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Con-Tatto – Facite ammuina! La politica oggi? Francamente, “è n’ata cosa”!

di Giuseppe D’Amico

“Facite ammuina” è il titolo dell’articolo 27 del codice della marineria borbonica. Si tratterebbe, però, di una “fake” che vi abbiamo proposto solo perché adatta a illustrare l’ammuina a cui abbiamo assistito prima, durante e dopo la campagna elettorale.

Che la politica fosse dinamica lo sapevamo, così come col passar del tempo ci siamo resi conto che la vis polemica fosse nella logica delle cose e, quindi, un male necessario. Attualmente, però, sobrietà e compostezza sono un lontano ricordo. E, come vedremo, in provincia di Salerno non finisce qui. Si prosegue sulla stessa strada perché il 20 novembre sindaci e consiglieri comunali (quindi non i cittadini) dovranno eleggere il nuovo presidente della Provincia. Il mandato dell’uscente, Michele Strianese, è terminato e il PD, anche in virtù del delicato memento che sta attraversando, ha deciso di non ricandidarlo preferendogli Franco Alfieri, plurisindaco di Torchiara, Agropoli e attualmente di Capaccio. Come dire? Meglio puntare sull’usato sicuro.

Sull’altra sponda, il Centrodestra ha optato per Sonia Alfano, la sindaca di San Cipriano Picentino. Quindi sarà Alfieri contro Alfano. Assonanza dei cognomi a parte, la lotta sarà all’ultimo voto. L’elezione del presidente della provincia rappresenta per il Centrosinistra la cartina di tornasole per verificare la tenuta in provincia di Salerno dopo la sconfitta del 25 settembre; per il Centrodestra (o se preferite per il Destra-centro) è la possibilità per dimostrare che il vento è cambiato e che è possibile confermare il risultato positivo delle recenti politiche. Comunque, ogni occasione è buona per polemizzare. Ne è la prova quanto accaduto nei giorni scorsi. A Napoli Vincenzo De Luca organizza una marcia per la pace in Ucraina? a Salerno i Fratelli d’Italia rispondono con una manifestazione contro la malasanità regionale attribuendone la responsabilità al Governatore. La polemica si infiamma: dopo aver dato del “troglodita” al neo presidente della Camera, il Leghista Lorenzo Fontana per le posizioni assunte su famiglia e derivati, De Luca definisce “idioti” i Fratelli d’Italia. Il sen. Antonio Iannone risponde dandogli dello “screanzato”.

Non è che le cose vadano meglio a livello nazionale! I retroscenisti (gli ultimi nati nel variegato mondo del giornalismo italico dopo editorialisti e cronisti) ci informano con dovizia di particolari su tutto quello che accade nei palazzi romani a cominciare dal fatto che la neo premier, Giorgia Meloni, entrata a Palazzo Chigi con un paio di scarpe ne è uscita con scarpe diverse. La Meloni ha chiesto di essere giudicata sui fatti, senza pregiudizi; ed è giusto che sia così ma sa bene che dovrà barcamenarsi fra tre maggioranze e quattro minoranze perché i partiti continuano a fare “ammuina”. Ci sono argomenti e iniziative già anticipate che faranno certamente discutere. Si pensi alle affermazioni del capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, che chiede la modifica dei criteri distributivi delle Risorse del Piano di Ripresa e Resilienza perché, a suo dire, così come predisposto il Piano favorirebbe soltanto il Mezzogiorno. Altra grana il reddito di cittadinanza che la nuova maggioranza vorrebbe eliminare (o almeno modificare) e questo rende inquieti i 5Stelle che minacciano le barricate. L’intenzione di Salvini di ripristinare il divieto alla navi delle ONG cariche di immigrati di attraccare nei nostri porti provoca, invece, la dura reazione della Sinistra. Senza dimenticare in tema ambientale le proteste per il rigassifigatore di Piombino. Altro elemento di polemica il progetto di autonomia differenziata delle Regioni, vecchio cavallo di battaglia leghista, che se attuato favorirebbe il Nord in danno del Sud. C’è poi la volontà già espressa da Salvini quando non era ministro di trasferire a Milano il Ministero delle Infrastrutture.

Intanto riprendono quota i riposizionamenti all’interno dei singoli partiti. In Forza Italia continua la guerra sotterranea ma non troppo tra i “governisti” di Antonio Taiani e i “ronzulliani” di Licia Ronzulli, ancora indispettita per la mancata nomina a ministro nonostante la sponsorizzazione del Cavaliere. In Campania Stefano Caldoro minaccia di lasciare Forza Italia e rientrare nel Nuovo Psi: non essendo stato eletto, si aspettava (e forse aspetta ancora) almeno una nomina a sottosegretario. In casa Psi monta la fronda contro il segretario nazionale, il salernitano Enzo Maraio, accusato di avere sbagliato le alleanze elettorali e di negare un congresso per stabilire il futuro. Stesso discorso in casa Pd dove si guarda al prossimo congresso nazionale.

Come evidenziato all’inizio, la politica è sempre stata dinamica ma oggi (lo diciamo con franchezza e in dialetto per spiegarci meglio) sembra essere diventata “n’ata cosa”. Con buona pace dei Padri Costituenti che riuscirono a mettere da parte elementi di discordia per dare a un Paese uscito con le ossa rotte dal Fascismo e dalla seconda guerra mondiale una Carta Costituzionale che è considerata il vero capolavoro della politica italiana.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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