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Sala Consilina, il 13 giugno l’intitolazione della sezione Vallo di Diano-Tanagro dell’ANPI a Giovanni Marmo e Raffaele Giallorenzo

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Sarà intitolata a Giovanni Marmo e Raffaele Giallorenzo, partigiani fucilati dai nazifascisti, la Sezione ANPI Vallo di Diano-Tanagro. La cerimonia di intitolazione è prevista per martedì 13 giugno (ore 18,30) a Sala Consilina presso il Polo Culturale Cappuccini. Dopo il saluto di Francesco Cavallone e Pietro Pessolano, sindaci di Sala Consilina e Auletta (paesi dei due partigiani uccisi), il programma prevede gli interventi di Ubaldo Baldi (Presidente Provinciale ANPI Salerno); Giovanni Bellacci (ANPI Foiano della Chiana –Arezzo- Sezione Licio Nencetti); Tonino Spinelli e Carmine Cocozza (ANPI Vallo di Diano-Tanagro). Saranno presenti familiari dei due partigiani a cui sarà intitolata la sezione.

“La sezione ANPI Vallo di Diano e Tanagro -si legge in una dichiarazione rilasciata dal presidente Provinciale ANPI, Ubaldo Baldi, per l’opuscolo stampato per l’occasione- nasce come presidio di libertà nel territorio, atto a vigilare e custodire i principi della nostra Costituzione e a lottare affinché sia applicata in tutti i suoi aspetti, per far sì che il nostro sia davvero un paese libero, democratico, inclusivo, per la pace. La sezione vuole essere un collettore di tutte le forze attive già sul territorio che agiscono a tutela dei diritti costituzionali. La sede si propone, altresì, di favorire la riscoperta storica e la divulgazione delle vicende umane di quanti, nel recente passato, hanno dato un grande contributo alla Resistenza. La sezione ANPI Vallo di Diano – Tanagro si propone, inoltre, di coinvolgere le nuove generazioni, di essere un luogo di incontro, dibattito, di aggregazione e tutela attiva della democrazia. In tal senso essa ospiterà una biblioteca e promuoverà attività formative rivolte alle istituzioni scolastiche del territorio”.

Raffaele Giallorenzo, nato ad Auletta, fu catturato dalle Brigate Nere di Pinerolo il 3 gennaio 1945 e tenuto prigioniero nella locale caserma dei Carabinieri. Il 10 marzo fu trasportato a Ponte Chisone con altri 6 detenuti. Il drammatico episodio è passato alla storia come la strage di Ponte Chisone, nel comune di Pinerolo. Alle ore 17 del 10 marzo 1945 i condannati a morte Raffaele Giallorenzo, Gino Genre, suo fratello Ugo, Mario Lossani, Luigi Ernesto Monnet, Luigi Palombini e Francesco Salvioli sono condotti a Ponte Chisone e fucilati da un plotone composto da soldati tedeschi e militi delle Brigate Nere di Pinerolo. Sul luogo della strage fu posta una edicola con una lapide che a seguito dell’evento alluvionale del 16 ottobre 2000 fu distrutta nel crollo del vecchio Ponte Chisone in via Saluzzo.

Giovanni Marmo, nato a Sala Consilina, rimase ucciso in Toscana insieme a Mario Marapitti nel corso di un’imboscata tesa ai partigiani dai fascisti di Ciggiano il 16 Aprile 1944. Sul luogo dell’agguato un cippo ricorda i due partigiani. Si tratta di una pietra dal contorno irregolare in cui è apposta, mediante quattro punzoni in bronzo, una lapide rettangolare di marmo la cui parte superiore è leggermente arcuata.

Questa reca incisa l’epigrafe, composta dai nomi dei due Caduti e dalla loro data di morte. Nella lapide sono incastonate anche le fotografie in ceramica di Marapitti (a sinistra) e quella di Marmo (a destra), divise da una croce cristiana, anch’essa incisa nel marmo. Il manufatto poggia su un basamento di pietra a pianta rettangolare. Recentemente il cippo è stato rimosso e sostituito nello stesso luogo da una piccola scultura in bronzo posta su di un piedistallo marmoreo.

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L’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, con i suoi oltre 140.000 iscritti, è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e attive oggi nel Paese. Fu costituita il 6 giugno 1944, a Roma, dal CLN del Centro Italia, mentre il Nord era ancora sotto l’occupazione nazifascista.

Il 5 aprile del 1945, con il decreto luogotenenziale n. 224, le veniva conferita la qualifica di Ente morale che la dotava di personalità giuridica, promuovendola come associazione ufficiale dei partigiani.

Il 4 giugno 1945, con la liberazione del nord, venne costituita a Milano l’ANPI – Comitato Alta Italia.

Il 27 giugno 1945, il Comitato provvisorio dell’ANPI di Roma e il Comitato Alta Italia si fusero dando vita all’ANPI Nazionale. L’Associazione ebbe una sua rappresentanza alla Consulta Nazionale i cui lavori si svolsero tra il settembre 1945 e il referendum istituzionale dell’anno successivo.

Nello Statuto venivano evidenziati gli scopi operativi che la struttura si era prefissata. Tra questi:

– Restituire al Paese una piena libertà e favorire un regime di democrazia per impedire in futuro il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e assolutismo.
– Valorizzare in campo nazionale e internazionale il contributo effettivo portato alla causa della libertà dall’azione dei partigiani.
– Far valere e tutelare il diritto dei partigiani, acquisito, di partecipare in prima linea alla ricostruzione morale e materiale del Paese.
– Promuovere la creazione di centri e organismi di produzione e di lavoro per contribuire a lenire la disoccupazione.

Oggi l’ANPI è ancora in prima linea nella custodia e nell’attuazione dei valori della Costituzione, quindi della democrazia, e nella promozione della memoria di quella grande stagione di conquista della libertà che fu la Resistenza.

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