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Violenza sulle donne, cattivi e buoni esempi per arginare una piaga devastante, alla vigilia del 25 novembre

Di Giuseppe Geppino D’Amico

I recenti episodi di violenza sulle donne e, ultima in ordine di tempo, la violenta uccisione di Giulia Cecchettin, hanno rilanciato il dibattito sull’assoluta necessità di adottare misure atte a far sì che avvenimenti simili possano essere stroncati sul nascere. Tutti i parlamentari, a parole, si sono detti d’accordo a mettere da parte diatribe di carattere politico per approvare una legge ad hoc.

L’aula del Senato semi-deserta

Purtroppo, però, quando la presidenza del Senato ha calendarizzato la discussione per esaminare il disegno di legge del governo per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, in aula c’erano pochissimi senatori. A denunciare le assenze è stata la senatrice Susanna Camusso che ha postato sui social una foto dell’emiciclo semi deserto, con questa didascalia: “L’aula del Senato mentre si discute della legge sulle disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”. Assenze numerose e bipartisan: la desolazione, infatti, appare evidente sia guardando gli scranni della maggioranza che quelli dell’opposizione. Ai banchi del governo siede solo la ministra per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ma lei non poteva mancare per evidenti doveri istituzionali. Un’immagine brutta, resa ancor più brutta in momenti in cui l’opinione pubblica del Paese è sconvolta per il femminicidio di Giulia Cecchettin e si interroga sulle misure di prevenzione più efficaci da adottare per prevenire i femminicidi e contrastare comportamenti e modi di vivere su cui si fonda la violenza di genere. Ma c’è di più: i senatori di maggioranza e opposizione non sono riusciti, almeno finora, a trovare una sintesi neanche su un tema che dovrebbe unire tutti. Non va dimenticato, inoltre, che siamo alla vigilia del 25 novembre“giornata mondiale per ricordare le vittime di maltrattamenti, abusi e femminicidi e per combattere le discriminazioni e le disuguaglianze di genere”, una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in tale giorno attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della non violenza contro le donne.

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Archiviata per ora questa brutta notizia, meritano di essere segnalate alcune iniziative, una di rilievo nazionale e altre di rilievo locale, meritevoli di attenzione. La prima si chiama “Vìola” ed è una campagna contro la violenza sulle donne lanciata dalla Società Italiana di Medicina Generale (Simg) con l’obiettivo di porre la figura del medico di famiglia come primo confidente per situazioni a rischio. In occasione del 40° Congresso, in corso a Firenze, la Simg rilancerà la campagna “Vìola”, volta a favorire un ruolo del medico di medicina generale di supporto alle donne che sono oggetto di minacce o violenze, fisiche o psicologiche, reali o potenziali. L’invito rivolto a ogni donna che ne senta il bisogno è di confidarsi col proprio medico: dall’altra parte, la Simg si impegna anche a favorire una maggiore sensibilizzazione sul tema di tutta la categoria. 

Anche nel Vallo di Diano ci sono state diverse manifestazioni pubbliche, soprattutto a livello scolastico. Oggi vogliamo segnalare l’iniziativa dei giovani del Club Rotaract di Sala Consilina che hanno diffuso un breve video per non dimenticare quanto avvenuto negli ultimi tempi: “È un video in cui abbiamo inserito le foto e i nomi di donne vittime di femminicidio” spiega la presidente del Club, Sara Rivellese, che aggiunge: “Ogni giorno è 25 novembre ma non dovrebbe esserlo mai”.

GUARDA IL VIDEO:

VIDEO – CLICK SUL PLAYER PER VEDERE

Ben vengano simili iniziative di sensibilizzazione che acquistano rilievo ancora maggiore perché ne sono protagonisti giovani e giovanissimi: il problema esiste e va affrontato con risolutezza. Un effetto immediato a seguito della morte di Giulia Cecchettin si evince dalle richieste di aiuto rivolte al 1522, il numero telefonico assolutamente gratuito promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la presidenza del Consiglio dei Ministri: negli ultimi giorni sono raddoppiate le richieste d’aiuto e dalle 200 chiamate quotidiane si è arrivati alle 400 con picchi tra 450 e 500 se si considerano quelle avanzate tramite Chat e App.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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