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Dimensionamento scolastico: il Tar accoglie il ricorso della Regione ma la battaglia continua

di Giuseppe D’Amico

“Si comunica che in data 30/10/2023 è stata depositata presso questa Segreteria l’ordinanza collegiale n. 5884 con il seguente esito: Accoglie Sospende Giudizio con Rinvio alla Corte Costituzionale sul ricorso indicato”.

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L’ordinanza del Tar sul dimensionamento scolastico in Campania

Un solo rigo per comunicare all’avvocato difensore della Regione Campania che il ricorso avverso il decreto del dimensionamento scolastico adottato dal ministro Valditara è sospeso e gli atti inviati alla Suprema Corte perché decida sulla legittimità della norma.

Inutile dire che, secondo tradizione ormai consolidata, la decisione è stata variamente commentata. Il ministro Valditara è stato lapidario: “C’è una politica che continua a fare polemiche strumentali e demagogiche. Impugneremo l’ordinanza” in quanto il decreto non determina chiusure di plessi o riduzione di servizi. Continueremo a lavorare nell’interesse della modernizzazione del nostro Paese”. Di diverso parere il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, portabandiera di una protesta che vede al suo fianco altri Governatori e gran parte degli Enti Locali e del mondo della scuola:” L’accoglimento del nostro ricorso ferma la scellerata decisione del Governo di tagliare scuole, risorse e personale scolastico in Campania. Avevamo rilevato nei mesi passati l’assurdità del ridimensionamento delle attività scolastiche, soprattutto nel momento in cui diventa ancora più necessaria un’attività educativa e di cura dei ragazzi, come nei quartieri più a rischio”.

In Campania, per effetto del dimensionamento scolastico voluto dal Governo, secondo i desiderata del ministro Valditara dovrebbero scomparire 120 istituti entro il 2024. Questi i dati comunicati nel giugno scorso dall’assessora regionale alla Scuola, Lucia Fortini.

Rischiano il taglio 36 plessi nella provincia di Napoli, 41 in quella di Salerno, 18 in Irpinia, 16 nel Sannio e 9 nel Casertano.

Anche nella nostra provincia, sindacati, presidi e docenti sono in ansia per il taglio netto delle autonomie scolastiche che porterebbe alla perdita di posti di presidenza, di segreteria e di altro personale.

In Campania, dove i dati della dispersione e dell’abbandono scolastico sono altissimi e quelli resi noti da Invalsi ci dicono che abbiamo gli studenti meno preparati d’Italia, un taglio di queste dimensioni, se confermato, sembra davvero un controsenso. Tutto trova origine nella legge di bilancio 2023 con la quale il governo Meloni ha deciso di stabilire una nuova disciplina sul dimensionamento scolastico.

Dal 2024 gli istituti con meno di 900 iscritti dovrebbero essere accorpati. Una razionalizzazione che, secondo il governo, garantirebbe maggiore efficienza e riduzione dei costi. Molto spesso, però, il rimedio si dimostra peggiore del male. Purtroppo, non riusciamo a fare tesoro degli errori del passato. Vale anche per la scuola i cui rappresentanti vedono nel provvedimento varato dal Governo un mero taglio ragionieristico sulla pelle di lavoratori, famiglie e studenti. Anche i presidi sono contrari ritenendo che il dimensionamento scolastico crea inevitabilmente disfunzioni amministrative e didattiche.

Certo, gli svantaggi provocati dal progetto Valditara soprattutto per le zone interne sono notevoli. Va ricordato, però, che la decisione del Tar di Napoli sposta ma non risolve il problema. È importante, quindi, che Ministero, Regione e Amministratori locali si impegnino per trovare una soluzione perché la Campania, secondo l’Istat, sulla popolazione che va dai 3 ai 18 anni sarà interessata da un ulteriore calo degli alunni. È necessario, quindi, studiare rimedi utili e in grado di non provocare disagi. Non dimentichiamo che la Scuola deve formare i giovani di oggi e assicurare la crescita della società del domani.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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