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A Padula l’incontro con le Istituzioni voluto dal Vescovo di Teggiano-Policastro P. Antonio De Luca

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Con l’introduzione di Don Vincenzo Federico sul valore dell’incontro tra persone, popoli, per la costruzione del bene comune e per la risoluzione dei conflitti, si è svolto a Padula, presso il Grand Hotel Certosa l’incontro con le istituzioni civili, militari, politiche, associazioni del territorio della Diocesi di Teggiano-Policastro. Fortemente voluto dal Vescovo p. Antonio De Luca, l’appuntamento di questa sera si pone nella scia degli anni scorsi che riprende   dopo due anni di interruzione a causa del Covid. Nel corso degli anni il tradizionale incontro è diventato un importante momento di riflessione ed approfondimento di tematiche di interesse comune, che aiutano a rivalutare le motivazioni di un impegno per costruire un vero incontro tra le diversità che contraddistinguono l’esperienza umana.

Dopo l’intervento introduttivo di don Vincenzo Federico (“L’incontro con l’altro è la vera sfida, la vera provocazione alla mia libertà, l’altro mi si pone dinanzi senza che io debba disprezzarne il desiderio che domina la vita dell’uomo. L’altro è colui che sta in basso non in alto”) il tema scelto quest’anno, “L’altro è un bene per me: un metodo per costruire il bene comune”, è stato affrontato da Bernhard Scholz, Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, una manifestazione che dal 1980 ad oggi è ininterrottamente un luogo di amicizia, di incontri.

Dopo avere illustrato il significato del Meeting di Rimini (“il metodo è l’incontro tra persone che è fondamentale per avviare cambiamenti: a Rimini Russi e Ucraini si sono parlati”) Bernhard Scholz ha affermato che “il bene comune bisogna sentirlo dentro perché non può essere inculcato da altri; nasce quando una persona esprime se stessa e tutti possono contribuire alla crescita del bene comune attraverso la propria opera perché i problemi ci sono sempre stati ma vanno affrontati per poterli risolvere. Ognuno esprime sé stesso nell’ambito della propria professionalità: tutto nasce dalla vicinanza umana e in quest’ottica è importante il dialogo per consente di scambiate le proprie idee con gli altri anche quando sono diverse”. Rispondendo ad una domanda del sindaco Giovanni Fortunato (“E’ pensabile organizzare un Meeting come quello di Rimini nel Sud?”) Scholz ha risposto “vedremo” ed ha ricordato che al Sud sono state organizzate numerose assemblee nazionali.

Dopo l’intervento di Scholz si è sviluppato un interessante dibattito nel corso del quale hanno espresso la propria opinione sull’argomento i sindaci Giovanni Fortunato, Giuseppe Rinaldi e Giancarlo Guercio, il Presidente dell’Associazione dei Giuristi Cattolici, Angelo Paladino, e il presidente del Banco Alimentare, Roberto Tuorto.

L’intervento di Monsignor Antonio De Luca

A chiusura dei lavori l’intervento del Vescovo. P. Antonio De Luca, il quale ha evidenziato un  dato importante: “La numerosa partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni (Sindaci, Amministratori locali, Forze dell’Ordine, Dirigenti Scolastici), Associazioni, Volontariato e Terzo Settore ha reso questo evento un vero e proprio momento formativo, che certamente avrà una benefica ricaduta sul nostro territorio dove è urgente ricostruire il tessuto del bene comune, nelle relazioni più solidali, nella solidarietà verso chi vive situazioni delicate”.

Quindi, ha centrato l’attenzione su alcuni aspetti del cinquantaseiesimo rapporto CENSIS che “parla di un Italia malinconica, in stato di latenza, che non regredisce grazie agli sforzi individuali ma che non cresce. Rischiamo di perdere qualsiasi possibilità di crescere. La malinconia sociale nasce dalla guerra, dalla paura di futuro, dell’incertezza economica”. In questa dinamica, citando il teologo italo Tedesco Romano Guardini, in “Ritratto della malinconia”, il Vescovo ha ricordato che “la malinconia è il prezzo della nascita dell’eterno nell’uomo. La sfida del bene comune, l’amicizia tra i popoli, la solidarietà, sono l’aspetto più bello del mistero del vivere. Si vive senza pane, senza casa, senza amore, senza felicità: non si vive senza mistero. La natura umana è fatta così. Non ci si può sottrarre al mistero quando si è fatti ad immagine e somiglianza di Dio» (L. Bloy). A Natale questo mistero ci invade e ci aiuta a vivere”.  Al termine dell’incontro il tradizionale scambio degli auguri per un Santo Natale e per un anno nuovo migliore dei precedenti.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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