Di Giuseppe Geppino D’Amico
Per Gillian McAllister, nota giornalista inglese e autrice di besteseller di fama internazionale l’invenzione permette di indagare su un delitto. Non so se Pasquale Sorrentino si sia ispirato a tale concetto ma la possibilità c’è a giudicare dalla trama del suo primo romanzo noir “Figli di un altro Dio”, pubblicato da CaffèOrchidea, e presentato in anteprima a Polla.
Un romanzo frutto della passione per il noir, del possesso di una buona dose di fantasia che consente voli pindarici, e dell’amore per il paese natio, teatro degli avvenimenti narrati. Si può sintetizzare così l’opera prima di Sorrentino, giornalista di professione, esperto di cronaca nera e giudiziaria (ha condotto diverse inchieste su episodi e organizzazioni criminali nel sud dell’Italia), è protagonista di un blog e di una pagina Facebook, “La Mosca del Mattino” (Mosca è il suo soprannome) dove pubblica storie e racconti brevi.
Con questo primo romanzo noir propone una storia dalle tinte gialle ambientata a Polla, paese natio dell’autore, e incentrata su un misterioso omicidio di un maestro appena ritornato da Milano nel piccolo paese del sud.
A condurre le indagini il tenente Eleonora Posca e il maresciallo Carmine Lupo in quanto il capitano Orsato è concentrato su alcuni rapimenti di bambini. In un susseguirsi frenetico di eventi emergeranno una serie di misteri all’ombra del convento di Sant’Antonio che domina su Polla e che come molti conventi del passato ha sempre qualche segreto da custodire e sul quale indagare.
Per le indagini l’autore tiene conto di quelle storie di paese che da sempre si tramandano di casa in casa, raccontate dai nonni ai nipotini, leggende che nascondono piccole verità e che costituiscono l’anima – e le ombre – di ogni piccola comunità. Ed è qui che l’autore ha scandagliato la sua fantasia, ammettendo di avere “rubato” (questo il termine usato da lui usato più volte durante la presentazione) qualcosa ad ognuno dei suoi amici rendendoli protagonisti.
Per alcuni ha modificato i nomi e le funzioni, ma per altri ha mantenuto le generalità originali e chi conosce fatti e personaggi di Polla non ha avuto grandi problemi per individuarli. Quindi, quello di Sorrentino è un omaggio a Polla ed ai suoi abitanti che loro malgrado sono stati coinvolti in una dimensione letteraria.
Tra colpi di scena, dialoghi carichi di tensione e personaggi memorabili, “Figli di un altro Dio” si rivela un noir colto e inafferrabile, che sovverte l’antica quiete di un paese dell’entroterra per farne il palcoscenico di un dramma imprevedibile.
Il romanzo ha avuto una lunga incubazione dovuta al Covid ma anche ad una vicenda drammatica, un femminicidio, che ha colpito profondamente l’autore come uomo e come giornalista. A conclusione di queste brevi note ci piace offrire un consiglio ai lettori incuriositi da storie che permettono di navigare lontano dalla realtà: è un “noir” da leggere.
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Per la presentazione del suo primo romanzo (una seconda pubblicazione è già in cantiere) Pasquale Sorrentino ha scelto l’ex chiesa di rito greco che porta il nome di San Nicola dei Greci (Santo Niculicchio per i Pollesi), particolarmente gremita.
Ad intervistare l’autore la giornalista Federica Pistone che ha dovuto fra fronte al continuo “ronzio” della Mosca del Mattino che con le sue battute (ironiche o sarcastiche a secobnda delle circostanze) non ha risparmiato familiari, amici e amministratori presenti. Nel corso della manifestazione sono intervenuti i sindaci di Polla e Pertosa (Massimo Loviso e Domenico Barba), il titolare della casa editrice “CaffèOrchidea”, Giuseppe Avigliano, ed il grafico Stefano Marra.
NB: LE FOTO SONO DI WILLIAMS ANTONIO LAMATTINA
