseppe Prezzolini e Leonardo Sciascia (per la Cultura), Alcide De Gasperi, Sandro Pertini, Palmiro Togliatti, Giulio Andreotti, Alfonso Menna (storico sindaco di Salerno nell’immediato dopoguerra), Bettino Craxi ed Enrico Quaranta e Alfonso Andria (per la politica); Raffele Cutolo, Pasquale Galasso, Tommaso Buscetta, Lucky Luciano e Gaspare Pisciotta (criminalità organizzata); Diego Armando Maradona e Pietro Mennea (per lo sport).

I nomi citati danno un’idea della diversità degli argomenti affrontati nel nome del notevole eclettismo e della caratura dell’Autore che nel corso degli anni ha trattato gli argomenti più disparati tra loro. Senza dimenticare l’ars poetica, testimoniata dalle poesie che completano il volume. Non è una scelta dettata dal caso perché, a differenza del giornalismo, la poesia consente di volare con la mente e dare libero sfogo ai pensieri, anche ai più reconditi.

Tra le poesie inserite nel volume non mancano quelle a sfondo sociale, come “Un uomo come me”, un inno contro il razzismo che testimonia l’etica dell’Autore: “Non so chi tu sia! // Non hai il colore della mia pelle. // I tuoi capelli ricci non sono come i miei. // I tuoi occhi arrossati // mi guardano con sospetto. // Non aver paura // sei mio fratello // tu un uomo come me”. Non è soltanto una poesia ma anche un editoriale di un giornalista di razza che tanta attenzione ha dedicato alla città di Salerno, alla sua provincia ed oltre e che non disdegna di mettere la propria esperienza al servizio dei più giovani. Non a caso Il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, nel corso di una cerimonia nel Palazzo di Città, in segno di stima gli ha conferito una targa di riconoscimento alla lunga attività.

Dei “Pensieri sparsi” lo scrittore Diego De Silva ha scritto “…Un a sorta di compilation. O di album di fotografie, se volete. Vecchie, recenti, sgranate, a definizione variabile, diversamente attuali. A scorrerlo, specie se si ha qualche anno sul groppone e una memoria viva, si risentono echi salernitani che hanno trattenuto la drammaticità e gli entusiasmi di un’0epoca. Perché poi i ricordi sono così: se non sollevano odori, immagini e fantasmi, sono puri pettegolezzi. Questa collezione è il tentativo di un resoconto di vita. Ma per Todaro (lo sa bene chi lo conosce), questo resoconto sarà solo un’anteprima”. Non ci resta che attendere il seguito.

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