di Gianfranco Stabile

Giorni interi con pesanti attrezzature e guide esperte a cercare il lupo ma, alla fine, a telecamere spente, è il lupo a trovare il regista. È il beffardo destino capitato ad Andrea d’Ambrosio, autore de Il Sentiero dei Lupi, pluripremiato documentario girato nelle zone più impervie del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni.

L’animale, notoriamente schivo e scaltro, si è palesato poche sere fa al regista salernitano. Manco a farlo a posta nella stessa area dove era stato cercato invano.

E alla fine il lupo ha trovato me. È notte. Sto tornando dal Cilento dove sono andato per un incontro sul film. È un paese interno. Le strade non sono perfette. Giro per una strada sbagliata.

Vado fino in fondo ma non riesco a trovare l’uscita e non riesco a tornare indietro. La radura è fitta e alta. Mi fermo. È notte fonda. Ho il telefono scarico. Si spegne. Sono già pronto a passare la notte in auto.

Ad un tratto sento rumori nella radura. Penso ai cinghiali. Mi nascondo. Prendo un accendino. La fiamma si alza e accanto ad un albero due occhi inconfondibili. È un lupo.

ANDREA D’AMBROSIO, regista

Il racconto testimonia tutta l’emozione di d’Ambrosio per un incontro insperato, seppur tanto desiderato. “Appena mi vede si allontana ma non velocemente” riporta il regista “L’incontro mi emoziona. Lo seguo. E non potete crederci. Seguendolo trovo la via di uscita. La strada. Lui corre veloce e lo guardo commosso. Forse è venuto per salvarmi penso. Prendo l’auto e vado via. Senza di lui non avrei trovato la strada. Mi fermo in un bar. Sono talmente emozionato che mi siedo e non riesco a crederci. La luna è alta. E il lupo è da sempre mio amico“.

Per chi se lo fosse perso,
IL DOCUMENTARIO DI ANDREA D’AMBROSIO è VISIONABILE ANCORA SU RAIPLAY