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I ladri in casa, il racconto di Raffaele Accetta a Vallo Più: “Dopo un mese ancora traumatizzati”

GUARDA IL VIDEO CON IL RACCONTO DI RAFFAELE ACCETTA:

Di Antonio Sica

Un racconto che sintetizza lo stato d’animo di molti cittadini del Vallo di Diano, quello che Raffaele Accetta ha fatto ai microfoni di Vallo Più. Entrando nei dettagli della brutta esperienza vissuta come vittima di uno dei tanti furti compiuti o tentati nel Vallo di Diano nelle ultime settimane. Parole attraverso le quali risulta chiaro perché quello dei furti in appartamenti e case è un reato insidioso, le cui conseguenze in termini di danni materiali, ma anche e soprattutto in termini di trauma psicologico da parte delle vittime, risultano non semplici da superare. Abbiamo raccolto la testimonianza di Accetta nel corso dell’incontro svoltosi a Padula, presso la chiesa di Sant’Alfonso, promosso dai gruppi consiliari “Monte San Giacomo nel Cuore” e “Salesi”, guidati dallo stesso Raffaele Accetta e Mimmo Cartolano. Un appuntamento voluto per tenere accesi i fari sulla problematica dei furti, ed al quale hanno preso parte diversi amministratori e cittadini valdianesi. Tra i presenti anche il Consigliere Regionale Tommaso Pellegrino.

Raffaele Accetta, proviamo a vederla dalla parte delle vittime. Quella dei furti è o non è una emergenza?

Se lo hanno fatto a Monte San Giacomo è chiaro che lo possono fare, e lo stanno facendo, ovunque nel Vallo di Diano. A mio avviso -e so che così la pensano tanti altri cittadini, vittime o semplicemente preoccupati della situazione- ci troviamo certamente di fronte a un’emergenza, per tutto il territorio. Lascio immaginare cosa si prova dalla parte delle vittime, basti pensare che a distanza di un mese mia moglie ed io ancora abbiamo dentro grande rabbia, mista a uguale preoccupazione. Si resta traumatizzati, ci si sente violati, privati di quella intimità che ognuno pensava di avere almeno nella propria casa. E si perdono tutte quelle certezze che prima si possedevano.

Raccontiamo cosa è successo, perché è una vicenda che inquadra perfettamente la situazione vissuta da tanti altri cittadini valdianesi

È qualcosa di incredibile perché, come tutti gli altri furti registrati nelle ultime settimane, la tecnica è la stessa, cioè quella di operare in un orario che va dalle 17:00 alle 21:00 circa, un orario ancora molto movimentato, in cui c’è gente in mezzo alla strada e in cui molti si ritirano dal lavoro. La mia abitazione affaccia sulla strada all’inizio del Paese, insomma molto molto in vista, chiunque passa la vede. Ma i malviventi senza alcuna remora sono saliti al piano superiore da un balcone, hanno forzato l’infisso per poterlo aprire, e hanno operato tranquillamente all’interno della camera da letto per circa un quarto d’ora. Rovistando in tutti i cassetti e gli armadi e prendendo tutto quello che c’era. A un certo punto c’è stato un grosso frastuono e mia moglie, che era in casa al piano terra, si è resa conto del pericolo. Ha capito che questi malviventi erano dentro la nostra casa e che stava succedendo qualcosa di molto grave. È scappata fuori, chiedendo aiuto ai vicini di casa e dando l’allarme. I ladri, praticamente senza assolutamente preoccuparsi di nulla, hanno finito il loro lavoro e poi sono saltati dal balcone. Portandosi appresso la nostra cassaforte, che nel frattempo era stata sradicata con quelle mazzette grosse che usano per abbattere i muri. Poi sono entrati in una macchina e sono fuggiti.

Lasciandosi dietro tanta incredulità e amarezza

Quello che rimane è soprattutto l’amarezza di aver subito un furto del genere a Monte San Giacomo, che di solito è stato sempre ritenuto un comune non tanto appetibile per i furfanti e per i ladri, proprio perché appare come che un comune chiuso, dove non ci sono vie di fuga e di uscita. Di qui anche una grande preoccupazione.

Lei è un politico di grande esperienza. Il Vallo di Diano ha mai attraversato un periodo così?

No, io credo di no. Abbiamo avuto anche in altre occasioni furti, però mai con questa frequenza e con questa metodologia, con questa spregiudicatezza. Fare un furto in casa in questi orari, con le persone dentro… ci sono stati furti dove le persone stavano addirittura sotto la doccia, in altri casi stavano rientrando e se li sono trovati di fronte: è chiaro che si tratta di una emergenza da arginare. Non si può farlo passare quasi come un fatto scontato, che può succedere a tutti. Non basta invitare tutti ad attrezzarsi e organizzarsi con gli allarmi e gli antifurti. La situazione credo sia molto molto grave: la nostra zona era ritenuta tranquilla, una zona dove si poteva vivere lasciando la porta di casa aperta.

I tempi sono cambiati…

È un fenomeno che va valutato seriamente da parte di tutti, indistintamente. Che poi è anche il motivo dell’incontro che abbiamo voluto a Padula, per sensibilizzare un po’ di più tutti: le forze politiche, gli amministratori, i cittadini, le associazioni. Dobbiamo fare in modo che, soprattutto in questo periodo festivo che sta arrivando, ci sia più attenzione da parte di tutti, che non si dia nulla per scontato. Oggi non è difficile conoscere il territorio, sappiamo benissimo che con gli smartphone, con Google Map, e con altri strumenti tecnologici non ci sono segreti, si può vedere addirittura che cosa c’è in casa. Quindi è diventato ancora più semplice, per chi vuole, compiere queste azioni criminose.

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