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“Agorà di Volcei”: un successo per il suo convegno AUTONOMIA DIFFERENZIATA? – Video

Tempo di lettura 9 minuti

Successo a Buccino per il convegno AUTONOMIA DIFFERENZIATA? organizzato dall’Associazione Culturale “Agorà di Volcei” di Buccino in collaborazione con l’Associazione “Attiv@mente” di Napoli, con il Patrocinio del Comune di Buccino e con il supporto dell’Impresa Costruzioni “Carucci” e dell’“Elia Hotel”, entrambi di Buccino.

Sabato 23 settembre, sono convenuti a Buccino un importante gruppo di relatori: un Economista, un Costituzionalista, un Europarlamentare, un Deputato, un Scrittore e un Giornalista, per interfacciarsi con una vasta platea, nell’auditorium del centro polifunzionale “Volcei”, relazionando insieme su un importante tema che potrà cambiare le sorti del paese, l’AUTONOMIA DIFFERENZIATA proposta dal D.d.L. del Ministro Roberto Calderoli.

L’evento, moderato da Nelide Milano, Presidente dell’Associazione “Attiv@mente” di Napoli, ha avuto il suo start con i saluti istituzionali di Pasquale Freda, Sindaco di Buccino, di Anna Ferrara, Assessore alla Cultura, e con l’introduzione ai lavori da parte di Giuseppe Milano, Presidente dell’Associazione Culturale “Agorà di Volcei”, ed ha avuto poi il suo excursus come da programma, con gli interventi previsti e con il collegamento in videochat di Adriano Giannola, Presidente SVIMEZ, Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, che seppur impossibilitato a presenziare, ha voluto partecipare con il suo contributo grazie al mezzo telematico.

Giuseppe Milano molto soddisfatto dai contenuti esposti dagli eccellenti relatori, ha così commentato la buona riuscita dell’evento: “È l’ennesimo convegno organizzato dalla nostra associazione “Agorà” che, come quello di qualche anno fa, che iniziava con l’ “Unità d’Italia?” terminando con un punto interrogativo, alla fine del convegno, quindi, diventa un punto esclamativo. La stessa cosa mi sento di poter dire per il convegno di stasera; vuoi per il parterre che si è venuto a creare e vuoi per la profondità dell’argomentazione che hanno addotti i nostri relatori, per cui alla fine di tutto il nostro convegno mi sento di poter togliere quel punto interrogativo e di trasformarlo in un punto esclamativo, lì dove sarà richiesta la partecipazione di tutti gli italiani.

Il Presidente della SVIMEZ Adriano GIANNOLA ha dato il suo contributo attraverso una videochat, a fine evento: “Questo disegno di legge in realtà, secondo me, affronterebbe una prospettiva per il paese che si è aperta invece proprio a seguito, in qualche misura, del covid e ulteriormente rafforzata a seguito della guerra tra Russia e Ucraina. In che senso, noi da circa, ormai, quasi da vent’anni, sicuramente, quindici anni, in ogni rapporto SVIMEZ diciamo due cose: l’Italia è vero che ha un suo dualismo storico, divario nord-sud, che è ripreso e, oggi, è tornato ai livelli degli anni 50; ma il vero e più forte pericolo che sta correndo l’Italia è di sganciarsi dal sistema europeo, nella misura in cui il nord sta perdendo terreno rispetto al resto d’Europa. E il nord come reagisce? Reagisce alzando il ponte levatoio, facendosi ‘stato’ e chiedendo di avere le risorse che ha avuto in totale autonomia. Questa è un’illusione, un’illusione suicida per il Nord e per il paese nel suo complesso; quindi, il rischio sarebbe di, per così dire, annientare o indebolire, in modo molto consistente, le opportunità che in questo momento l’Italia vede aprirsi, proprio in funzione delle crisi e delle emergenze, che hanno indotto l’Europa a fare NextGenerationEU, il REPowerEU e il PNRR nostro, che è il più ricco di tutti, di 200 e tanti miliardi, concessi in parte a prestito, in parte a fondo perduto, affinché noi affrontassimo questo doppio divario; perché oggi è l’Europa che comprende che l’Italia sta scivolando sempre di più verso la situazione di economie in sviluppo, cioè dall’economia sviluppata stiamo tornando indietro e, nel momento in cui, l’Italia è l’unico paese cruciale nel Mediterraneo, perché il Mediterraneo torna con la revisione anche della globalizzazione, con il fatto che la Cina non può essere più la fabbrica del mondo, che c’è il reshoring e così via, che la logistica diventa importantissima, e l’elemento cruciale, focale, di questa logistica sarà il bacino Mediterraneo; e chi c’è nel bacino Mediterraneo? C’è la Sicilia, centrale, e c’è l’Italia. Noi se buttiamo a mare questa opportunità e, quindi, PNRR dovrebbe avere come priorità: porti, logistica, piano del lavoro per il mezzogiorno; non perché il mezzogiorno deve essere, per così dire, messo al centro per filantropia ma perché mezzogiorno è fondamentale, anche al nord, per avere anche il nord e il ruolo di base logistica dell’Europa, orientata verso l’Africa, il Medio Oriente, il Mediterraneo; cioè quello che Rotterdam è adesso per l’Europa, non lo potrà più essere. E chi può essere, prendere il posto di queste cose, senza voler fare contrapposizioni o concorrenza, ma, oggettivamente, chi trova spazio per prendere buona parte di quella funzione è l’Italia, nel Mediterraneo. Noi da trent’anni lo abbiamo escluso. Ci siamo fatti Mitteleuropa, ci siamo integrati con la Germania, che va benissimo; adesso la Germania ha bisogno di scendere a sud, e il sud siamo noi, a partire dalla Sicilia che è il centro del mediterraneo, quindi, anche il concetto del Ponte, dell’area Euro Mediterranea Italiana, e così via, noi siamo il polo strategico e dobbiamo costruirlo noi, non è che ce lo costruisce la Germania; il PNRR dovrebbe servire a questo. Ecco i rischi che corriamo, a mio avviso.

Lorenzo CHIEFFI, Costituzionalista

Direi uno scardinamento di principi e valori fondamentali: la solidarietà, l’eguaglianza, la cooperazione, i Diritti Sociali che condizionano i diritti fondamentali. Questo tentativo da parte dell’attuale governo, di attuare il regionalismo differenziato, è un gravissimo rischio: il divario tra nord-sud potrebbe aumentare. Nel nostro territorio, mi riferisco in particolare alla Regione Campania, esiste un differenziale nell’assistenza sanitaria, proprio nelle cure primarie degli individui, dagli screening all’assistenza domiciliare, che già oggi è molto precaria, è la dimostrazione è l’emigrazione, la mobilità verso territori del nord che offrono migliori servizi. Con questa legge, proposta dal Ministro Calderoli, attualmente all’esame delle Camere, il rischio di questo divario, di questa forbice, nord-sud sarebbe ulteriormente accentuato; e questo è molto grave perché straccerebbe la nostra Costituzione, ne modificherebbe proprio i principi valori fondamentali.

Piernicola PEDICINI, Europarlamentare

Un attacco che non è soltanto quello dell’Autonomia differenziata; l’autonomia differenziata, di fatto, è soltanto l’ultimo degli atti che dimostrano quest’attacco al sud che si manifesta anche col PNRR, con i fondi che sono stati definanziati, soprattutto al sud, con tutte le operazioni di sottrazione delle risorse ad esempio con i fondi europei; tutto questo consiste in circa 80 miliardi di euro all’anno che vengono sottratti al sud per spostarli al nord. Di conseguenza, l’autonomia differenziata arriva in un momento in cui il sud è particolarmente sotto pressione e con particolare sacrificio, perché c’è una questione di ritardo dello sviluppo socio-economico e di crisi che si pagano maggiormente nelle aree del territorio del paese, dove questo sviluppo è in ritardo. Quindi, l’autonomia differenziata va assolutamente fermata; intanto perché ha questi effetti negativi sulla nostra popolazione e, poi, anche perché politicamente significa dare una manforte a personaggi razzisti, condannati per razzismo come Calderoli.”

Pino APRILE, Giornalista e Scrittore

Ho fatto un appello al sud perché l’autonomia differenziata è una truffa colossale, è una rapina di portata storica che, però, viene presentata in maniera subdola, truffaldina; per scoprirlo bisogna informarsi, bisogna studiare, bisogna leggere, bisogna ascoltare e, solo così, il cittadino può impedire che, quella che io chiamo una banda di rapinatori, sottragga risorse, diritti, futuro e addirittura figli al sud, alle aree interne e alle parti più povere, più peggio trattate, più emarginate di questo paese che non sono solo Sud, si pensi le aree interne, l’Appennino, la dorsale Appenninica, o alcune aree delle Alpi, o le piccole isole e tutta Italia che viene abbandonata a sé stessa per concentrare risorse, raccolte anche da quelle zone, da quei territori, soltanto in poche regioni e, addirittura, in poche parti di quelle regioni.”

Francesco Emilio BORRELLI, Deputato della Repubblica Italiana

L’autonomia differenziata rappresenta un punto di non ritorno; dovremmo superare ogni tipo di barriera ideologica per difendere il nostro territorio da quello che è, probabilmente, il più grande assalto della storia del sud d’Italia. Addirittura, il servizio Studi del Senato aveva pubblicato un dossier dove si evidenziavano le diseguaglianze, la disparità, oggettiva nei confronti del Sud d’Italia con l’autonomia differenziata e questo dossier è stato fatto cancellare dal ministro competente. È un momento molto delicato e anche alle prossime elezioni europee, noi dovremo chiedere ai cittadini di prende la posizione chiara: votate tutti tranne coloro che vogliono ammazzare il Sud d’Italia.”

Quintino Di Vona

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