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Il Rotary E-Club Film & Friends e il Comune di Torraca insieme per realizzare il “Museo Biagio Mercadante” (VIDEO)

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Valorizzare il territorio attraverso i suoi personaggi più illustri. Questo l’obiettivo del Rotary E-Club Film & Friends D2101 che ha siglato con il Comune di Torraca una convenzione per realizzare il “Museo Biagio Mercadante”. Le opere del pittore rivivranno nelle sale del Castello Baronale Palamolla, dove dal 12 maggio prossimo, in occasione della ricorrenza della nascita dell’illustre maestro, il Museo aprirà le sue porte. Interverranno alla cerimonia di inaugurazione Autortà locali e, per il Rotary, il Governatore del Distretto Campania 2101, Ugo Oliviero, ed il presidente distrettuale della Rotary Foundation, Giancarlo Spezie. Il progetto, ideato dal Rotary E-Club, presieduto dall’architetto Sergio Felicino e condiviso dal Distretto, è stato accolto con entusiasmo dall’amministrazione guidata da Domenico Bianco.

Il borgo cilentano, infatti, ricorda sempre con orgoglio l’illustre concittadino che nelle sue opere ha spesso rappresentato i paesaggi e la civiltà contadina del territorio. Presente all’incontro Maria Concetta Lombardi, Assistente del Governatore del Rotary. La realizzazione del “Museo Biagio Mercadante” vede il sostegno finanziario della Fondazione Pietro De Luca di Torre Orsaia, cofondatrice del nascente museo, presente ieri a Torraca con il presidente Vincenzo De Luca. Presente, inoltre, l’editore di 105 TV Alessandro Coccurullo. Il progetto è stato presentato al pubblico e alla stampa presso il Municipio dove il presidente del Rotary E Club Villammare Film&Friends, Sergio Felicino, ed il sindaco Domenico Bianco hanno sottoscritto la convenzione approvata con delibera di giunta del 29/01/2024.

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Biagio Mercadante è un pittore molto stimato anche da Vittorio Sgarbi che nel 2015lche anno fa gli ha dedicato un bellissimo catalogo dal titolo “Il mistero del visibile” per le Edizioni De Luca di Salerno. Per il famoso critico d’arte Biagio Mercadante è “un pittore vero, fuori del tempo. Questo pittore cilentano, la cui espressione è la più pura e la più autentica per preservare la memoria di una terra meravigliosa e remota, non ha mai perduto l’attenzione e l’affetto di collezionisti sensibili. Sensibili al suo gusto, alla sua pittura, alla sua crepuscolare e intimistica poetica. L’opera di Mercadante, parallela e indifferente a tutte le avanguardie, le tendenze e le mode del Novecento, non è ritardata o attardata, muovendosi in uno spazio estraneo a qualunque tendenza di un secolo tanto breve quanto agitato; ma si muove genuinamente nello spazio di una vita di provincia ferma nel tempo e autentica, attraversando le stagioni della Prima Guerra Mondiale, del fascismo e del secondo dopoguerra come una storia rumorosa ma ininfluente”.

Biagio Mercadante nacque a Torraca il 12 maggio 1892. Dal 1905 frequentò l’Istituto di belle arti di Napoli sotto la guida di V. Volpe e la scuola serale del nudo a bianco e nero, dove fu uno degli ultimi allievi di Michele Cammarano. Ancora ragazzo, venne “prelevato dalla polizia”, e condotto d a palazzo reale dove fu premiato per un brillante un ritratto di Vittorio Emanuele III. In seguito ai bombardamenti della prima guerra mondiale, che distrussero la casa di Napoli in cui viveva, tornò nel Cilento, abitando fra Sapri e Torraca. Nel 1920 partecipò all’Esposizione d’arte giovanile napoletana, nella galleria Principe di Napoli, con Angolo di NapoliBarche e Ritratto dello scultore Ferrara. Nel 1921 partecipò alla Biennale di Roma; poi prese parte alla XXXIX Esposizione della Promotrice di Napoli. L’anno seguente fu presente alla successiva edizione della mostra, sia in qualità di espositore sia come membro della commissione. Insieme con altri artisti fece parte del Gruppo flegreo che si formò a partire dal 1927.

Nei pressi di porta Capuana, dal 1928, istallò uno studio sul terrazzo dell’ultimo piano di un palazzo, trasformandolo in una specie di “villaggio artistico” detto “Piccolo quartiere latino”. Fra il 1929 e il 1942 partecipò a varie edizioni della Mostra d’arte del Sindacato fascista degli artisti della Campania. Nel 1932 e nel 1938 tenne due mostre personali a Salerno, presso la Casa del combattente, e nel 1934 a Napoli alla Permanente.   Vinse due volte il premio Cremona. Uno dei temi preferiti dal M. era il “poema dell’uomo onesto e pago in una terra primigenia, che quasi sempre e inequivocabilmente è il Cilento”, un’arte sociale che, anche sulla scia della retorica del periodo fascista, esalta l’importanza del lavoro (con prevalenza delle figure femminili) per l’individuo e per la società.  Il Mercadante trascorse gli anni della seconda guerra mondiale in gran parte a Sapri. Fu presente a Hannover alla Künstlerhaus, con un gruppo di artisti partecipanti al premio Cremona. Nel 1948 vinse il premio Ravello e nel gennaio 1950 partecipò alla Mostra d’arte regionale, presso i saloni del Circolo politecnico di Napoli. Nel 1951 abitava a Napoli, al corso Umberto, dove aveva anche lo studio. Nel 1953 vinse il premio del Comune di Napoli. Nel 1964 fu nominato socio dell’Accademia Tiberina di Roma.

Biagio Mercadante morì a Torraca il 30 agosto del 1971. A Sapri, presso l’Istituto comprensivo Dante Alighieri, nella strada a lui intestata, sono conservati tre dipinti: Contadino con buoi che tirano l’aratro (1964), Raccoglitrici di olive e Omaggio al golfo di Policastro, caratterizzati da un marcato realismo fotografico. Al pittore di Torraca il Dizionario Biografico della Treccani ha dedicato un’ampia scheda.

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