di Angela Freda
Dolce e sognante, sorridente e disponibile con tutti … fasciata nel suo abito azzurro, a Sala Consilina ha soffiato le sue prime 100 candeline zia Caterina Venegoni, per tutti la zia Rina. È nata il 13 Novembre 1923 in provincia di Pavia, zia Rina, a Tromello, un piccolo paese sulla riva destra del Terdoppio. Una donna forte e dal cuore gentile, ritratta in numerose foto in sella alla sua bicicletta dalla quale non si separava mai per spostarsi fino alla vicina Milano per raggiungere le sue zie.
Ha sempre amato curarsi, seguiva la moda fin da ragazza, quando conobbe il giovane che sarebbe poi diventato suo marito. Giuseppe Mele (era il mio prozio, lo ammetto!) vedendola non poté che restare incantato. Insieme si trasferirono a Valenza allargando la loro famiglia con la nascita del loro unico figlio Luigi Domenico Mele.
Nel tornare a Sala Consilina la famiglia di zia Rina è cresciuta ancor di più: ha infatti conquistato il cuore di tutta la famiglia Mele e Freda che l’ha amata e l’ama tuttora per la sua signorilità, per i suoi modi gentili, per i sorrisi che sa regalare, per il suo garbo, per quel suo accento “del nord” che la rende ancor più deliziosa e … per i suoi buonissimi agnolotti veneziani che ormai sono entrati a pieno titolo nei menù delle feste della nostra famiglia.
Negli anni la vita le ha regalato due nipoti ed ora anche due pronipoti. Ma un po’ tutti ci sentiamo suoi nipoti acquisiti e per tutti è “la zia Rina”. Per festeggiare il suo primo secolo di vita la sua grande famiglia si è ritrovata intorno a lei per stringerla in un caldo abbraccio.
Il World Kindness Movement non poteva scegliere giorno migliore, il 13 Novembre, per celebrare la Giornata Mondiale della Gentilezza, cara zia, perché sei l’esempio di quanto il mondo possa essere un posto migliore grazie ad uno stile di vita e ad un modo di relazionarsi con gli altri basato sulla gentilezza.
