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Lombardi di Federcepicostruzioni: basta demonizzare il Superbonus, benefici superiori ai costi

Lavori Edilizia Superbonus

Le associazioni del settore edilizio alzano la voce contro il tiro al bersaglio che da qualche tempo colpisce il cosiddetto Superbonus.

La misura come noto prevede un contributo del 110percento delle spese ammissibili erogato dallo Stato per la riqualificazione energetica ed antisismica di immobili pubblici e privati.

Varata in piena pandemia ha da subito riscontrato il favore di famiglie ed imprese, un po’ meno di larga parte della politica per via del peso sui conti pubblici.

Secondo la Federazione nazionale dei Commercialisti infatti, al netto dei rientri di natura fiscale, solo nel 2021 allo Stato il superbonus è costato 16miliardi.

A questa narrazione attualmente maggioritaria però non si allinea Federcepicostruzioni, associazione di categoria che rappresenta oltre 10.200 imprese associate che occupano più di 200.000 dipendenti su tutto il territorio Nazionale.

Il suo presidente, Antonio Lombardi, esprime rammarico, delusione e preoccupazione. “Continuiamo a leggere commenti e stime” dichiara “che si soffermano sui costi di questa detrazione e sulle previsioni di tiraggio ma si continuano ad eludere aspetti di non secondaria importanza, determinanti per una obiettiva e seria valutazione del Superbonus 110% e anche del suo reale impatto economico sul sistema-Paese”.

È impossibile e scorretto” rincara la dose Lombardi “prescindere da una analisi complessiva sull’impatto economico: se oggi ci si vanta, anche a livello europeo, di una maggiore tenuta dei conti del nostro Paese rispetto a segnali di stagnazione e crisi emergenti in realtà limitrofe, anche tra quelle storicamente trainanti per l’economia europea, lo si deve anche al Superbonus, che ha rilanciato un comparto in grave crisi e sostenuto un vasto indotto e l’occupazione.

La crescita del Pil negli ultimi anni vale la pena ricordarlo e ribadirlo giacché troppo spesso sfugge, è in buona parte imputabile proprio agli investimenti legati al Superbonus 110%”.

Lombardi non vuol sentir quindi parlare ancora della “più grande truffa ai danni dello Stato”, di “bomba sociale” pronta a esplodere, o di “voragine nei conti” piuttosto si dia spazio a studi seri a 360 gradi.

Gli effetti positivi vengono sistematicamente trascurati o ignorati del tutto: eppure una corretta valutazione dovrebbe comprendere non solo i costi, ma appunto anche i benefici: effetto sul Pil, sul saldo debito/Pil, sul gettito fiscale, sui redditi e sui consumi, sugli investimenti privati connessi, sulle emissioni inquinanti, e a lungo andare anche sulla salute (in Italia secondo Ispra il contributo del settore edilizio all’inquinamento atmosferico pesa per il 30%)” rincara l’industriale che riporta come “la misura ha generato 900.000 nuovi occupati: 373mila posti di lavoro in più’ nel settore rispetto al 2019 (dato Istat) e 527.000 nuovi posti di lavoro nell’indotto.

Più occupazione ma anche migliori redditi per i lavoratori edili, sostegno alla domanda e quindi anche ai consumi. Dati ovviamente non facilmente stimabili, ma che vengono del tutto ignorati”.

Nel computo andrebbero inseriti anche l’incremento del PIL e i benefici ambientali. In tal senso, a dar manforte ai costruttori ci pensa Banca d’Italia che, nella relazione annuale del 2022, ha affermato come “tenendo conto di questi fattori si può stimare che il costo netto per le finanze pubbliche delle agevolazioni introdotte nel 2020 sia comunque di circa la metà del loro valore“.

Il Superbonus” conclude Lombardi “ha contribuito significativamente alla tenuta dei conti pubblici. È una misura che l’Italia deve necessariamente riproporre, se vuole rispettare i propri impegni con l’Europa.

Meglio, più serio e più responsabile sarebbe invece analizzare seriamente questa misura, per sfruttare al meglio e potenziare gli indubbi benefici che ha arrecato: all’economia, all’ambiente e alle città”.

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Antonio Lombardi di Federcepicostruzioni
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