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La funzione protettiva delle edicole votive, “cappilluzze” di fede – Cono Cimino per Vallo Più

Di Cono Cimino (in copertina: Trittico con Sant’Antonio, Madonna e Anime Purganti)

L’estate ancora non è finita. C’è ancora il sole sul nostro Vallo che, per fortuna, richiama numerosi gruppi di escursionisti in transito per borghi, contrade e centri storici.

Incontro una famiglia piemontese ed altri amici di Massa Carrara tutti in bicicletta sulla via Silente, convenientemente equipaggiati; mi dicono che pedalano dalla mattina e che sono partiti da Capaccio – Paestum di buon’ora per raggiungere il Vallo di Diano attraverso il Passo della Sentinella.

Percorro, ben volentieri, con loro qualche chilometro e noto con piacere che sono attratti da quelle piccole opere d’arte che alcune volte possono passare inosservate, per la loro eccessiva essenzialità; in altre invece, richiamano l’attenzione del viandante e degli abitanti del posto.

Parliamo delle edicole votive, nel nostro territorio che di frequente incontriamo agli incroci, ai lati delle strade o sulle facciate delle vecchie case. Il termine deriva dal latino “aedicula”, diminutivo di aedes che significa “tempietto”.

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Madonna del Latte

Le edicole votive sono l’espressione di una religiosità antica e popolare. Semplici ed umili come l’anima dei contadini delle nostre terre, li “cappilluzze” (così sono chiamate comunemente le edicole religiose) evocano tuttavia profonde emozioni, collocate come sono in un ambito in cui la fatica e la fede erano accettate come necessità inevitabili ed uniche realtà della vita.

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Madonna a Teggiano Pedemontana

Davanti alle edicole sacre l’usanza era quella del segno della croce, gli uomini a capo scoperto, e della recita di brevi preghiere. A questi “tempietti” la cultura popolare ha attribuito, nel tempo, una funzione protettiva nei riguardi della casa, della famiglia, della proprietà, e ciò sta a giustificare la loro diffusione capillare sia nel paesaggio urbano che rurale.

La devozione è quasi sempre tramandata di padre in figlio e attraversa varie generazioni e ceti sociali: offrendo fiori, assicurando manutenzione e commissionando messe di suffragio, i contadini chiedevano protezione contro malattie, terremoti, carestie, malocchi e infausti sortilegi; auspici per fertili raccolti per la salute degli animali, per la fertilità famigliare, per il buon esito di un viaggio.

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Madonna con Bambino

Dobbiamo dire che, purtroppo, oggi molte di queste antiche edicole sono quasi del tutto rovinate dall’incuria e dal trascorrere del tempo. Questo perché buona parte di esse sorgono negli abitati più antichi dei nostri centri, che nel tempo si sono svuotati lasciando nell’abbandono più totale questi importanti segni di fede.

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Edicola secolare a Sala Consilina

Questa secolare edicola, sita sulla strada che porta a San Leo in Sala Consilina con un bellissimo dipinto murale, esempio di espressione di arte minore e libertà concreta di vivere la religiosità da parte del popolo, che raffigura le “anime pezzentelle” risulta oramai del tutto illeggibile a motivo dell’incuria e del trascorrere del tempo.

 Chissà, se un seme minuscolo
soffiato dal vento d’oriente.
verrà a germogliare al crepuscolo
su questa parete cadente,
e far sbocciare un fiore purpureo
dal qual colore apprestare la tinta
per risanare quest’affresco murario,
che effigia, anime penitenti
vagar tra le cornici del purgatorio.
 
Chissà se la tela creata da un ragno
solitario, al buio di queste fessure,
potrà avvolgere e dare sostegno
al vissuto silenzio che non fa più rumore.
 
Chissà se il profumo di fiore mai colto
potrà perdonare il nostro abbandono,
riflesso nella quiete di una forza dissolta
che come l'ombra ci cammina accanto
ed è un logorio che si nutre di tempo
CONO CIMINO

Salvaguardare, tutelare e valorizzare questo prezioso patrimonio artistico equivale a recuperare non solo la fede dei nostri padri, ma anche la particolare devozione cristiana, mariana che gli abitanti del nostro Vallo di Diano, per secoli, hanno custodito nei loro cuori per poi consegnarla alle future generazioni fino ai nostri giorni.

Cono Cimino

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