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Presentato il libro di Ernesto Maria Ruffini “Uguali per Costituzione”, con Comune di Polla, Banca Monte Pruno e Vallo Più

Di Gianfranco Stabile

“In un tempo di grandi incertezze e di repentini cambiamenti -afferma il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella– la Costituzione resta la bussola da seguire”. A conferma delle sue parole è stato grande l’interesse suscitato a Polla, presso l’Auditorium “Rocco Giuliano” del locale Istituto Comprensivo, dalla presentazione del volume “Insieme per Costituzione” di Ernesto Maria Ruffini.

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L’evento è stato organizzato dal Circolo Banca Monte Pruno insieme con la Fondazione Monte Pruno, l’Associazione Monte Pruno Giovani, il Comune di Polla e il Magazine Vallo Più.

A introdurre degnamente il “tema” della serata, l’esibizione a sorpresa del tenore Daniele Lettieri, che ha emozionato i presenti intonando l’Inno di Mameli. Dopo i saluti del sindaco di Polla Massimo Loviso, del Presidente dell’Associazione Monte Pruno Giovani Sebastiano Greco, e di Aldo Rescinito, Presidente Circolo Monte Pruno, il volume è stato oggetto degli interventi di Michele Albanese, Direttore Generale della Banca Monte Pruno, e Angelo Raffaele Marmo, Vicedirettore del Quotidiano Nazionale. I lavori, coordinati dal giornalista e storico Geppino D’Amico, hanno poi visto a seguire l’intervento dell’autore, Ernesto Maria Ruffini.

Molto attento e interessato il pubblico, intervenuto presso l’Auditorium pollese nonostante le avverse condizioni metereologiche. D’altra parte, la presenza dell’attuale Direttore dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia dell’Entrate-Riscossione nel Vallo di Diano, insieme con l’estrema attualità del volume dedicato alla Costituzione, conferivano all’appuntamento grande valore. Tra i presenti anche il Consigliere Regionale Corrado Matera e diversi sindaci e amministratori valdianesi.

Assente giustificato il prof. Giuseppe Acocella che ha inviato il testo dell’intervento. Il Magnifico Rettore dell’Università “Giustino Fortunato” ha effettuato un’approfondita analisi. Dopo avere citato una frase di Piero Calamandrei contenuta nella Prefazione del Presidente Sergio Mattarella: “La Costituzione e la democrazia che essa introduceva <<erano solo l’inizio, non la fine della storia: il preludio, l’introduzione, l’annuncio, di una rivoluzione, nel senso giuridico e legalitario, ancora da compiere” al termine dell’intervento pone un interrogativo: “Quanta diseguaglianza potrà dunque sopportare la democrazia?” e scrive: “Senza contrappunti il superamento della società castale – orgoglio e fine del processo democratico – appare fittizio o addirittura negato, comportando così inesorabilmente, una profonda alterazione delle politiche pubbliche in grado di intervenire sulle condizioni di ineguaglianza. In alcuni mirabili scritti pubblicati tra il 1949 ed il 1950 (Il problema fondamentale, 1949, La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ed il suo significato, 1950, Il diritto dopo la catastrofe, 1950), Giuseppe Capograssi, all’indomani della promulgazione della Carta costituzionale italiana, forniva già la chiave per capire il germe della crisi che la democrazia avrebbe dovuto affrontare: se nel momento costitutivo la Dichiarazione universale e le Carte costituzionali delle democrazie del secondo dopoguerra, si potevano giovare inizialmente della unità d’intenti e di obiettivi creatasi con la contrapposizione ai totalitarismi ed in specie dal nazismo, ma – allorché questa fortunata condizione si fosse dissolta – avrebbe lasciato spazio ad ogni relativismo utilitaristico, e quindi agli egoismi indotti dall’individualismo esasperato, liquidatori dell’eguaglianza e quindi della democrazia”.

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