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Tagli alla Scuola, via libera anche in Campania? Il Consiglio di Stato “boccia” il ricorso della Regione

Di Giuseppe D’Amico

L’attesa è finita: il Consiglio di Stato ha confermato la decisione, adottata con decreto monocratico del 6 novembre, con la quale era stata già sospesa l’efficacia dell’ordinanza del Tar Campania del 30 ottobre in merito al decreto interministeriale di attuazione della riforma del dimensionamento scolastico prevista dal Pnrr. L’ordinanza era stata impugnata dalla Regione Campania. Su questa battaglia va registrato l’impegno del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca e l’assessora alla Scuola, Lucia Fortini. Come è noto, il 30 ottobre scorso il Tar della Campania aveva sospeso il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico che determinerebbe un taglio di autonomie scolastiche e di dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi; il Ministero, però, aveva subito annunciato e poi presentato ricorso al Consiglio di Stato che prima ha sospeso la decisione del TAR della Campania e poi l’ha ribaltata.

Con questa ulteriore decisione quindi si conferma l’assenza di ragioni ostative alla prosecuzione del processo di attuazione del dimensionamento, anche da parte della Regione Campania, sulla base delle norme vigenti, che peraltro hanno superato il vaglio di costituzionalità nei giudizi promossi da parte delle regioni Toscana, Emilia-Romagna e Puglia.

Nel ricorso presentato al Consiglio di Stato gli avvocati avevano chiesto di stabilire in primo luogo “l’incompetenza del giudice che ha concesso la misura cautelare”, stabilendo che la sede non doveva essere il Tar della Campania, bensì quello del Lazio. Inoltre, qualora non fosse stata immediatamente riformata, la decisione appellata avrebbe determinato a livello nazionale “effetti irreversibili sull’intera procedura amministrativa che ha come obiettivo finale e fondamentale l’avvio dell’anno scolastico 2024/2025”. Inoltre, in caso di incremento del numero di posti assegnati alla Regione Campania, i Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia sarebbero stati costretti a “rimodulare in diminuzione il numero di dirigenti e direttori assegnato a tutte le altre Regioni italiane con il sicuro effetto, quindi, di non riuscire a coprire l’effettivo fabbisogno di personale nelle altre Regioni e, perciò, sull’intero territorio nazionale; circostanza che, evidentemente, pregiudicherebbe gravemente il regolare avvio dello stesso anno scolastico 2024/2025”.

Una volta attuato, il piano governativo determinerà in Campania un taglio di 128 autonomie scolastiche (da 965 a 839) e altrettanti dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi. Secondo il ministro Valditara, la riforma del dimensionamento scolastico propone interventi migliorativi. Di diverso avviso i Governatori delle Regioni che avevano presentato ricorso ritenendo che i tagli previsti peggioreranno una situazione che già presenta numerose criticità. In altre parole, il rimedio sarà peggiore del male. Per dovere di cronaca va ricordato che avevano dichiarato la propria avversione alla riforma Valditara-Giorgetti anche le Organizzazioni sindacali e l’associazione dei dirigenti scolastici.

Chi non sembra intenzionato ad arrendersi è il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il quale nel consueto appuntamento televisivo del venerdì, già prima della decisione del Consiglio di Stato, ha affermato che la Regione farà di tutto e con mezzi propri per evitare la chiusura di plessi scolastici in Campania. Del resto, De Luca ha più volte ribadito che “non solo non intendiamo accettare nessuna riduzione né di classi né di scuole né di personale ma riteniamo che si debbano dare più risorse per la scuola del Sud, per valorizzare il corpo docente, per contrastare la dispersione scolastica, per fare in modo che le nuove generazioni possano essere educate perché se crolla anche il mondo della scuola, faremo fatica ad avere un rapporto con le nuove generazioni…Per quello che ci riguarda noi andremo avanti comunque sul piano della Regione; non taglieremo nulla e non taglieremo nessuna scuola. Se il Governo intende andare avanti lo faccia. Vediamo se avrà il coraggio di farlo nel momento in cui fanno le passeggiate a Caivano per dire che dobbiamo creare un processo di socializzazione per le giovani generazioni. Se e la sentono di fare contemporaneamente le passeggiate propagandistiche e la chiusura delle scuole lo facciano. Noi abbiamo fatto altra scelta e non chiuderemo nulla”. Lo scontro continua.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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