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La bellissima Certosa di Padula e la bruttissima “nuova” scala in ferro di servizio

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Scalone della Certosa di Padula, di Paesaggi salernitani.

Chi conosce lo splendido scalone del Barba che unisce il colonnato situato al piano terra della Certosa di San Lorenzo con la passeggiata coperta non può rimanere insensibile e in silenzio osservando la bruttissima scala in ferro collocata sul muro esterno del cenobio. La differenza è abissale e sta suscitando una serie di proteste. Se ne è fatto portavoce Angelo Paladino, presidente dell’Osservatorio Europeo di Arco Latino, che ha denunciato l’obbrobrio nel corso di un’apposita conferenza stampa durante la quale ha anche comunicato che avrebbe portato l’argomento all’attenzione del dott. Massimo Osanna, che da alcuni giorni sostituisce (sembra in via del tutto provvisoria) la dott.ssa Ragozzino alla guida della direzione regionale dei musei della Campania. Paladino è intenzionato ad andare fino in fondo per far rimuovere quella struttura in ferro che, come dichiarato dai vertici regionali della Soprintendenza nel corso di un incontro a Napoli, sarebbe stata realizzata per assicurare alla Certosa “una valorizzazione alternativa” di cui non si capisce il senso e tantomeno la necessità. E questo preoccupa ancora di più. Angelo Paladino nella nota inviata al dott. Osanna ricorda che la Certosa di San Lorenzo in Padula è stata riconosciuta patrimonio UNESCO, insieme con il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con le aree archeologiche di Paestum e Velia in Provincia di Salerno, inseriti nella prestigiosa lista World Heritage quale Paesaggio Culturale dell’Umanità.

Il Territorio e le sue Istituzioni, con grande impegno e nel rispetto delle normative internazionali, hanno redatto ed approvato, presso il Ministero dei Beni Culturali, il Piano di Gestione del Sito, poi comunicato all’UNESCO di Parigi, quale adempimento ufficiale per la verifica dei requisiti del riconoscimento e per le previsioni di azione e di progettazione, con precise direttive condivise dal Territorio stesso. Nel luglio 2023, però, sono stati realizzati lavori all’interno del Monumento, tra i
quali la scala di servizio in foto, che pare diventerà permanente, che impatta sulla facciata esterna del Monumento, offendendo il pregio storico-culturale dello stesso. L’Osservatorio Europeo del Paesaggio ha il compito di monitoraggio del sito UNESCO, riconosciuto dal Consiglio d’Europa e dallo stesso Piano di Gestione e, per tale funzione, ha verificato lo stato di fatto ed ha chiesto alla Direzione Regionale Musei della Campania, ente appaltante, l’accesso agli atti del progetto denominato “Interventi di restauro e di fruizione innovativa per la valorizzazione del sito UNESCO e per uno sviluppo sostenibile del territorio di riferimento”- “PON “CULTURA E SVILUPPO” FESR 2014 – 2020 PADULA (SA)”. Il 31 agosto u.s., su invito della Direttrice, D.ssa Ragozzino, vi è stato un confronto sulla natura dei lavori in corso e sulla necessità di eliminare la predetta scala metallica. A tale incontro, però, nonostante le promesse, non è seguito alcun provvedimento per la cancellazione di un obbrobrio, che oltraggia il Monumento, il paesaggio circostante e mette in ombra il prestigioso riconoscimento UNESCO. I lavori in questione sono stati appaltati e realizzati in contrasto con le previsione del Piano di Gestione del sito UNESCO, che per il Monumento Certosino aveva immaginato e previsto ben altre iniziative per la Sua valorizzazione. Si ribadisce la inadeguatezza dell’intervento e la richiesta di immediata rimozione della scala di servizio, nella speranza di poter, in futuro, condividere interventi rispettosi del Sito e della Sua magnificenza, così come dovrebbe accadere per tutti i siti UNESCO.

Certosa di Padula
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Ma c’è una notizia che Paladino commenta con un misto di rabbia e ironia: il ministro Gennaro Sangiuliano ed il vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani hanno annunciato in pompa magna che Napoli ospiterà dal 27 al 29 novembre prossimi un importantissimo evento Unesco; la conferenza «Cultural Heritage in the 21st Century» che farà della città di Partenope “l’epicentro del discorso culturale internazionale verso un futuro sostenibile del patrimonio”. All’evento sono stati invitati rappresentanti ed esperti dei 194 Paesi membri per elaborare risposte comuni alle nuove sfide che attendono il patrimonio materiale e immateriale dell’Umanità. La conferenza, infatti, mira a esplorare le sinergie tra la Convenzione sul Patrimonio mondiale del 1972, che lo scorso anno ha celebrato il 50esimo anniversario, e la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003, che quest’anno festeggia il 20esimo anniversario. Riflettendo sui risultati delle due Convenzioni, le discussioni si concentreranno sul potenziale del patrimonio come motore di sviluppo sostenibile, pace e stabilità.

“Una manifestazione di assoluto prestigio non solo per Napoli ma per l’Italia intera”, afferma Angelo Paladino il quale non senza grande amarezza aggiunge: “Sono lontani i tempi di Francesco Sisinni, Mario De Cunzo e Vega de Martini quando la Certosa era uno dei monumenti al centro della cultura regionale e non solo: si pensi alla mostra Paestum e la memoria moderna del Dorico che dopo Padula fu trasferita a New York.  È drammatico dover prendere atto che mentre a Napoli si celebra la bellezza dell’arte la Certosa di Padula vive il momento peggiore della sua storia, abbandonata a se stessa, priva di una direzione stabile, carente di personale, vandalizzata da una scala in ferro brutta e inutile. Se il Ministro dovesse decidere di organizzare un tour per i convegnisti e condurli a Padula, chissà cosa penserebbero dello scempio che è stato fatto nel complesso monastico più vasto del Mezzogiorno. Meglio non pensare alle conseguenze!”. Nel Vallo di Diano c’era molta speranza perché il Ministro Sangiuliano, che in passato ha visitato diverse volte la Certosa, tornasse a visitarla da ministro. Invece, finora la visita non c’è stata. “Continuando così è difficile ipotizzare -conclude Paladino- per quanto tempo la Certosa, in passato Reggia del silenzio dei Certosini ma oggi reggia dell’abbandono, continuerà a far parte del patrimonio Unesco. Sarebbe l’ennesimo schiaffo per un territorio che merita attenzione maggiore”. La Certosa è uno dei monumenti più importanti presenti in Italia per magnificenza architettonica e copiosità di tesori artistici e dal 1998 è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.

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