Di Antonio Sica

Forse non tutti sanno che il “Bar Paladino” esiste a Sala Consilina da circa 100 anni, ed è l’unico esercizio pubblico salese (tipologia che comprende bar, ristoranti etc.) ancora aperto a poter vantare una storia così lunga e significativa. Dopo aver giustamente reso omaggio a Michele Fazio e Concettamaria Cantelmi, protagonisti degli ultimi 20 anni di eccellente gestione (e anche del nostro video dedicato al “compleanno” https://www.facebook.com/vallopiu/posts/pfbid02KEpwemhUGkp86LfWLpxU6hmG7knQhRPXbxDFcuXQsWbz7APfX5hNngtG6PaYDsNil?mibextid=YxdKMJ ), ci fa piacere ricordare che il Bar Paladino era già aperto nel 1930, a poche decine di metri dall’attuale sede.

Il Bar affacciava direttamente su Via Mezzacapo, nella struttura costruita da Angelo Paladino, nonno dell’avvocato Angelo Paladino già sindaco del comune salese. “Mio nonno è stato il primo gestore del Bar -conferma l’avvocato Paladino- oltre ad essere stato un valente artigiano. La palazzina era quella che attualmente ospita il mio Studio.

A partire dal 1950 il Bar Paladino fu gestito da mio zio Domenico, e nel 1970 passò a mio cugino Franco, che ha costruito il Palazzo Paladino con il conseguente spostamento del Bar nella sede attuale. Successivamente il Bar è stato gestito da mio padre fino al 1989, e poi da una famiglia teggianese fino al 2003, quando è subentrata l’attuale ottima gestione di Michele Fazio”. Tra le curiosità c’è quella che negli anni ’50 il Bar Paladino aveva anche un distributore di benzina sul marciapiede antistante. Oggi il proprietario della struttura che ospita il Bar è l’architetto Mimmo Paladino, figlio di Franco: potremmo riassumere “da Paladino a Paladino, 100 anni di storia”.

Il Giro d’Italia nel 1930 passava dal Sala Consilina e davanti al Bar Paladino. L’immagine (foto Arpea) è una testimonianza straordinaria di una storia ormai centenaria, che oltre a essere la storia della Famiglia Paladino è anche la storia della trasformazione di Sala Consilina e della sua comunità. Oggi il “Bar Paladino” c’è ancora: una vera e propria “mosca bianca” in un panorama nel quale rappresenta l’unico esercizio pubblico attualmente aperto capace di resistere per circa 100 anni a Sala Consilina.