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1° maggio: fra parità salariale e soffitto di cristallo – Rosa Mega per Vallo Più

Di Rosa Mega

Il film sulla vita di Tina Anselmi, trasmesso in occasione del 25 aprile, ha rappresentato un’occasione per ricordare una straordinaria figura femminile che, fra le tante cose realizzate, fu promotrice della legge 903/1977 contro il divario salariale di genere, attuando così un principio costituzionale che stentava a decollare.

Parlare di gender gap salariale nella giornata internazionale del lavoro non è affatto argomento scontato, visto che lo stesso costituisce una condicio sine qua non in materia di pari opportunità non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo. Non è certo una questione di femminismo quanto soprattutto una questione di civiltà democratica perché senza parità salariale non può esserci un reale progresso nella società e continueranno ad accrescersi disuguaglianze e violenza.

Non a caso Norberto Bobbio definì il cammino intrapreso dalle donne verso l’uguaglianza come l’unica vera rivoluzione del nostro tempo, ma il soffitto di cristallo spesso è ancora tutto da scalfire

 Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere-Infocamere, infatti, la presenza femminile si riduce verso i vertici delle imprese dove un solo incarico su quattro è ricoperto da donne. Proprio partendo dall’analisi di dati statistici emersi in questo campo, in Italia dal 1 gennaio 2022 è stata introdotta la “Certificazione della parità di genere” che punta ad attestare le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per contrastare e ridurre il divario di genere circa le opportunità di crescita in azienda, la parità salariale, le politiche di gestione di differenza di genere, la tutela della maternità.

È un importante passo in avanti che sposa in pieno quanto previsto dall’accordo raggiunto dal Parlamento Europeo secondo cui le aziende dell’UE sono tenute a divulgare informazioni per confrontare più facilmente i salari di coloro che lavorano per lo stesso datore di lavoro ed esporre il divario retributivo di genere esistente.

Ne sarebbe sicuramente felice ed orgogliosa Argentina Altobelli (Imola 2 luglio1866- Roma 26 settembre 1942), esponente di spicco del partito socialista italiano, pubblicista ed organizzatrice del movimento socialista femminile a livello nazionale ed internazionale. Ricordare il suo impegno nella giornata simbolo del lavoro è quanto mai giusto e doveroso, lei che considerava le lavoratrici della terra come le “diseredate tra gli oppressi”, che si è battuta per i diritti delle donne, per la loro istruzione e formazione quale veicolo di emancipazione morale, sociale e politica.

Tanta strada è stata fatta da allora ma tanta ne resta da compiere.  In una epoca storica così complessa e lacerata quale quella che stiamo vivendo, è quanto mai importante moltiplicare gli sforzi comuni per consentire una piena affermazione del principio di pari opportunità anche in campo di retribuzione salariale, garantendo altresì migliori condizioni normative ed applicative per la tutela della maternità visto il netto crollo demografico cui stiamo assistendo da anni ormai.

Dopotutto a dirla con la nota imprenditrice Sheryl Sandberg:Abbiamo bisogno di donne a tutti i livelli, compreso il vertice, per cambiare le dinamiche, rimodellare la conversazione, per assicurarsi che le voci delle donne siano ascoltate e tenute in considerazione, non trascurate e ignorate”.

Rosa Mega

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