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Certosa di Padula, la “scala-mostro” diventa un caso nazionale. L’opinione di Vega de Martini in esclusiva per Vallo Più

Introdizione di Giuseppe Geppino D’Amico

Aumentano le prese di posizione e i commenti negativi sulla scala esterna della Certosa di San Lorenzo realizzata per iniziativa della Soprintendenza, e che si guadagna titoli poco lusinghieri in prima pagina nazionale.

Dopo le segnalazioni di Angelo Paladino, presidente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio di Arco Latino, l’argomento è stato oggetto di un articolo di Erminia Pellecchia nelle pagine nazionali de IL MATTINO. In particolare il giornale riporta diverse opinioni a cominciare quella di Massimo Osanna, direttore generale dei Musei dello Stato e attualmente, ad interim, dei Musei della Campania: “Sto cercando di capire cosa si può fare. Condivido il giudizio su quella scala che non andava fatta. E francamente non capisco come sia venuto in mente di farla. Purtroppo l’ho appreso quando già era stata messa in opera…ora devo capire che margini di azione abbiamo”.

Grida all’orrore l’ex soprintendente di Salerno Gennaro Miccio che con Vega de Martini e Mario De Cunzo contribuì negli anni ’80-’90 del secolo scorso alla riqualificazione e riscoperta di questo luogo unico d’arte e devozione, riconosciuto dall’Unesco patrimonio del mondo: “Sangue e fatica buttati al vento”. Si difende Giovanni Villani, tra i progettisti dell’operazione: “I lavori, appaltati da Invitalia, sono iniziati subito dopo la mia pensione”. Ma la scala non figura nel progetto di cui è stato uno dei firmatari? Villani non lo dice. Per dovere di cronaca ricordiamo che il 10 agosto del 2018, nel corso di una giornata di studio in memoria dell’architetto Mario De Cunzo, l’architetto Villani tenne una conversazione sul tema “L’intervento di restauro nel post-terremoto”. Ad esprimere una ferma condanna sulla scala e dure critiche a chi ne ha consentito la realizzazione è anche Alfonso Andria, attualmente Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali – Ravello, e nel 1998 (anno in cui la Certosa fu inserita nel patrimonio Unesco) presidente dell’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Ultima presa di posizione in ordine di tempo (almeno finora) l’arch. Vega de Martini, storica direttrice della certosa nei tempi d’oro del monumentale cenobio cartusiano. Che ha fatto pervenire alla nostra redazione la nota che di seguito riportiamo integralmente.

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“Una scala orribile e inutile”Di Vega de Martini

A chi può essere venuto in mente di allestire a ridosso del muro del chiostro grande della Certosa di Padula quella orribile scala di emergenza? Tutta di ferro, un pugno nello stomaco! E come è possibile che la Soprintendenza competente per territorio ne abbia autorizzata la costruzione? Una scala completamente fuori conteso, mastodontica, pesante, altissima, costituita da 3 rampe più un ponte di smonto che immette direttamente alla passeggiata coperta che sovrasta il grande chiostro di clausura per tutto il suo perimetro. Una scala inoltre completamente inutile in quanto una scala di emergenza a servizio della passeggiata coperta già esiste, larga, comoda, ed è perfettamente funzionante. Collega, ma dall’interno, la passeggiata con il chiostro grande.

È stata ripristinata (esisteva già ma era in disuso), e dotata anche di ascensore, in occasione dei lavori FIO già negli anni Ottanta – epoca De Cunzo – e serviva per garantire la sicurezza e la funzionalità della passeggiata dove era stato realizzato, in uno dei suoi 4 bracci, un museo dell’opera dove venivano anche allestite, anno dopo anno, mostre attinenti al territorio (Il Vallo Ritrovato, Il Cilento Ritrovato) o a tematiche certosine (La Certosa sotterranea, Angeli, Pathos ed estasi).

Oggi per la passeggiata non si realizzano più mostre. Si progettano invece cerimonie ed eventi che nulla hanno a che fare né col territorio, né con l’anima della Certosa, e la scala di ferro è parte integrante di questo insensato disegno. Non è così infatti (come mi pare di aver dimostrato nel periodo della mia direzione della Certosa) che si valorizza un monumento ed il territorio che lo contiene. Comunque una intollerabile ferita inferta al secolare complesso monastico certosino, il più grande d’Europa, per di più dichiarato dall’UNESCO negli anni Novanta Patrimonio dell’Umanità. Come se non fosse bastata la violenza subita con le ripetute esposizioni e performances (che non sono passate senza creare danni irreversibili al monumento) organizzate agli inizi degli anni 2000 da Achille Bonito Oliva. Ma al peggio non c’è mai fine!

Vega de Martini

P.S. Le foto di Vega de Martini con il Priore di Serra San Bruno, Padre Gabriele Maria Lorenzi, e con il Soprintendente di Salerno e Avellino, Mario De Cunzo, sono di Alfonso Monaco. La scala interna che si vede in una delle foto è quella di cui parlano Gennaro Miccio e Vega de Martini: unisce il piano terra del cenobio alla passeggiata coperta.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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