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“Ciak, si gira”: con Michele Albanese dalla “mission” alla “vision” il passo è breve

Di Giuseppe Geppino D’Amico

“Ciak, si gira”: dalla mission alla vision. Si può sintetizzare così il nuovo progetto della Fondazione Monte Pruno dedicato alle aree interne e presentato a Roma nella Sala Spadolini presso il Ministero della Cultura. Si tratta di un progetto cinematografico alla scoperta delle potenzialità del CineTurismo, mettendo in risalto angoli affascinanti e poco esplorati della provincia di Salerno, ma ricchi di tesori sconosciuti al grande pubblico. L’iniziativa, concepita da dLive Media e Fondazione Monte Pruno, è una vera e propria azione di marketing territoriale a favore di una zona che merita grande attenzione, con l’obiettivo di fare il massimo per evitare il continuo spopolamento e l’abbandono.

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La realizzazione di un docufilm di 40 minuti nasce proprio dalla volontà della Fondazione Monte Pruno di concretizzare una serie di azioni già promosse anche dalla BCC Monte Pruno, così come emerso durante il convegno, che puntano ad accendere i riflettori sulle aree interne, auspicando che gli scenari paesaggistici e naturalistici possano suscitare l’interesse di registi e produttori per nuovi lavori cinematografici. L’evento gode del patrocinio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e della collaborazione della BCC Monte Pruno. Ad aprire la presentazione del progetto è stato il direttore di dLive Media, Roberto Vargiu, unitamente all’introduzione ai lavori del Presidente della Fondazione Monte Pruno Michele Albanese ed all’intervento del Direttore della Fondazione stessa Antonio Mastrandrea.

I professori universitari Anna Bisogno, Gherardo Marenghi e Domenica Apicella hanno completato gli interventi, analizzando anche dal punto di vista accademico la tematica del cineturismo. Hanno dato il proprio contributo anche il Presidente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Giuseppe Coccurullo ed il patron del Villammare FilmFestival Alessandro Cocurullo. L’evento ha visto anche la presenza iniziale del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che, in un colloquio con il Presidente Michele Albanese, ha apprezzato la volontà della Fondazione Monte Pruno di occuparsi di queste tematiche che puntano a creare sviluppo per il Cilento interno e gli Alburni. Notevole il numero dei rappresentanti istituzionali intervenuti tra i quali anche i parlamentari Gianluca Caramanna, Gianfranco Di Sarno e Antonio Iannone. Presente anche una delegazione della BCC Monte Pruno con il vice Presidente Vicario, Antonio Ciniello; il vice Direttore Generale, Cono Federico, ed preposto della filiale di Teggiano, Alfiero Albanese.

Protagonisti del docufilm saranno due volti noti del cinema e della tv: gli attori Simone Montedoro (noto al grande pubblico per avere interpretato il ruolo del capitano dei Carabinieri Giulio Tommasi in diverse serie della celeberrima fiction “Don Matteo” con Terence Hill e Nino Frassica) e Bianca Nappi (dopo una lunga attività teatrale è approdata sul grande scherme e in tv. Dopo “I Bastardi di Pizzofalcone” e “Le indagini di Lolita Lobosco” attualmente la ritroviamo nella fiction “Il Mresciallo Fenoglio”, in programmazione su RAI 1). Il documentario segue l’appassionante storia di Simone e Bianca, due colleghi giornalisti e fotografi che, per conto di un editoriale turistico nazionale, vanno coast to coast alla scoperta delle bellezze nascoste del Cilento e degli Alburni e parte del Vallo di Diano. I luoghi interessati, anche con il supporto di tecnici e specialisti, sono: Roscigno vecchia, Gole del Sammaro e Ponte di Sacco, Monte Cervati e Grotta della Madonna della Neve (Piaggine), Grotte San’Angelo (Sant’Angelo a Fasanella), Castello Macchiaroli (Teggiano), San Giovanni in Fonte (Padula), Grotte di Pertosa. 

Con queste parole il Presidente della Fondazione Monte Pruno Michele Albanese ha chiuso i lavori:

“Sono soddisfatto per tanti motivi e per quello che oggi abbiamo realizzato. Vogliamo che sia un prodotto che diventi volano dello sviluppo del territorio, un aggregatore sociale, che miri a togliere dalla periferia queste aree con ricadute positive sui territori. Ci sono tante debolezze, lo sappiamo, ma non ci scoraggeremo. Siamo testardi e non ci arrenderemo. Sognare da soli resterà sempre un sogno, sognare insieme può essere realtà”. In margine alla presentazione del docufilm Albanese ha poi aggiunto: “È vero; ci hanno definiti sognatori ma noi riteniamo di aver dato vita ad un progetto stupendo in grado di incidere nel futuro di paesi troppo spesso ignorati perché anche quando di parla di CineTurismo vengono presi in considerazione paesi già noti. Noi vogliamo invertire la tendenza. Vigliamo avviare un percorso straordinario per valorizzare il territorio e non rassegnarci al declino delle aree interne. È un sogno di cui vogliamo vedere la realizzazione”.

***

Dalla Mission alla Vision il passo è stato particolarmente breve. Michele Albanese aveva preannunciato il suo sogno nel maggio scorso sempre a Roma in occasione di un convegno sul tema “CineTurismo e Territorio”, con la collaborazione organizzativa di dLivemedia e del Ditas dell’Università degli Studi di Salerno, e patrocinato dal Senato della Repubblica e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva. Nell’occasione Albanese tenne un’applaudita ed apprezzata relazione sull’importanza del territorio, soprattutto quello relativo alle zone interne. Dopo avere sottolineato la grande forza divulgativa del cinema come elemento per la promozione dell’Italia e dei siti minori come volano per i territori, evidenziando, sosteneva che il “Cineturismo”, in crescita nel mercato turistico mondiale, può contribuire allo sviluppo dei luoghi unici che ospitano la comunità di riferimento della Banca Monte Pruno attraverso la creazione di una rete e di sinergie con istituzioni e professionisti del settore, a partire dall’Università di Salerno

“La simbiosi tra “Cinema e Turismo -questa l’opinione di Michele Albanese- sta diventando, difatti,  un rilevante mezzo di sviluppo economico; l’industria cinematografica, da sempre, difatti, costituisce un importante volano per il territorio, e le motivazioni che spingono un segmento sempre più ampio di turisti a ricercare offerte o prodotti turistici legati ai luoghi che hanno ospitato le riprese del Cinema a loro più caro, sono dettate, quindi, proprio dal desiderio di rivivere le emozioni del grande schermo direttamente sul set e di scoprire i luoghi che hanno ospitato le varie scene e i protagonisti delle stesse. Da tempo il CineTurismo è in espansione e sembra essere diventata la parola magica in grado di aprire nuovi orizzonti e offrire nuove opportunità economiche non solo alle località costiere ma anche all’entroterra”.

Per comprendere l’importanza che il CineTurismo ha assunto basti pensare a quello che hanno rappresentato per i territori in cui sono stati girati film o sceneggiati di successo. Si pensi alla Vigata del “Commissario Montalbano”, al castello di Agliè, in Piemonte di “Elisa di Rivombrosa” e alla vicina Castellabate di “Benvenuti al Sud” con Claudio Bisio, Alessandro Siani e Valentina Lodovini che hanno reso famoso in tutto il mondo contribuendo a farne un luogo sacro per il turismo. Perché allora non promuovere iniziative in tal senso magari scegliendo zone interne e consentire loro di fare la conoscenza della potenza divulgativa del cinema? Da qui l’idea del docufilm presentato a Roma partendo dalla convinzione che il nostro territorio può offrire ai cineasti location straordinarie per bellezza e adattabilità a tutte le esigenze.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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