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Sala Consilina, oggi la chiesa “Madonna del Monte” diventa Luogo del Cuore F.A.I. (Fotogallery)

di Gianfranco Stabile

Festa doppia oggi per la Madonna del Monte, antica chiesa di Sala Consilina, che un “agguerrito” comitato di quartiere da anni sta cercando di far ritornare ai vecchi fasti.

Oggi, durante i festeggiamenti per la ricorrenza della Natività della Beata Vergine Maria, verrà apposta la targa del F.A.I., Fondo per l’Ambiente Italiano. Riconoscimento che fa seguito al lusinghiero piazzamento del 2020 quando, grazie all’attivismo del comitato promotore, si riuscì a portare all’attenzione nazionale la cappella fondata nel 1772.

In quella occasione la Madonna del Monte di Sala si piazzò 217esima su oltre 40mila luoghi candidati in tutta Italia.

Le celebrazioni prevedono alle 18.00 la messa per la ricorrenza della Madonna del Monte nella chiesetta in via Mario Pagano. La funzione sarà officiata da don Luciano Laperuta, parroco di Sant’Anna.

A seguire ci sarà l’inaugurazione della targa “I Luoghi del Cuore del Fondo Ambiente Italiano” con concerto introduttivo dei maestri Giuseppe Romano (arpa) e Cinzia Viuliano (violino).

Saranno presenti Michelangelo De Leo, capo delegazione Fai-Salerno, Rosy Pepe, coordinatrice di “Adotta un Monumento”, Lions club Sala Consilina–Vallo di Diano, Francesco Cavallone, sindaco di Sala Consilina, ed i consiglieri regionali campani espressi dal territorio Corrado Matera e Tommaso Pellegrino. L’evento è organizzato dal comitato di quartiere “Madonna del Monte”.

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LA MADONNA DEL MONTE a Sala Consilina
È in stile tardo barocco ed era sede della Confraternita di San Girolamo da Fiesole. La Chiesa e il convento seguono la linea altimetrica che segna il limite tra l’antico ed il nuovo nucleo urbano al margine settentrionale del centro storico di Sala Consilina (SA), attuale Via Mario Pagano.

Ancora nel Settecento questa zona “decentrata” sotto la piazza di Sant’Eustachio era detta “Bocca la terra”, luogo allora poco abitato, dove si poteva dare ristoro ai pellegrini e dispensare l’elemosina ai bisognosi.

La posizione appartata tuttora sembra avvolgere l’edificio di mistico silenzio. La facciata costituiva una prima cortina architettonica per chi procedeva lungo la salita verso il paese; l’arrivo al sagrato costituiva il superamento di una considerevole quota, offrendo al viandante il ristoro d’una sosta e il godimento d’un ampio sguardo sulla vallata.

Anche il piccolo portico offre un punto di osservazione privilegiato. All’interno è presente un esemplare unico di organo a canne risalente al 1797 non funzionante.

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