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Vallo di Diano, basta con il lungo letargo delle coscienze: la società civile si svegli

Di Antonio Sica

Per la prima volta dal 2013 -anno della soppressione del Tribunale di Sala Consilina– un Ministro della Giustizia ammette il fallimento della famigerata Legge per il riordino della Geografia Giudiziaria. È il classico “segreto di Pulcinella” che tutti i precedenti Ministri e Governi hanno fatto finta di non vedere, per non ritrovarsi a sbrogliare la “patata bollente” di una riforma ingiusta, decisa da una burocrazia ottusa, avallata da una politica arrogante e cieca e livello nazionale e incompetente -se non addirittura masochista- a livello locale.

Detto questo, è inutile vivere nel passato: e oggi rappresentano davvero una svolta importante le parole pronunciate dal Ministro Carlo Nordio in occasione di un recente “Question Time” alla Camera, che hanno “aperto” alla possibilità del ripristino di alcuni dei Tribunali ingiustamente soppressi. Si tratta di una occasione che il Vallo di Diano non può assolutamente perdere, perché -non nascondiamocelo- il rischio è quello di una ulteriore beffa: il ripristino di altri Tribunali e non di quello valdianese. Sarebbe davvero troppo.

Nel concreto ci sono iniziative istituzionali già in corso, ed in particolare quelle relative alla proposta di legge voluta da Corrado Matera e approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale della Campania. La proposta è stata inoltrata prima alla Camera, e in questi giorni arriverà anche al Senato, dove in Commissione Giustizia l’iter per la discussione delle modifiche alla Geografia Giudiziaria è stato incardinato più velocemente, su iniziativa dell’Abruzzo a cui si sono aggiunte altre Regioni (Lombardia, Toscana, Calabria e presto anche Campania).

Ma la battaglia per il Tribunale di Sala Consilina è una battaglia territoriale, che deve interessare tutti. A partire dai sindaci e dagli amministratori di un’area che non comprende soltanto il Vallo di Diano, e che necessariamente deve essere un’area più vasta -come utenza- per giustificare la riapertura del Tribunale. Bisogna unire e includere anche i territori limitrofi, serve un lavoro di diplomazia e mediazione che però va fatto subito, in tempi brevi. Chi se ne farà carico?

La politica valdianese sarà all’altezza della situazione? O come altre volte accaduto resterà in silenzio a guardare cosa succede, lasciandosi sfilare tra le dita l’ennesima occasione e permettendo ad altri di scavalcare le legittime istanze di un territorio già ferito e umiliato come nessun altro (il Tribunale di Sala Consilina accorpato a quello più piccolo di Lagonegro, in un’altra regione… è una cosa davvero inconcepibile. I treni “fermi” dal lontano 1987 lo sono altrettanto, e si potrebbe continuare).

Ma qui entra in ballo la società civile: se una battaglia è giusta ed è di tutti, allora nessuno può lavarsene le mani. Non basta semplicemente dare la colpa alla politica, se noi per primi restiamo indifferenti a tutto e giriamo la testa dall’altra parte. Da tempo immemorabile la comunità del Vallo di Diano non scende in campo unita per una giusta causa.

Negli ultimi anni abbiamo dovuto registrare disinteresse e apatia per qualsiasi cosa, con acide punte di disfattismo e fatalismo manifestate con orgoglio, soprattutto sui social. Nel caso dell’Alta Velocità questo atteggiamento è stato condito anche da alcune “fughe in avanti” di chi la fermata dell’AV la vorrebbe sotto casa. Per non parlare di alcune forme di protagonismo inutile ai fini del bene comune. Come a dire “se non si fa come dico io, meglio che non si faccia”.

Invece bisogna schierarsi dalla stessa parte. Anche noi giornalisti, come fanno -giustamente- colleghi di altri territori. Farlo, ovviamente, nel modo appropriato, mantenendo saldi i principi dell’etica, ma anche senza derive inutili, eccessi che a volte sembrano davvero inconcepibili e controproducenti. Come se si parlasse di qualcun altro e non del destino del nostro Vallo di Diano.

Cosa farà la società civile del Vallo di Diano per dare il proprio contributo alla battaglia per la riapertura del Tribunale di Sala Consilina?

Qualcosa si muove. Si è tenuta, nei giorni scorsi, la riunione delle “Libere Associazioni del Vallo di Diano”, per discutere delle iniziative da intraprendere a sostegno della proposta di legge approvata dalla Regione Campania e indirizzata al Parlamento italiano, per la riapertura del Tribunale di Sala Consilina. La riunione delle associazioni si è tenuta a Sala Consilina, nella sede del Rotary Club Vallo di Diano, e ha visto la partecipazione di numerosi sodalizi, che hanno sottoscritto un primo comunicato. I partecipanti hanno stabilito di “sollecitare e sostenere ogni utile iniziativa da parte dei Sindaci, degli Amministratori del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, nonché, della Provincia, dei Consiglieri Regionali e dei Parlamentari Nazionali, espressi dal Territorio, finalizzata a sottoporre, in tempi rapidi, anche la predetta proposta di legge della Regione Campania all’attenzione delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, così come è avvenuto per altre regioni”.

È un primo passo, speriamo possa essere da stimolo al risveglio dell’interesse dell’intera comunità del Vallo di Diano ai temi che riguardano il proprio destino. A partire dai più giovani, perché in fondo è soprattutto il loro futuro in gioco.

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1 comment

  1. Finalmente vedo una iniziativa intelligente che invita i cittadini tutti del Vallo di Diano di sostenere la giusta causa dell’ingiustizia ricevuta sul nostro territorio. Finalmente, vedo che le coscienze degli amministratori si sta muovendo a difesa del territorio spogliato dei propri naturali diritti. A mio avviso è importante che la Comunità Montana esprima il suo pensiero in merito ai provvedimenti ingiusti, che ha ricevuto il territorio in danno irreparabile della nostra Comunità

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