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Di Pari Passo – Persone con disabilità: la visibilità del 3 dicembre e l’invisibilità nel quotidiano

Di Rosa Mega

Nel mese di dicembre di ogni anno, precisamente il 3 dicembre, si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.  Istituita a partire dal 1981, essa ha come finalità una più diffusa conoscenza su questi temi promuovendo altresì la cultura dell’inclusione. Tuttavia, spesso sul mondo della disabilità dopo i bei proclami cala la routine della quotidianità, che cozza con i tanti ostacoli che ci si trova ad affrontare e la VISIBILITÀ, enunciata a parole, si trasforma in INVISIBILITÀ restando imprigionata nelle tante barriere ancora presenti. I numeri fotografano una realtà che in Europa stima circa il 15% della popolazione affetta da una disabilità: un dato importante che impone riflessioni più esaustive.

Negli ultimi anni una decisiva spinta in avanti, capace di sradicare stereotipi e pregiudizi, è stata compiuta dalla Convenzione delle Nazioni Unite adottata a partire dal 2006 e che ha tracciato un solco profondo fra il prima e dopo. Infatti, per la prima volta, si è inteso andare oltre superando lo sterile concetto di disabilità e introducendo al suo post quello della “capacità” della società di garantire a tutti gli individui pari opportunità di accesso ai loro diritti, come evidenziato anche dalla C.M che il ministro Valditara ha inviato nei giorni scorsi alle scuole.

Ma quanto è stato fatto in questo campo e soprattutto quanto resta ancora da fare? Alcuni aspetti sono ancora irrisolti e per affrontarli necessitano di un impegno trasversale. C’è urgente necessità infatti di:

  • potenziare il fondo per la Non Autosufficienza;
  • abbattere le barriere architettoniche sfruttando al meglio da parte dei Comuni con l’adozione di un piano PEBA e tutte le possibilità offerte dai finanziamenti del PNRR;
  • riconoscere la figura del caregiver e investire sul “Dopo di noi”, sostenendo le famiglie che convivono con queste situazioni.

Sono tutte questioni in gran parte ancora irrisolte e che negli anni non hanno ricevuto la giusta importanza.

Un altro aspetto molto importante sul quale, almeno in Italia, non si è ancora iniziato a riflettere è quello delle opportunità lavorative per le aziende di integrare nelle proprie piante organiche una quota per l’assunzione di diversamente abili. Una strada questa percorsa da diversi Paesi europei, con il risultato di una crescita del fatturato aziendale e del PIL che passa attraverso una mirata formazione del personale e un adeguamento dell’ambiente lavorativo. Sono questi dati che inducono ad una riflessione finale imprescindibile: l’inclusione dei diversamente abili è condizione indispensabile in un Paese, per la sua stessa crescita economica, civile e sociale.

ROSA MEGA

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