Search

Ha catturato Matteo Messina Denaro: alla Certosa di Padula il 25 settembre l’incontro con il Generale Pasquale Angelosanto, Comandante del ROS dei Carabinieri

Vallo Più, il Magazine online del Vallo di Diano, insieme con la Città di Padula e con la Fondazione Monte Pruno, organizza una importante e significativa mattinata di impegno dedicata alla diffusione della cultura e della pratica della legalità, contro tutte le mafie.

generale-pasquale-angelosanto-comandante-a-padula

L’evento si svolgerà alla Certosa di Padula, lunedì 25 settembre, dalle ore 10,30 e avrà come momento centrale l’incontro intervista con il Generale di Corpo d’Armata Pasquale Angelosanto, Comandante del Ros dei Carabinieri, una delle personalità di maggior rilievo a livello nazionale e internazionale nel contrasto della criminalità organizzata.

Per raccontare chi è il Generale Angelosanto vale la pena sottolineare alcuni passaggi della sua carriera, come li racconta il giornalista Alessio Ribaudo sul Corriere della Sera qualche giorno dopo la cattura di Messina Denaro.

Dal Corriere della Sera del 16 gennaio 2023 :

generale-pasquale-angelosanto-comandante-a-padula

«Eravamo pronti a contrastare qualsiasi eventualità con un dispositivo in grado di fronteggiare qualsiasi emergenza anche per le persone presenti nella clinica», spiega a caldo il generale Pasquale Angelosanto. Eppure, i suoi uomini del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri per arrestare il super latitante Matteo Messina Denaro non hanno dovuto sparare neanche un colpo. Un dispositivo «da guerra» per la primula rossa italiana in cui era pronto a intervenire anche gli uomini del Gruppo di intervento speciale (Gis). Non è la prima volta che questo generale di divisione, 63 anni originario del Frusinate, riesce a dare la caccia e, poi, ammanettare i capi indiscussi di organizzazioni mafiose. Un impegno che, a oggi, gli è valso numerose onorificenze in ambito militare e civile fra cui i titoli di cavaliere e ufficiale al merito della Repubblica italiana. Nel 1992, quando guidava il Nucleo operativo del Gruppo Napoli II era già riuscito a catturare in modo incruento l’allora latitante Carmine Alfieri che era considerato il capo della camorra napoletana. Del resto, Angelosanto è considerato uno dei migliori investigatori italiani per via della sua lunga carriera operativa culminata nel 2017 con la nomina a comandante del Ros, una struttura anticrimine che rappresenta una vera e propria élite dell’Arma. Un incarico che ha sempre avuto come stella polare Carlo Alberto dalla Chiesa: «Ai miei carabinieri ricordo sempre gli insegnamenti del generale — spiega — non fermarsi all’episodio, analizzare il contesto, ragionare e muoversi come l’avversario. Non accontentarsi dopo il primo colpo, ma continuare e smantellare tutto gruppo criminale». Un metodo investigativo sviluppato attraverso molteplici e diversificati incarichi nell’Arma. Per due anni, prima di arrivare al Ros, a esempio aveva maturato conoscenze, rivelatesi determinanti per la lotta alle mafie moderne, al vertice del terzo reparto «Telematica» del comando generale dei carabinieri.

generale-pasquale-angelosanto-comandante-a-padula

Dalla lotta alla camorra al terrorismo: la storia

L’alto ufficiale, laureato in Giurisprudenza e in Scienze della sicurezza interna ed esterna, oltre che abilitato alla professione di avvocato, ha iniziato la carriera comandando la compagnia di Santo Stefano di Camastra, nel Messinese, dove a distanza di 30 anni è stato nominato cittadino onorario come riconoscimento per l’impegno dimostrato da giovane tenente. Alla guida del Nucleo operativo del Gruppo Napoli II, nel 1992, il primo grande successo investigativo: la cattura del numero 1 della camorra Carmine Alfieri. La carriera di questo generale di divisione si è poi arricchita di esperienze molteplici. C’era la sua mano dietro le indagini sul terrorismo e sull’eversione che aveva portato agli omicidi del professor Massimo d’Antona e del professor Marco Biagi, uccisi dalle Brigate Rosse. Ha contribuito anche a svelare le trame sulle attività illecite della ‘ndrina Ruga – Gallace – Novella che operava nel litorale romano fra Anzio e Nettuno (Roma). Dal 2002 al 2007 è stato direttore del Raggruppamento operativo centrale del Sisde (ora Aisi).

La caccia agli ‘ndraghetisti e le indagini scientifiche

Quindi è stato comandante provinciale di Reggio Calabria dove ha messo a segno con i suoi uomini numerose operazioni che hanno portato a centinaia di arresti di uomini della ‘ndrangheta. Il generale è stato anche comandante del Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) che si è occupato di alcuni dei casi giudiziari più controversi degli ultimi anni come l’individuazione del profilo genetico di «Ignoto 1» ovvero l’omicida di Yara Gambirasio. Indagini che hanno portato all’arresto e poi alla condanna definitiva di Massimo Bossetti.

generale-pasquale-angelosanto-comandante-a-padula
PASQUALE ANGELOSANTO COMANDANTE ROS CARABINIERI

La lotta alle agromafie

Tornato al vertice del Ros, di cui era già stato vicecomandante per due anni, ha coordinato decine di inchieste contro tutte le mafie, in Italia e all’estero, che hanno portato a centinaia di arresti e condanne. L’ultima grande indagine ha riguardato la mafia dei Nebrodi che si riempiva le tasche con milioni di euro grazie a truffe all’Unione Europea e l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). La sentenza di primo grado del più grande maxiprocesso mai imbastito contro le frodi pubbliche nell’Unione Europea, a Messina, ha portato a 91 condanne. La stessa procura, Messina, che — guarda caso — era guidata, sino a pochi mesi fa, dal procuratore Maurizio de Lucia, oggi con lo stesso ruolo Palermo. Un binomio quello De Lucia-Angelosanto che ha portato ora alla cattura di Matteo Messina Denaro.

Condividi l'articolo:
Write a response

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close
Magazine quotidiano online
Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
Close