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Liberi e Forti 3.0: “Pronti a dare assistenza legale contro i tagli della riorganizzazione sanitaria”

“L’associazione Liberi e Forti 3.0, vista la riorganizzazione sanitaria che andrà a penalizzare i comuni interni per carenza di organico di medici dando un ulteriore schiaffo alle piccole comunità perché le priverà di un servizio essenziale, mette a disposizione in maniera concreta uno strumento di tutela legale al fine di salvaguardare la salute pubblica dei cittadini delle aree interne, che rientra a livello giuridico tra i beni essenziali essendo tutelato dall’articolo 32 della nostra Costituzione”. Ad annunciarlo è il presidente dell’associazione, avvocato Giovanna Domini.

Giovanna Domini, presid. Assoc. “Liberi e Forti 3.0”

Per segnalare qualsiasi situazione di disagio derivante dalla mancata assistenza sanitaria dovuta alla carenza di medici, si potrà contattare Liberi e Forti 3.0 all’indirizzo di posta elettronica liberieforti23@gmail.com.

“L’Associazione – prosegue la Domini – sarà vicina ai cittadini per la risoluzione delle problematiche relative alla riorganizzazione sanitaria che rischia di tagliare le gambe al nostro territorio”.  A breve Liberi e Forti 3.0 organizzerà un incontro sul territorio dedicato alla questione sanitaria, invitando anche il difensore civico della Regione Campania.

L’associazione Liberi e Forti 3.0 si è presentata al territorio una settimana fa nel corso di una conferenza stampa tenuta a Salerno, nella Sala Marcello Torre di Palazzo Sant’Agostino. Tra gli scopi del sodalizio c’è quello di “mettere in connessione le varie energie di chi vorrà aderire per dare il proprio contributo al miglioramento della società ed allo sviluppo dei nostri territori ma anche dare supporto agli enti locali, senza sostituirci ad essi, laddove vi siano fragilità per soddisfare i bisogni di chi vive quotidianamente la collettività”. Inoltre, intende “vigilare e vagliare tutte le problematiche che affliggono il territorio nelle sue tante piccole realtà e di sollecitare, dove serve, amministratori che rimangono bloccati in situazioni che possono, se sbloccate, risultare positive per lo sviluppo economico ed occupazionale. Inizieremo subito a rimboccarci le maniche”.

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