Search

Con-Tatto – “Bella ciao”, da inno per la libertà a saluto beffardo!

Di Geppino Giuseppe D’Amico

“Bella ciao” è un canto popolare dedicato ai partigiani, un inno di libertà, associato alla Giornata della Liberazione dal nazi-fascismo. Oggi è conosciuto e cantato in tutto il mondo e in tutte le lingue, anche in arabo, al punto che è difficile quantificare il numero preciso delle versioni pubblicate. I tempi cambiano e nelle ultime settimane il titolo del canto è diventato un saluto a chi magari ha lasciato un prestigioso incarico ma anche a chi è stato semplicemente epurato. Da simbolo della libertà a saluto beffardo.

Il primo a fare un uso diverso di “Bella ciao” come saluto è stato il vice premier Matteo Salvini quando, letta la notizia che Fabio Fazio e Luciana Littizzetto avrebbero lasciato la Rai per approdare a Discovery, li ha salutati con un beffardo Belli ciao”. Altrettanto ironica la risposta della Littizzetto che ha salutato Salvini allo stesso modo: “Bello ciao”.

Più o meno identico il saluto riservato a Lucia Annunziata quando ha annunciato che anche lei avrebbe lasciato la Tv di Stato. L’ultimo “Bello ciao” in ordine di tempo risale a mercoledì scorso quando Marco De Marco, ha titolato così il suo editoriale apparso sulla prima pagina del Corriere del Mezzogiorno “I Dem e il futuro, Schlein disse: Bello, ciao”, riferito alla rimozione dall’incarico di vice capogruppo PD alla Camera di Piero De Luca, primogenito del Governatore della Campania, declassato a segretario del gruppo, con una nebulosa delega al Pnrr.

Il primo ad intervenire in difesa del giovane parlamentare è stato il leader di Base riformista, Lorenzo Guerini, il quale ha parlato di “processo al cognome”, e di “scalpo politico”. Una decisione che effettivamente ha tutto il sapore di una vendetta per le pungenti critiche del padre, governatore della Campania, alla neosegretaria Pd, Elly Schlein. Peraltro, la sostituzione con Paolo Ciani, un esterno non iscritto al Pd è parsa a molti un gesto incomprensibile, per non dire arrogante. E c’è chi ritiene che la Schlein potrebbe avere problemi all’interno del partito perché la sua elezione è stata favorita dal voto di tanti non iscritti al Pd: tra gli iscritti la Schlein ha raccolto il 35% dei voti mentre il 53% hanno espresso la loro preferenza per Bonaccini.

Da parte sua Piero De Luca ha affidato il primo commento ad un post sui social: “È a tutti noto che le logiche che hanno prevalso in questa vicenda, per quanto mi riguarda, non sono state fondate né su dinamiche politiche, né sulle competenze, né sul contributo al lavoro parlamentare, ma risentono di scorie ancora non smaltite delle ultime primarie. Si è consumata una sorta di vendetta trasversale che non fa onore. Io credo -ha continuato-  che un grande partito come il Pd debba rilanciarsi parlando di temi, di contenuti, di idee, di progetti, anche di sogni per il futuro del Paese. Debba in sostanza parlare di qualcosa, non lavorare contro qualcuno; debba impegnarsi per aggregare e costruire, non disgregare o distruggere…Ma forse ad alcuni di rafforzare il partito interessa davvero poco”.

Sull’argomento la reazione di Vincenzo De Luca è stata (come dire?) laconica, ancorché breve e solo apparentemente criptica, “In politica, come nella vita, non c’è nulla di più volgare dei radical-chic senza chic”. Per ora nessuna minaccia di ricorrere all’uso del lanciafiamme. Chiaro, però, il riferimento alla Schlein, da lui ritenuta estranea al mondo operaio tanto caro alla sinistra di un tempo.

Ma cosa succederà nel Pd campano fino alle prossime regionali? Ora che De Luca Senior ha mani completamente libere farà sentire la sua voce su tutto: Pnrr, autonomia differenziata, riforme istituzionali, senza dimenticare il terzo mandato che gli sta particolarmente a cuore. Un fatto è certo: in Campania, in casa Pd, si preannuncia una battaglia durissima: De Luca vuole il terzo mandato; la Schlein è nettamente contraria e pare stia lavorando per un accodo con i 5 Stelle che candiderebbero l’ex presidente della Camera Roberto Fico.

L’unica cosa certa è che questa battaglia, se dovesse continuare, finirà con indebolire il Centrosinistra a vantaggiando del Centrodestra che guarda agli avvenimenti in casa altrui con apparente distacco. Anche perché non pare ci siano stati grossi spiragli di pace nel corso dell’incontro che i due contendenti hanno avuto nel corso della sua recente visita a Napoli che ha sancito lo scioglimento di Articolo 1.

Un’ultima considerazione vogliamo dedicarla al consueto intervento del venerdì in tv del Governatore Vincenzo De Luca. Chi si aspettava un commento sulla vicenda Schlein-De Luca Junior è rimasto deluso perché De Luca Senior ha affrontato varie tematiche senza entrare nello specifico. Ha parlato di due argomenti che riguardano il Vallo di Diano, elogiando l’efficienza del centro interdipartimentale Terra Futura nella struttura ospedaliera di Sant’Arsenio, diretto da Aniello.

In tema di politica nazionale si è limitato a dire che si fa fatica a seguirne l’andamento con il Governo che blocca i fondi destinati al Sud, ma anche all’opposizione capita di trovare forze politiche che si presentano come una via di mezzo fra Lotta Continua e lo Zecchino d’Oro. Siamo rovinati, cari concittadini”. Parlando poi del Premio Massimo Troisi che si svolgerà prossimamente a San Giorgio a Cremano ha annunciato la partecipazione di grossi nomi dello spettacolo e, in particolare, si è detto lieto della presenza del noto cantante Tony Tammaro, pioniere della musica tamarra,da lui considerato “esponente principe dell’esistenzialismo napoletano”, dotato di una grande dote qual è l’ironia. Tra le canzoni più ironiche di Tony Tammaro De Luca ha citato “O’ trerrote” (il tre ruote).

Condividi l'articolo:
Write a response

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close
Magazine quotidiano online
Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
Close